Corpo pulsante dell’esposizione sono gli Organismi Artistici Comunicanti, 15 opere “vive” su tela composte da pigmenti organici e metallici in continua mutazione, a cui si affiancano gli scatti della serie fotografica Terre rare, il cortometraggio Vulnerare e il filmato Corpus et Vulnus
Venezia, Milano, Firenze, Roma:
le città ridisegnate da Jacopo Ascari
Quattro citta'
Labirinti fittissimi di dettagli
Di
Giulia Ronchi
A presentarla al pubblico è la mostra L’immagine della città – racconti di architettura per un Rinascimento contemporaneo, ospitata a Palazzo Venart. Non solo Venezia, ma anche Firenze, Milano, Roma: le città si estendono sulla superficie pittorica rivelando i propri tesori e i monumenti-simbolo, ma anche le architetture meno note e dettagli inattesi.
Castello Sforzesco - Pinacoteca Comunale di Vigevano (Pavia),
Gianni Mantovani
Il motivo caratterizzante delle opere in mostra è il paesaggio dal colore rosso, che testimonia la sensibilità dell’artista verso il surriscaldamento globale del pianeta ed i preoccupanti e sempre più accelerati cambiamenti climatici.
La mostra, curata da Arianna Sartori, presenta una selezione di trenta opere realizzate all’acquerello, e resterà aperta al pubblico fino al 14 novembre 2024.
portando l’arte e la cultura proprio in un luogo dove si sperimentano le forme più dure di esclusione e privazione. Una cosa è certa: tutti abbiamo bisogno di riscoprire questo nuovo Sguardo! Non ci credete? Andate a vedere “Con i vostri occhi”.
Il tema della mostra è: L’informazione ieri oggi e domani, tradizione e innovazione, a cento anni dalla nascita della Radio Il 6 ottobre del 1924 venivano trasmessi i primi palinsesti radio...
Attore tragico, scenografo e truccatore più per amore sociale che teatrale, durante i corsi superiori dell’Accademia sceglie pittura (tra i suoi maestri Giacomo Grosso e Lorenzo Delleani) e questa volta si appassiona alla materia conseguendo successi.
Un’esposizione articolata che si divide in due percorsi espositivi differenti, da una parte troviamo “I volti dell’anima” di Luigi Salvatori, dall’altra “I Templi nel mondo” di Antonio Servillo in una perfetta simbiosi espositiva ed artistica che mette in dialogo i singoli stili dei due artisti.
Guardando al 600 romano, a Goya, con la loro pittura visionaria fatta di «bagliori apocalittici o dissacranti e di cieli rosso sangue», Antonietta Raphaël, Mario Mafai e Scipione, al secolo Gino Bonichi, raccontano una Roma violentata nell’urbanistica per lasciare spazio alle vie dell’impero.
Milano - Galleria San Fedele, via Hoepli 3A
5 settembre 2024, ore 18.30 inaugurazione della mostra del Premio Artivisive San Fedele 2023/24
La citta': tra realta' e sogno
di Redazione
I vincitori saranno premiati durante la serata inaugurale e, grazie alla collaborazione con la Fondazione Carlo Maria Martini, si assegnerà il Martini International Award - realizzato dallo scultore Daniele Salvalai...
‘La sua mostra “Bosco nel bosco” - scrive in una nota Marco Del Francia - ha tutte le caratteristiche per entrare in un rapporto empatico con l’architettura di Vittorio Giorgini, le sue geometrie, negli spazi di sottesi ma intensi vissuti...
Spoleto Arte 2024 - Una poetessa e due pittrici pr raccontare una stradina famosa nel mondo: via di Fontesecca che porta a piazza Pianciani, vero goiello di bellezza.
Il parco di Respirart si trova a Pampeago, in Val di Fiemme, e lo si può scoprire camminando lungo un giro ad anello di 3 chilometri con opere d’arte ambientale di artisti di fama internazionale oppure attraversando il sentiero “Parole in Alto”...
Viviamo in un’epoca disorientata, abbiamo perso il senso della rotta, abbiamo sostituito gli ideali e le sfide esistenziali con mode superficiali e una continua tendenza al benessere, all’effimero e alla vanità; abbiamo appiattito la spinta spirituale ad uscire da sé dell’essere umano.
Una libertà esplosiva - Di Daniela Trincia per Exbart
A fare la parte del leone, nella mostra appena inaugurata nella Galleria d’Arte Moderna di Roma, è sicuramente il maceratese Luigi Bonichi, noto come Gino, che, per sua stessa volontà, si faceva chiamare Scipione, per sottolineare la propria ispirazione romana.
Montesarchio - (Benevento)
Torre del Museo Archeologico
Lasciar parlare la speranza
Di
Mario Dal Bello
Eppure, paradossalmente, questa storia umana cieca e buia può trovare a causa della sua oscurità o meglio dentro ad essa stessa un firmamento nuovo, nuove stelle. Così è successo lungo i secoli. Uno dei miracoli che si sono succeduti nel tempo è quello dell’arte, come ricerca della Bellezza.
Un titolo eloquente che l'artista ha voluto accompagnare con altrettanto eloquenti pensieri, capaci di donarci - tutti insieme - il valore intimo della natura e l'amore che permette di avvicinarsi ad essa e come... "Madre Natura ci riempie il cuore di meraviglia e curiosità e ci invita ad entrare nel suo regno ...
L’ispirazione dell’artista che si accinge a scrivere un testo o a dipingere un quadro è un concetto ormai quasi inflazionato, un’idea astratta che ha preso nel tempo i connotati del cliché; eppure non c’è arte senza ispirazione, non c’è ispirazione senza intuizione!
La mostra presenta diverse sezioni che creano un approccio differente a questo cruciale argomento, facendo emergere idee e concetti dal corpus delle opere evidenziando dualità, tensioni, conflitti e fratture nella nostra cultura e storia.
Non si può dimenticare che grazie alla sua Arte nel segno dello spazio fu più volte invitato, spesso come unico italiano, ad esporre sue opere al Gran Palais di Parigi. Ma restano anche testimonianze importanti in Bergamo e in città lombarde in portali di chiese.
L'Arte e il Sacro: Una proposta pittorica nuova e antica
Di Mario Bertin
La sua pittura non è legata e non è ascrivibile a particolari correnti, non si ispira alle mode, non rimanda a teorie o modelli, o a imprecisate quanto vacue sperimentazioni, capaci soltanto di consegnarsi a una qualunque percezione emotiva.
«La ricerca di Moroli accarezza la poesia della natura che la ispira, ma insiste sulla pratica, quella pittorica per l'appunto. Il suo è un esercizio di fuga da una figurazione sulla quale non vuole adagiarsi. Evade dalla rappresentazione per conquistare l'essenza delle cose che popolano i suoi dipinti, attraverso emancipati sedimenti di colore.
...la grande ricerca dell'artista bresciano, che - ricorda Franca Pezzoli - ‘espone 20 dipinti molto pieni della sua personalità e grande voglia di vivere.
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