Il Vento, la Foto e la Vela
di Guido Alberto Rossi
Un fotografo ed un marinaio poco esperti possono combinare un bel guaio infilandosi tra le barche in maniera sbagliata...
Fotografo
Un fotografo ed un marinaio poco esperti possono combinare un bel guaio infilandosi tra le barche in maniera sbagliata...
... il fotoreporter deve raccontare un avvenimento, un viaggio o un personaggio, con pochi scatti precisi ed essenziali che illustrino la storia completa dell’argomento, non può permettersi lunghe chiacchere o fantasiose promesse, deve fare dei bei clic concisi.
"Storicamente, la giurisprudenza italiana ha oscillato tra le due categorie: le opere fotografiche e le foto semplici. Questa distinzione era spesso basata su valutazioni soggettive, come il contenuto artistico o la capacità di suscitare emozioni. Tuttavia, questa interpretazione risulta inadeguata e necessita di un approccio più uniforme e conforme al diritto europeo...."
La borsa del fotografo è simile a quella dell’idraulico, tutte e due pesano un sacco ma, mentre quella del fotografo ha attrezzi più costosi, l’idraulico guadagna di più e viene pagato a fine lavoro.Ovviamente ci sono tante altre situazioni dove non serve tutto questo ambaradan, ma ti basta portare uno zainetto con macchina e ottica necessaria per la situazione, che ovviamente già conosci e sai cosa ti serve.
È uscito un primo libro fotografico con immagini A.I. Realizzato da Carlo Alberto Mari e Guido Alberto Rossi, è una raccolta di 14 storie fantastiche, illustrate da foto generate da computer con software A.I
Morte della fotografia, del giornalismo, dell'arte? Atrofizzazione del pensiero e della creatività umana?
Tra le tante folle, ci sono le folle degli avvenimenti sportivi, tipo circuiti, stadi e lungo le strade, quando passa il Giro D’Italia, queste folle in genere sono fatte da decine di migliaia di persone pacifiche e festose e sono tutte molto fotogeniche sia riprese a campo largo, che in dettaglio.
la copertina del settimanale Sette, allegato al Corriere della Sera, con la nostra campionessa di sci Sofia Goggia, sdraiata sul letto, sotto le lenzuola e da sotto spuntano due piedi sinistri, fotografata dal mio amico Massimo Sestini.
Non occorre essere dei grandi fotografi per fare delle belle immagini di siti archeologici, qualunque sia il sito archeologico che scegliamo di fotografare ha sempre qualcosa di bello, spesso anche maestoso e mal che vada, di misterioso...
Quando giriamo per il mondo, sia che siamo in mezzo alla natura, che in una città, basta guardarsi in giro per trovare qualche soggetto che si riflette e fare un bel clic.
Una delle mie foto migliori con il riflesso come protagonista, è quella del barcaiolo a Portofino.
I migliori luoghi per poter fotografare gli animali sono i parchi nazionali, ogni nazione africana ne ha almeno uno, dipende da cosa cercate, se volete vedere i gorilla questi vivono solo nelle montagne tra Uganda, Congo e Ruanda, i grandi branchi di elefanti potrete trovarli in Zimbabwe o in Kenya, nel parco di Amboseli.
Mentre le maggiori televisioni straniere firmano le foto che trasmettono, magari solo con il nome dell’agenzia per ragioni di spazio grafico, da noi questo è ancora un argomento sconosciuto e se è conosciuto da qualcuno è comunque tabù, quindi non resta che sperare.
La geometria è la cosa più bella che ci sia (mi è venuta così…. pensando all’articolo), per tante ragioni e in fotografia è parte essenziale della composizione di una immagine, se poi l’occhio del fotografo sa cogliere le sue forme e le sue linee riesce a stupire.
Altri fotografi pensano che vendere via internet sia una possibilità di guadagno, è verissimo solo che l’unico che ci guadagna è il venditore a partire dalla prima copia, mentre per l’autore prima di riuscire a vedere un micro-assegno ci vogliono almeno diecimila compratori.
Poi un bel giorno mi telefona da Potenza Gianpiero Perri a cui era venuta l’idea di fare un libro fotografico sulla Basilicata di sole foto aeree e in tutte le stagioni per promuovere la Regione e mi chiede se il progetto mi può interessare.
I musei, qualunque essi siano, dal Louvre al museo del tappo di Capravilla devono essere meta obbligatoria per il viaggiatore curioso, per non parlare del fotografo professionista di viaggi che è obbligato a visitarli e fotografarli tutti... generalmente ci scappa sempre anche qualche buona foto...
In prevalenza scattavo foto costruite per copertine di settimanali e mensili, utilizzando modelle/i, in genere erano ricostruzioni della realtà solo fatte con persone più fotogeniche e dall’aria simpatica...
Ma un plagio clamoroso o, meglio, un gran pasticcio con relativa figuraccia l’ha combinata il creativo di Palazzo Chigi con l’immagine scelta per commemorare i cento anni del Milite Ignoto della guerra del 15-18. Il Kaprazucca special ha usato per l’occasione una immagine dei soldati Portoricani nella guerra di Corea.
Fare un bel ritratto non è cosa semplice, l’aveva scoperto anche Leonardo dipingendo la Gioconda, da lì in poi è passata molta acqua sotto i ponti, fino ad arrivare ai giorni nostri dove i ritratti si fanno anche con lo smartphone...
...nei mercati bisogna andarci presto al mattino, quando non sono tanto affollati ed è più facile muoversi e scattare, non ci sono bancarelle di prima o seconda scelta, bisogna ovviamente tenere anche conto dei prodotti tipici del paese.
...arriva una baby sitter con un bimbetto di circa due anni (che scopro in seguito essere Ali, l’ultimo dei sei figli di Khashoggi) e che molto incuriosito dalla mia attrezzatura si avvicina e facciamo amicizia, gli appiccico lo scatolino sulla guancia lui si diverte un mondo e ride a crepapelle.
Oggi con il digitale e le macchine intelligenti non sbagli uno scatto, con i rullini la musica era diversa, dovevi scattare un po' a caso, trafficando con tempi e diaframmi e incrociare le dita; il metodo migliore per tornare a casa con qualche foto decente...
Con un collega giapponese, che forse si chiamava Honda e che fotografava la F1, eravamo grandi amici: ogni volta che c’incontravamo ci salutavamo calorosamente ma, siccome lui non parlava una parola di nessuna lingua nota e tutto il mio vocabolario giapponese si esauriva con la parola sayonara, facevamo dei discorsi a cenni e comunque non ci capivamo ma eravamo amici...
Al pari dei poliziotti e carabinieri che anche in vacanza si portano pistola e manette perché può sempre capitare di acchiappare un bandito, i fotografi si portano sempre una macchina fotografica, magari una piccola mirrorless o un buon telefonino perché una bella foto, come il bandito, può capitare in qualsiasi momento e bisogna essere pronti a cogliere l’attimo.
Il pass ti consente di accedere alle aree riservate ai fotografi e cineoperatori lungo un circuito di motorsport o nelle apposite “fosse” di alcuni campi da tennis e piste di atletica che ovviamente ti consentono d’immortalare un punto clou.