Badessa – Mi benedica Padre, perché ho peccato. Padre Costantino confessore – Conosco le lievi mancanze della Madre Badessa. Niente che non si possa mondare con un segno di croce con le dita intinte nell’ acqua benedetta. Badessa – Purtroppo sono caduta in tentazione, Padre e sono venuta a chiedere il perdono.
– Eccellenza, se conosco un poco le persone, posso dirle fin d’ora di aspettarsi una visita da parte di queste due monache. Molto presto.
Babbo Natale, guardava la vecchia, esterrefatto, credendo seriamente di essersi imbattuto in una povera mentecatta. Non capisco, disse sospettoso, tu faresti il mio stesso lavoro? Scusa, sai, ma questo non è possibile.
Era molto scrupoloso, nel suo lavoro, Babbo Natale tanto che al termine delle sue approfondite esplorazioni, dopo esser tornato su, nel grande nord, andava a rintanarsi in un certo pub, che restava aperto anche durante la gelida notte artica e lì confortato da numerose pinte di birra si dava a compilare lunghissimi elenchi di doni con tanto di nomi e cognomi dei destinatari.
I sogni son desideri…diceva una vecchia canzone ma così deve aver pensato anche Erminio Fossati, professore al Politecnico, quando ideò la celebre macchina che porta il suo nome. Era dovuta al frutto di un’intuizione, seguita alla lettura di un articolo di cronaca in cui aveva scoperto una realtà sconcertante e che lo aveva fatto riflettere lungamente.
-Chi te lo fa fare, Prete, quando potresti startene comodo al convento!
-Ehhh! – rispose Solinas con l’aria di non voler incoraggiare un discorso, tanto si sentiva affaticato.