#344 - 20 gennaio 2024
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
letteratura

Rubrica in lingua dell'Urbe dedicata ai Papi del passato
Da Alessandro VI ad Alessandro VII

Gian Pietro Carafa

Papa Paolo IV - 1475 - 1555/1559

di Angelo Zito

Gian Pietro CarafaGian Pietro Carafa

Gian Pietro Carafa, ancora cardinale, fu presidente de l’Inquisizione universale voluta da Paolo III. Der tutto naturale che una vorta diventato Papa cor nome Paolo IV continuò quell’opra meritoria.Testardo, capoccione, impastato co’ la tera dell’Irpinia, conforme a le predicazzioni de Lutero, che attaccava li privileggi de la chiesa, diede vita ar Santo Uffizio che cor tribbunale de l’inquisizzione tajò teste a tutto spiano pe’ riportà la fede vera in vaticano.
Mise sotto accusa diversi cardinali che s’erano allontanati dalla fede, secondo lui.
Autoritario, intransigente difensore della moralità della Chiesa nun se fece scrupolo de brucià vivi ebrei e cristiani colpevoli di eresia.
L’episodio più clamoroso fu la morte di un giovane padovano che rifiutava di abiurare le sue idee: fu bollito vivo in un calderone in piazza Navona.
Tanta infamia non conobbe sosta, fu il primo a ghettizzare gli ebrei, costringendoli a vivere in un quartiere isolato e a portare in testa un cappello giallo.
L’opera meritoria fu un catalogo de li libri proibiti, che poteveno diffonne l’eresia e turbà le sante menti de li cristiani. 900 titoli con i nomi più illustri der tempo.

Pover’omo, doppo d’avé tanto faticato pe’ portà avanti le sue idee, li popolani, senza riconoscenza, er giorno de la morte assediareno e devastareno er palazzo de l’inquisizione, abbattereno la statua che s’era fatta fà ar Campidojo, staccareno la testa e la buttareno dentro fiume. Pe’ dodici giorni Roma fu in mano a una folla scarmanata e anziosa de vennetta.

Gian Pietro Carafa

Li libbri all'indice

Dentro a li libbri attento c’è er dimonio,
si prenni pe’ bono quanto è scritto
finisci come er carciofo a esse fritto,
anche si er male nun s’augura a nissuno.
Te fo ‘n’elenco tiettene lontano:
Ariosto, Dante, quello c’hanno detto
te mette la capoccia a capa sotto,
nun l’hai da legge si sei un bon cristiano.
Er consijo che vié dar Vaticano
lo devi rispettà come un contratto
sinnò ciavrai le mosche ne la mano.
Si pensi che nun basti quanto ho detto
je dò foco a sti libbri piano piano
lo fò per bene tuo no pe’ dispetto.

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