Cortesi donne ebbe l’antiqua etade,
che le virtù, non le ricchezze, amaro:
al tempo nostro si ritrovan rade
a cui, più del guadagno, altro sia caro.
Negli anni 1155 e 1158, Cotrebbia vive il suo momento di maggiore risalto storico. L’abbazia ospita infatti nel 1155 i cardinali della Curia romana, giunti in qualità di emissari del Papa per interloquire con l’Imperatore Federico Barbarossa per dirimere importanti questioni. Nella zona si tenne la celebre Dieta di Roncaglia del 1158, nella quale l’imperatore Barbarossa concesse le Regalie ai Comuni, come affermano fior fiore di studi pubblicati.
A proporle il primo ruolo fu, nel 1930, il regista e sceneggiatore Louis Mercanton, che la volle per il personaggio di Leslie Bennet ne La lettre, un dramma che venne girato negli studi Paramount di Joinville-le-Pont, nella valle della Marna; il film è la storia di una moglie infedele che uccide l’amante, e dopo essere riuscita a farsi dichiarare non colpevole nel processo che ne segue, confessa al marito di amare ancora l’uomo che ha ucciso....
Emanata la dichiarazione sui diritti dell’uomo - Articolo 1: «Gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali nei diritti. Le distinzioni sociali non possono essere fondate che sull’utilità comune».
Ariosto, in virtù della sua feconda immaginazione, trasferisce la realtà dal piano della storia a quello dell’arte. Di qui la sua visione aperta e ironica, poco incline ad accogliere i pregiudizi che erano tipici dell’epoca medievale.
Il personaggio di questo numero, l’attrice Jiah Khan, è un nostro contemporaneo: lo anticipo al lettore perché, come presto vedrà, su alcuni aspetti della sua vicenda umana le indagini sono ancora in essere, pertanto sugli stessi non posso fornire conclusioni che restano da formulare. Nafisa Rizvi Khan era islamica e di origine pakistana, nipote delle sorelle Parveen e Nasreen Rizvi, entrambe attive come attrici, registe e produttrici di film in lingua urdu, la prima col nome d’arte di Sangeeta e la seconda con quello di Kaveeta.
Reid, che aveva esordito nel cinema ben sei anni prima di quest’ultimo, a dire il vero si era conquistato la popolarità presso le spettatrici del patrio suolo almeno tre anni prima dell’uscita de I quattro cavalieri dell’Apocalisse, il film che, nel ’21, consacrò a stella di prima grandezza Valentino.
Il gioco della guerra Il combattimento, nella rappresentazione ariostesca, è qui assimilato a uno scontro tra fiere. In Ariosto la rappresentazione della guerra è articolata, intreccio di motivazioni pubbliche e di ragioni private. Fatta oggetto di giocosa spettacolarizzazione, essa finisce per divenire una sorta di “rito”, causa della distruzione dell’uomo e del suo ecosistema.
Quando si dice che bellezza, soldi, fama e successo non danno la felicità non è mai così vero come per certi attori, le cui storie sono lì a dimostrarcelo. Quella di Carole Landis è solo una delle tante, ma merita d’essere ricordata.
Tenetevi forte, sto per presentarvi la prima consapevole attrice della storia del cinema, un personaggio interessante sia per i primati artistici che per le vicende della vita privata: Charlotte-Lucie-Marie-Adèle-Stephanie-Adrienne Faes, nome che forse non dirà nulla neanche al più scafato cinéphile...
Alcun non può saper da chi sia amato,
quando felice in su la ruota siede;
però c’ha i veri e i finti amici a lato,
che mostrali tutti una medesma fede.
Anche il cinema inglese ha avuto il suo Rodolfo Valentino: era gallese, si chiamava David Ivor Davies, ma lo si ricorda col nome d’arte di Ivor Novello. Già, lo si ricorda: è un ‘dimenticato’ soltanto come attore, perché egli fu molto di più. Nato a Cardiff il 15 gennaio 1893, ebbe un’educazione musicale di prim’ordine: studiò canto, armonia e contrappunto, e grazie a una borsa di studio potè perfezionarsi al Magdalen College School di Oxford, dove cantò da solista nel coro del collegio.
???!!!
Il personaggio che ricordiamo è una bella attrice svizzera morta quando il successo le aveva appena spalancato le porte di una carriera cinematografica che s’annunciava sfolgorante: e che si tratti d’un vero ‘dimenticato’ lo dimostra il fatto che le sole decenti schede biografiche finora a lei dedicate si trovano ne Les oubliés du cinéma français di Claude Beylie e Philippe d’Hugues e nel Dictionnaire des comédiens français disparus di Yvan Foucart.
La documentazione dell’Archivio di Stato del capoluogo sabino testimonia che la struttura originaria del Molino risale al secolo XI, e che fu successivamente inglobata in una villa settecentesca “Villa Mari”, dal nome della famiglia che nel 1915 ne rilevò l’intero complesso.
Recenti ed ultimi esempi di tali tendenze disgregatrici è ciò che avviene in Polonia (dove si pretende che le leggi nazionali prevalgano sulle leggi europee) e, ancor più eclatante, l’atteggiamento razzista dei 12 paesi che pretendono di recintarsi con muri anti migranti,……. finanziati dalla ue
E così tutte l'altre avean scritto anco
il nome di color di chi fu il senno.
.....
Di sofisti e d'astrologhi raccolto,
e di poeti ancor ve n'era molto.