#338 - 21 ottobre 2023
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
letteratura

Rubrica in lingua dell'Urbe dedicata ai Papi del passato
Da Alessandro VI ad Alessandro VII

Giuliano della Rovere

Papa Giulio II 1443 / 1503-1513

di Angelo Zito

Giuliano della RovereGiuliano della Rovere

Cominciano mo’ li du’ lustri der Papa Giulio che, ricordato pe’ le tante battaje pe’ la fede(?) combattute a Bologna, a Venezia, a Perugia, fu chiamato dar popolo Papa gueriero.
Ma la passione pe’ l’arte fu er merito maggiore de Giuliano che ciebbe da ridí nientedemeno co’ Bonaroti che ciaveva l’incarico de faje er monumento de la tomba.
Mentre er toscano partito da Carara ariva a Roma co’ li marmi, Giulio ciebbe er ripensamento tanto era l’impegno pe’ la guera contro Peruggia. Ciaveva in testa pure er progetto de la Cchiesa nova affidata ar maestro Bramante. Bonaroti offeso ritornò a Firenze e...la storia è lunga, solo co li versi strigni er brodo, vai avanti e capirai quanto successe.

‘Na rinfrescata ar Vaticano

Papa Giulio nato Della Rovere
vorse dà ‘na rinfrescata ar Vaticano,
nun poteva sopportà le puzzonate
der predecessore suo er papa Borgia.
Coll’autorità che je compete
convinse a tornà a Roma Bonaroti,
rintanato a Firenze a bocca storta
pe via de la quistione de la tomba,
e je fece:
“Rifamme er soffitto a la Sistina”.
Poi, co li consiji de Bramante,
da quer pischello arivato da le Marche
se fece ripitturà le stanze sue,
p’annisconne la faccia de Alessandro
che solo a vedello porta male.
Er primo dipinse Iddio che inventa l’omo,
l’artro li filosofi d’Atene
e già che c’era jaridipinse pure
tutte l’artre stanze de la casa.
Si te capita de passà da quele parti
pensa a queli momenti de la Storia
che la scriveveno senza fasse capaci
che sarebbero ricordati insino a oggi.

Te fo ‘na confidenza in gran segreto:
er papa, spenta la luce, chiude l’occhi,
accosto a sé cià l’amico e la bottija,
nun guardà er pelo nell’ovo, storia vecchia,
a sto monno semo tutti peccatori.
Doppo d’avé recitato avemmaria
s’addorme contento come un papa:
aveva dato lavoro a du’ pittori
e riverniciato li muri in Vaticano.

Giuliano della RovereGiuliano della Rovere

La Lungara e via Giulia

A Giulio secondo nun je parve vero
de portà a termine er progetto
che Papa Borgia aveva concepito.
La Lungara sconfinava fino a borgo
‘ndove le botteghe de li santinari
porteni sordi infino ar Vaticano.
Je piacque tanto ‘sta strada longa e dritta
che pensó de fanne una all’artra parte.
“Si nonno Sisto IV ha fatto er ponte
che passa sopra fiume” fece lui
“vôr dí che de là merita d’annacce”
E fu cosí che fece la via Giulia
pe’ incanalà li fedeli pure ‘sta vorta
e ingrassà le finanze de la Cchiesa.
Vedi com’era facile a quei tempi
diffonne la parola der Signore
e insieme rigalà du strade a Roma.

Giuliano della Rovere

La Garsonniera a Castello

Continuo a fatte confidenze, zitto,
me riccomanno tiettele pe’ tte.
Er papa Giulio, ce l’ho sempre in testa,
l’amico nun lo poteva portà in Chiesa,
l’ospitava ne la garsonniera
che s’era fatto fà dentro Castello.
Li Papi, se sa, so’ gente strana,
cianno le certezze de la fede
ma porteno li carzoni come tutti
e dentro a quele braghe infiocchettate
er voto de castità te lo saluto.
Nun fu er primo che abbitò dentro a la Mole:
principiò er Papa Borgia co le feste,
e doppo tant’artri furono de casa.
Chi pe’ capriccio, chi pe’ convenienza,
e chi pe’ sarvà la pelle come fece
Cremente quanno fu er sacco de Roma.
Mejo stà lí che stà in mezzo a li preti.
Da qui sopra fiume domini la scena
e in più ne le segrete sotto chiave
tieni li peggio nemichi incarcerati.
Te fo quarche nome che ner tempo
ha consumato li giorni a grattà er muro:
er cardinale Orsini, poi Beatrice,
Giordano Bruno e dopo quer Cellini
che scampò co la fuga ar suo distino.
Tiro li remi in barca, sto Castello
cià ‘na storia che merita conosce,
riccontala a li nipoti si ciai tempo
e si nun t’è annata storta la giornata.

Giuliano della Rovere

Er tramonto a San Pietro

La fabbrica de San Pietro pe’ tant’anni
ha visto lavorà li mejo artisti,
te vojo riccontà solo er principio
de st’opra che pare fatta dar Signore.
Er Papa Giulio II, Della Rovere,
chiamò Bramante pe’ fasse fà la Cchiesa.
Quello ce lavorò pe’ giorni e giorni
e quanno portò er progetto er Santo Padre,
che amava er sole più de l’antre stelle,
papale papale je disse ste parole:
“Sta cchiesa l’hai da girà verso sinistra
ha da véde er sole quanno nasce
e se lo deve trovà ner di dietro quanno more”
Prova a passacce oggi a mezza sera
a quell’ora che er sole se fa oro
e smozzica de colori er colonnato
e li santi che je fanno da corona.
Pare che sii un miracolo de Cristo
er sole che s’annisconne all’orizzonte.
In questo Cristo c’entra poco o gnente
è merito der vicario c’ha voluto
er Sole come simbolo de vita.
Si ripensi a quanto disse allora
capischi mejo l’antifona der Papa.
Pure un cristiano quanno che vié ar monno
cià er sole che lo bacia su la fronte
ma ar tramonto se lo trova ner di dietro.

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