Arte ...nel tempo della pandemia
Il Latemar
Adesso credo di parlare col vento e faccio ritratti di montagne:
ùnon c’è limite alla pazzia creata dalla mancanza di amici e di contatti sociali
Di Filippo Parodi
E' un concerto per organo e vento che non sempre riusciamo a sentire perchè il vento è scapestrato e spesso si distrae per giocare con i vapori colorati: in basso dove si è creata una zona di distacco tra le cime più alte, ha mescolato al blu soffi di ametista rubati alle pianure del sud. Ho chiesto al vento, che conosce le parti più nascoste delle crode perchè le ha carezzate o schiaffeggiate, spinte fino a farle tremare, di guidarmi in questo tipo di ritratto dell'organo di pietra, come se fosse un volto di cui cercare l'espressione