AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di mercoledi 30 aprile quando lascerà il posto al n° 363 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA - Nasciamo nudi, umidicci ed affamati. Poi le cose peggiorano - Chi non s ridere non è una persona seria (P. Caruso) - l'amore è la risposta ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande (W. Allen) - Ci sono persone che si sposano per un colpo di fulmine ed altre che rimangono single per un colpo di genio - Un giorno senza una risata è un giorno sprecato C. Chaplin) - "Il tempo aggiusta ogni cosa" Si sbrigasse non sono mica immortale! (F. Collettini) - Non muoverti, voglio dimenticarti proprio come sei (H. Youngman) - La differenza tra genialità  e stupidità è che la genialità  ha i suoi limiti (A. Einstein). -

Rubrica: Letteratura

Alessandro Farnese

Papa Paolo III - 1468 - 1534/1549

di Angelo Zito

Alessandro Farnese

Dette inizio ar Concijo de Trento pe’ cercà de fà pace tra chi protesta e chi cià la fede de Roma, la cosa annò pe’ le lunghe, co’ Carlo V non fu facile capisse e nun potette vedé la fine der concijo che ebbe termine quarche lustro più tardi.

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Giulio De Medici

Papa Clemente VII - 1478- 1523/1534

di Angelo Zito

Giulio De Medici

Successe cosí che Carlo V co li lanzichenecchi / scese ne li territori der papato e queli, li lanzi, / assatanati da le idee de Lutero e in più affamati / e pure un po’ appestati, sfuggenno all’ordini der capo,/ se spinsero fino a Roma e la misero a fero e foco.

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Joan Lindsay - Sellerio 1967

Picnic a Hanging Rock

Sara Bernabei rilegge i capolavori di grandi autori

Picnic a Hanging Rock

In ultimo c’è anche il cosiddetto “diciottesimo capitolo” che è stato pubblicato dopo la morte della scrittrice. Capitolo contraddittorio che però fornisce almeno in parte una spiegazione all’enigma.

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Adriano di Utrecht

Papa Adriano VI 1459 - 1522/1523

di Angelo Zito

Adriano di Utrecht

Fior de stornello / tu sei arivato a Roma callo callo / nun è facile qui trovà un fratello.

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Gli indifferenti

Sara Bernabei rilegge i capolavori di grandi autori

Gli indifferenti

Da sempre affascinato dal teatro, all’inizio Moravia voleva scrivere una tragedia, ma poi, affascinato dal romanzo (che a quell’epoca stava subendo una crisi), decide di scrivere un romanzo sotto forma di tragedia.

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Giovanni di Lorenzo de' Medici

Papa Leone X 1475- 1513/1521

di Angelo Zito

Giovanni di Lorenzo de' Medici

Si tu sei nato fijo de madre ignota / sempre a sto modo te comporterai. / Ma si tu padre Magnifico era detto / tu nun pôi scenne de categoria, / er blasone vôle rispetto in ogni tempo.

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Giuliano della Rovere

Papa Giulio II 1443 / 1503-1513

di Angelo Zito

Giuliano della Rovere

Papa Giulio nato Della Rovere / vorse dà ‘na rinfrescata ar Vaticano, / nun poteva sopportà le puzzonate / der predecessore suo er papa Borgia.

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Iniziamo la nuova rubrica nella lingua dell'Urbe
dedicata ai Papi di un tempo che fu.

Rodrigo Borgia

Papa Alessandro VI 1431 - 1492/1503

di Angelo Zito

Rodrigo Borgia

Er 400 ormai era a li sgoccioli. Er secolo che aveva messo l’omo ar centro der monno nun trovò la Cchiesa impreparata. Er campione da mette in campo ce l’aveva, e che campione, più omo de lui era difficile trovallo.

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Dante

di Angelo Zito

Dante

...lui pe’ primo salí, io j’annai appresso / e cominciai a vedé da ‘na fessura / quanto era granne er cielo sopra a noi: / er firmamento ce brillò ne l’occhi.

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Dante

di Angelo Zito

Dante

E lui me fà: “Più avanti ariveremo / dove la risposta te la danno l’occhi,/ vedrai da solo perché spira er vento”. / Uno de quelli, chiusi dentro ar ghiaccio, / ce gridò: “Oh anime marvagge, che v’è toccato er fonno de Cocito,/ ...

