#344 - 20 gennaio 2024
AAA ATTENZIONE - Questo numero rimarrà in rete fino alla mezzanotte del 31 gennaio, quando lascerà il posto al numero 360. Ora MOTTI per TUTTI : - Finchè ti morde un lupo, pazienza; quel che secca è quando ti morde una pecora ( J.Joyce) - Lo sport è l'unica cosa intelligente che possano fare gli imbecilli (M.Maccari) - L'amore ti fa fare cose pazze, io per esempio mi sono sposato (B.Sorrel) - Anche i giorni peggiori hanno il loro lato positivo: finiscono! (J.Mc Henry) - Un uomo intelligente a volte è costretto a ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti (E.Hemingway) - Il giornalista è colui che sa distinguere il vero dal falso e pubblica il falso (M. Twain) -
letteratura

Rubrica in lingua dell'Urbe dedicata ai Papi del passato
Da Alessandro VI ad Alessandro VII

Gian Pietro Carafa

Papa Paolo IV - 1475 - 1555/1559

di Angelo Zito

Gian Pietro CarafaGian Pietro Carafa

Gian Pietro Carafa, ancora cardinale, fu presidente de l’Inquisizione universale voluta da Paolo III. Der tutto naturale che una vorta diventato Papa cor nome Paolo IV continuò quell’opra meritoria.Testardo, capoccione, impastato co’ la tera dell’Irpinia, conforme a le predicazzioni de Lutero, che attaccava li privileggi de la chiesa, diede vita ar Santo Uffizio che cor tribbunale de l’inquisizzione tajò teste a tutto spiano pe’ riportà la fede vera in vaticano.
Mise sotto accusa diversi cardinali che s’erano allontanati dalla fede, secondo lui.
Autoritario, intransigente difensore della moralità della Chiesa nun se fece scrupolo de brucià vivi ebrei e cristiani colpevoli di eresia.
L’episodio più clamoroso fu la morte di un giovane padovano che rifiutava di abiurare le sue idee: fu bollito vivo in un calderone in piazza Navona.
Tanta infamia non conobbe sosta, fu il primo a ghettizzare gli ebrei, costringendoli a vivere in un quartiere isolato e a portare in testa un cappello giallo.
L’opera meritoria fu un catalogo de li libri proibiti, che poteveno diffonne l’eresia e turbà le sante menti de li cristiani. 900 titoli con i nomi più illustri der tempo.

Pover’omo, doppo d’avé tanto faticato pe’ portà avanti le sue idee, li popolani, senza riconoscenza, er giorno de la morte assediareno e devastareno er palazzo de l’inquisizione, abbattereno la statua che s’era fatta fà ar Campidojo, staccareno la testa e la buttareno dentro fiume. Pe’ dodici giorni Roma fu in mano a una folla scarmanata e anziosa de vennetta.

Gian Pietro Carafa

Li libbri all'indice

Dentro a li libbri attento c’è er dimonio,
si prenni pe’ bono quanto è scritto
finisci come er carciofo a esse fritto,
anche si er male nun s’augura a nissuno.
Te fo ‘n’elenco tiettene lontano:
Ariosto, Dante, quello c’hanno detto
te mette la capoccia a capa sotto,
nun l’hai da legge si sei un bon cristiano.
Er consijo che vié dar Vaticano
lo devi rispettà come un contratto
sinnò ciavrai le mosche ne la mano.
Si pensi che nun basti quanto ho detto
je dò foco a sti libbri piano piano
lo fò per bene tuo no pe’ dispetto.

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