La folla
di Guido Alberto Rossi
Qualsiasi sia la tipologia della folla, è fotogenica e tutti i fotografi ne sono attratti come gli orsetti dal miele.
Ovviamente ci sono folle gioiose, folle per necessità e folle pericolose, quest’ultime non sono sempre prevedibili a priori, se vai allo stadio o ad una manifestazione, tutto può succedere nel giro di pochi minuti, cinicamente parlando, se diventano violente con risse e scontri con la polizia, possono diventare fotogrammi più vendibili che non gli ordinati e festosi tifosi sugli spalti o i manifestanti imbandierati che gridano slogan, pacificamente.
Ovviamente il fotografo che segue questi avvenimenti è pronto a tutto e quando prevede che ci sia la possibilità di disordini, si attrezza anche con casco e giubbotto pesante (anche d’estate) con scritto in grande PRESS, con la speranza che qualcuno legga e lo rispetti, senza pestarlo o sparargli.
Oggi invece succede spesso il contrario, il fotografo o il cineoperatore con la scritta, diventa un bersaglio.
Una volta possono essere i manifestanti che li pestano perché non vogliono farsi riprendere, specialmente se stanno saccheggiando o vandalizzando, perché possono essere riconosciuti, presi a posteriori e passare guai.
Altre volte possono essere i militari; provate ad andare a fotografare una manifestazione in qualche paese totalitario e scoprirete che da queste parti la polizia o l’esercito può anche spararti, pestarti e portarti in galera, senza carezze e complimenti.
Invece le folle dei mercati, feste popolari e strade trafficate, sono scattabili in tutta tranquillità nel 90% del mondo, il restante 10% sono quei paesi dove generalmente parlando gli abitanti non sono molto propensi a farsi fotografare.
Però nel 100% dei paesi, quando si fotografa in mezzo alla folla è bene stare attenti al portafoglio, telefonino ed eventuale zaino, perché le folle sono il luogo di lavoro dei ladri, compresi in quei paesi dove tagliano le mani ai malandrini.
Alle processioni religiose, sulla carta, il rischio dovrebbe essere zero, perché tutta la gente dovrebbe essere credente e rispettosa dei comandamenti divini, ma dubito che lo siano proprio tutti.
Le feste popolari, possono avere delle folle partecipanti, vedi Pamplona con la corsa dei tori per le strade, dove una piccola folla di matti corre per le strade insieme ai tori.
In questo tipo di folla, i soggetti per il fotografo sono moltissimi, vanno dai colori alle espressioni delle persone: basta vedere il Palio di Siena, dove tutti i tifosi della contrada vincente gioiscono e urlano di gioia, mentre tutti i tifosi di tutte le altre contrade, piangono e si disperano. In questa folla dai mille volti, si possono fare immagini fantastiche, senza troppa fatica.
Tra le tante folle, ci sono le folle degli avvenimenti sportivi, tipo circuiti, stadi e lungo le strade, quando passa il Giro D’Italia, queste folle in genere sono fatte da decine di migliaia di persone pacifiche e festose e sono tutte molto fotogeniche sia riprese a campo largo, che in dettaglio.
Ultimamente visti i successi di Jannik Sinner nel tennis, sono apparsi sugli spalti anche le donne e gli uomini carota; mentre nei gran premi d’automobilismo ci sono grosse macchie di colore rosso, formate dalla folla dei fan Ferrari e colore arancione dei fan di Max Verstappen.
Ma le folle dello sport in generale diventano l’incubo per quei fotografi che sono costretti a fare le foto della premiazione, e quindi devono rimanere fino alla fine della fine e poveretti saranno tra gli ultimi a tornare a casa.
La folla dei concerti invece è abbastanza omogenea, perché tutti i presenti amano l’artista a cui assistono e quindi non ci sono antagonisti o gruppi di colori diversi, molto gettonate le foto del momento in cui tutti i fan accendono la lucina del cellulare, mentre ultimamente non si vedono più foto di belle ragazze scalmanate come ai tempi di Elvis e dei Beatles.