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Dante

di Angelo Zito

Dante

“ Tu che sei carico d’odio contro a questo,
che come ‘n’animale te lo magni,
dimme er motivo e famo assieme un patto,
che si a raggione de lui tu te lamenti,
conoscenno chi sete e la sua corpa,
te possa ricordà lassù in tera,
si nun se secca la lingua che ciò in bocca”

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Dante

La Commedia - Canto XXXI

di Angelo Zito

Dante

Fialte fà de nome; e fu tra i primi / a spigne li giganti contr’ai Numi: / le braccia potenti mó ce l’ha in catene”.../ Me rispose: “Tra un po’ vedrai Anteo,/ lui che parla e nun è incatenato /ce porterà ar fonno d’ogni male.

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Dante

La Commedia - Canto XXX

di Angelo Zito

Dante

Quanno che Giunone, inviperita,/ contro li Tebbani pe’ corpa de Semèle, /e nun è la prima vorta che succede,/ fece impazzí Atamante ar punto tale/ che quello...

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Dante

La Commedia - Canto XXIX

di Angelo Zito

Dante

Li tormenti de l’anime straziate/ m’aveveno tanto scombinato l’occhi,/ desiderosi ch’er pianto l’inondasse;/ ma er maestro me fece: “Che te guardi?/ Perché lo sguardo tuo resta posato/ su lo scempio che soffreno quell’ombre?

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Dante

La Commedia - Canto XXVIII

di Angelo Zito

Dante

A che me serve usà er verso co’ la rima,/ si nun trovo er modo adatto a dí der sangue,/ che viddi, manco a ripetelo più e più vorte?/ La lingua nun cià tante parole,/ e ne la mente nun trovi tanto spazio,/pe’ comprenne tutte quele piaghe.

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Manzoni

La forza di una nuova forma di lettura

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La felicita' poetica

Direzione artistica di Laura Garavaglia

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Dante

La Commedia - Canto XXVII

di Angelo Zito

Dante

La fiamma bruciava lenta verso l’arto,/ormai nun parlava più e se n’annava/co’ bbona pace der maestro mio,/ed ecco che ‘n’antra, che veniva appresso,/smozzicanno parole senza senso,/ ce fece girà lo sguardo verso la punta.

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Dante

La Commedia - Canto XXVI

di Angelo Zito

Dante

Godi Fiorenza, gónfiete de boria,
famosa pe’ li mari e pe’ le tere,
e altrettanto e più dentr’a l’inferno!
Qua dentro tra li ladri cinque n’ho visti,
ereno tutti nati in riva a l’Arno,
me copro de vergogna e tu te vanti!

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Dante

La Commedia - Canto XXV

di Angelo Zito

Dante

Le fiche mostrò co’ ambo le mani, gridanno, doppo la profezia, quer ladro: “Le dedico a te, Dio, sò tutte tue!”

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Bacchelli e la Geradadda

di Amanzio Possenti

Bacchelli e la Geradadda

... ‘Passeggiate orobiche’, pubblicato 57 anni fa con il testo dello scrittore bolognese e vecchie litografie, fra le quali quelle riguardanti la Geradadda terra amata e raccontata da vari autori ‘innamorati’, da Alberico Sala a Fabio Conti all'artista Trento Longaretti.

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Dante

La Commedia - Canto XXIV

di Angelo Zito

Dante

In quella parte de l’anno che principia,/quanno in Acquario er sole smorza li raggi / e la notte ariva già a metà der giorno,/quanno la brina te vô’ dà l’idea / de la sorella neve, ma se scioje...

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Dante

La Commedia - Canto XXIII

di Angelo Zito

Dante

Soli, in silenzio, senza compagnia,/uno annava davanti, l’artro appresso,/come li fraticelli pe’ la strada./La mente, ancora dietro a quela rissa,/ me fece pensà a la favola d’Esopo,/dove ricconta de la rana e ‘r topo;/e si confronti la favola e la lotta/li trovi eguali come mó e adesso,/pensanno a l’inizio e la fine c’hanno fatto./

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Dante

La Commedia - Canto XXII

di Angelo Zito

Dante

Che brutta gente! In chiesa stai coi santi,/ e stai co’ l’ubbriachi a l’osteria./ Ero attento a vedé dentro la borgia/ quali sò li dolorosi patimenti/ de le genti infocate da la pece.

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Dante

La Commedia - Canto XXI

di Angelo Zito

Dante

E continuanno a annà da ‘n ponte a l’artro,/ doppo tanto parlà che nun ve dico,/ finché giunsimo ar curmine ‘ndove / ce fermammo a véde un’artra borgia,/ lí se sentiva piagne inutirmente / e lo scuro là dentro era profonno.

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