Il doppio piede sinistro che tradisce il Photoshop
Una spiegazione dal fotografo autore in viaggio sull' Amerigo Vespucci
Il trucco
di Guido Alberto Rossi
Il trucco c’è quasi sempre, e alle volte si vede.
Dobbiamo però fare alcune distinzioni di partenza: una foto d’attualità, di azione sportiva o di reportage politico, sociale o di guerra, non può essere minimante pasticciata con Photoshop (vedi Papale-Papale.it n°290) anche perché, se si comincia poi non si sa più dove si potrebbe andare a finire e se ci aggiungiamo le foto generate da AI, niente che si vedrà sui giornali sarà più credibile al 100%.
Lo sanno bene le grandi agenzie, che non permettono ai loro fotografi di fare neanche il più piccolo intervento di post-produzione. Lo scatto deve essere immacolato, così come scattato.
Se invece parliamo di foto pubblicitarie o di repertorio, (chiamate anche stock) qui è lecito, e alle volte obbligatorio, andare giù pesante con tutte le funzioni che offre Photoshop: cancella, incolla, cambia colore, aggiungi ed inserisci, in pratica taglia, cuci e dipingi a piacimento, in modo da creare l’immagine perfetta.
Poi c’è una zona grigia, che sono i personaggi VIP o Vippetti che finiscono sulle copertine dei giornali.
Oggi non ce ne è uno che non voglia vedere la foto, prima che venga pubblicata, e se per caso è una signora non più giovanissima, con qualche ruga e vanitosa, impone la post-produzione “plastica”. Inoltre, se un fotografo non garantisce alla redazione che è disponibile a fare la post-produzione, come esige pinco pallo, direttore e picture editor della testata compresi, in questo settore, rimarrà disoccupato.
Poco tempo fa, è successo un gran trambusto perché Catherine, detta Kate, la principessa del Galles, nata Catherine Elizabeth Middleton e diventata con le nozze con il principe William niente di meno che una vera Windsor, ha ritoccato, un po' maldestramente, una foto che la ritrae con i tre figli e che poi l’ufficio stampa della casa reale ha distribuito alle agenzie.
Qualcuno si è accorto del pasticcio fatto con Photoshop e tutti hanno urlato allo scandalo e alla purezza e veridicità della foto d’attualità. Personalmente mi sembra che ci sia stato tanto rumore per niente, penso che, se ricevi una foto da un ufficio stampa, la usi come viene e tanti saluti, senza contare che, come agenzia, ci guadagni e non devi pagare il fotografo.
Quindi fare i puristi in un caso del genere mi sembra un pochino ipocrita.
Qualche giorno fa, invece c’è stato un po' di trambusto, specialmente tra gli assatanati di fotografia, per la copertina del settimanale Sette, allegato al Corriere della Sera, con la nostra campionessa di sci Sofia Goggia, sdraiata sul letto, sotto le lenzuola (come Marilyn) e che con un braccio abbraccia il suo cane Belle, sdraiato di fianco, e da sotto le lenzuola spuntano due piedi sinistri, fotografata dal mio amico Massimo Sestini.
La storia mi sembra lo spunto per un articoletto, per Papale-Papale e così, voglio sapere la “verità” e chiamo Massimo, non mi risponde, ma mi richiama dopo poco e mi dice che è imbarcato sulla Amerigo Vespucci e che ha appena doppiato Capo Horn quindi, il telefonino prende e non prende.
Da serio professionista, mi dice subito che la colpa è tutta sua, perché non ha controllato il lavoro che ha fatto la post-produzione esterna, perché era di corsa e stava appunto partendo per imbarcarsi sulla Vespucci e non ha avuto il tempo materiale di vedere il risultato finale.
Ma perché due piedi sinistri gli domando, risposta: semplice il piede destro era un po' rattrappito, come da un crampo e quindi il post-produttore ha pensato di prendere il piede da un altro scatto e sostituirlo, così sarebbe stata una foto perfetta, ma ha sbagliato piede e da lì in poi nessuno ci ha fatto caso ed è andata in stampa.
Del resto, come detto prima, questi tipi di fotografie sono sempre ritoccate e lavorate perché così deve essere e non devono essere considerate foto d’attualità, inviolabili perché stravolgerebbero la realtà. Una foto posata e costruita è paragonabile ad una foto pubblicitaria e quindi, deve essere perfetta anche nei piedi e ogni trucco è lecito per renderla tale.
In pratica, in questa foto del bravissimo Massimo sono capitate un insieme di sfortunate coincidenze, come sul Titanic, qui fortunatamente non ci sono state vittime.
Una futura professione potrebbe diventare: “esperto di coiffeur aggiusta fotografie”, così tutte le dive e divette potranno scegliere quale usare per le loro foto, con la stessa facilità con cui scelgono il parrucchiere di fiducia.