Nasce a Palermo una nuova istituzione, per diffondere la conoscenza dell’arte contemporanea
attraverso il coinvolgimento della cittadinanza e per stimolare il dibattito culturale
Progetti e iniziative
Di
Redazione
In Sicilia nasce la nuova Fondazione RIV per il contemporaneo: si parte con una mostra sul post umano.
Il nome deriva dall’acronimo ottenuto dalla sintesi di due parole, Res e Invisibilia. Res sta per uno stato mentale arreso all’uso eccessivo e ripetitivo di contenuti superficiali, una sorta di cervello marcio; Invisibilia invece è quel processo contrapposto che supera le apparenze per volgere lo sguardo all’altrove. Presieduta da Patrizia Monterosso, la Fondazione RIV contribuirà a realizzare una rete sinergica di fondazioni e realtà culturali e sociali impegnate, in particolare in Sicilia, nel settore dell’arte contemporanea, dell’arte sacra e dell’arte sociale.
«La mostra è stata realizzata grazie alla grande sensibilità mostrata, per il ruolo dell’arte custode di bellezza capace di chinarsi sulle ferite del mondo, da Sua Eccelenza Monsignore Corrado Orefice, vescovo di Palermo, e monsignore Giuseppe Bucaro», afferma Patrizia Monterosso.
La progettualità della Fondazione RIV sarà nomade, le mostre saranno realizzate in luoghi di culti e non solo, in Sicilia come in altre regioni d’Italia; sarà avviato anche un programma di residenze artistiche per contribuire a eliminare il gap culturale in fasce di popolazione a rischio di marginalità culturale.
La mostra del debutto
La nuova fondazione debutta a Palermo nella Chiesa di San Mamiliano con una mostra contro il post-umano dal titolo Spazio Umano, visitabile fino al 10 gennaio 2026. L’esposizione, allestita nella Chiesa di San Mamiliano (complesso di Santa Cita) in dialogo con i tesori di arte e di fede riscoperti e restituiti alla città dopo anni, presenta le opere di dodici artisti di varie culture, generazioni, origini geografiche: Adalberto Abbate, Francesco Balsamo, Tony Cragg, Francesco De Grandi, Aziz Hazara, Francesco Lauretta, Urs Lüthi, Rabih Mroué, Dala Nasser, Mimmo Paladino, Hans Schabus, Alberto Scodro. Artisti caratterizzati da differenti espressività e tecniche artistiche che convergono nel recupero culturale, civico e spirituale di un impegno che si esprime contro il post-umano, per opporsi all’omologazione culturale, nell’auspicio di ricreare un “un nuovo tempo umanizzato” senza il quale la società è destinata a frantumarsi tra conflitti e indifferenza.
La mostra, da un’idea di Gianluca Collica e Patrizia Monterosso, si avvale del board curatoriale diffuso che seguirà la progettazione e produzione artistico-culturale di Fondazione RIV composto da: Cesare Biasini Selvaggi, Gianluca Collica, Emmanuel Lambion, Patrizia Monterosso, Alberto Salvadori.
In Sicilia, una nuova rete per il contemporaneo
La Fondazione RIV contribuirà a realizzare una rete sinergica di fondazioni e realtà culturali e sociali impegnate, in particolare in Sicilia, nel settore dell’arte contemporanea, dell’arte sacra e dell’arte sociale, e che muovono dalla consapevolezza che le attività di proposta culturale sono generative anche di coesione sociale e crescita individuale. La prima concretizzazione di questo progetto di coalizione culturale riguarda la collaborazione per la mostra Spazio Umano con la Fondazione Brodbeck (Catania), la Fondazione OELLE Mediterraneo Antico (Catania), Pulcherrima Res (Palermo). Durante il periodo di svolgimento dell’esposizione avrà luogo un programma di approfondimenti con gli artisti coinvolti in Spazio Umano insieme ad altri, tra i quali Silvia Giambrone, Maria Domenica Rapicavoli, Caroline Ricca Lee e Grace Schwindt.
«La mostra Spazio Umano è un inizio, un passaggio necessario all’interno di un progetto condiviso tra fondazioni: l’arte contemporanea, il suo sviluppo e la sua valorizzazione sul territorio siciliano rappresentano il motore trainante di ogni scelta nostra, di fondazione Brodbeck e di Fondazione RIV. Siamo convinti che una rete di pensiero come quella che sta finalmente prendendo vita in Sicilia potrà attrarre artisti e artiste da tutto il mondo, attivando quelle contaminazioni fondamentali per l’evoluzione e la trasformazione», dichiara Ornella Laneri, presidente della Fondazione OELLE Mediterraneo Antico.
«Ho sempre creduto che la Sicilia fosse capace di esprimere una cultura contemporanea di grande qualità, ricca di specificità territoriali, unica nel suo genere e perfettamente in sintonia con i temi estetici ed etici al centro del dibattito internazionale. Nel mio percorso ho sempre cercato strategie di rete capaci di superare l’individualismo che, ancora oggi, rappresenta un freno alla diffusione e alla valorizzazione dell’arte visiva contemporanea in Sicilia. Un limite che non riguarda certo la qualità o la professionalità, da tempo riconosciute agli operatori attivi sul territorio. Con la Fondazione RIV e la Fondazione OELLE condividiamo questa prospettiva e questa missione», aggiunge Gianluca Collica, direttore di Fondazione Brodbeck.