...il gioco delle costruzioni, il gioco dei colori...
Galleria La Pigna - Roma
Paola del Plato
Limiti limitrofi - opere pittoriche in una mostra-pensiero
E' aperta fino al 10 ottobre preso la galleria La Pigna a Roma, la mostra di opere di Paola del Plato dal titolo Limiti limitrofi a cura di Giorgio Vulcano.
C'è una nota di U.Galimberti nell'introduzione al catalogo che accompagna la mostra: "per gli antichi greci la bellezza non era, come per noi, una categoria estetica, ma un'espressione geometrica: Essa risultava dall'ordine che tiene insieme cielo e terra, uomini e dei, perciò il cosmo è bello, e bella è l'anima (psychè) che sa cogliere l'armonia del cosmo, la giusta proporzione in cui si mescolano il limite e l'illimitato.
Non c'è dubbio che l'artista abbia trascinato fin dentro i suoi quadri questo richiamo, e la conferma viene proprio dal critico Vulcano laddove afferma che le forme primordiali, come il quadrato ed il cerchio, motivano il desiderio dell'artista di misurare la realtà in un infinito gioco di equilibri tra spirito e materia.
E il pensiero va anche alle grandi esperienze del passato, quando la rigorosa composizione geometrica dava vita ad opere colme di grazie, naturalezza ed equilibrio.
Entrando nel merito dei dipinti, Vulcano sente il bisogno di rapportare le immagini dell'artista alla quotidianità e sottolinea :nei dipinti di Paola Del Plato si cela, in particolare, quello che è il nodo della questione della società moderna: l'integrità dell'uomo e ciò che la minaccia. Le sue composizioni sono l'immagine drammatica di un infinito conflitto che vede l'essere umano aggredito, lacerato, traumatizzato da meccanismi "mostruoso" della nostra civiltà della tecnica, dei consumi, delle violente programmazioni.
I limiti limitrofi. definiti dalla stessa del Plato Steccati Organici, sono delle strutture vitali, con funzioni proiettive e protettive distribuite equilibratamente su 12 pannelli.
Vulcano, intercettando il pensiero di paola Del Plato, interpreta così le opere.
I pannelli compongono due grandi croci, indiscutibili icone religiose e devozionali e, non a caso, segni primordiali che instaurano una complessa relazione con i tre simboli fondamentali del centro, del cerchio e del quadrato. La croce e il suo significato hanno fortemente inciso la nostra interiorità : qui appare demolita ed abbattuta, rimarcando simbolicamente i difficili momenti che vive la nostra civiltà millenaria in Occidente come in Oriente.
Gli Steccati Organici ripercorrono il nostro passato, intriso di grandi imprese ed esperienze, ma anche di forti contraddizioni. La prima croce (Fonte, Sator, Giorno, Notte, Orizzonte e Stella), così come la seconda (Porto, Ruderi, Corona, Calice, Faro, Roma) sono figure che ricordano una lontana memoria, antichi compianti, emozioni...
Lo sgomento della Civiltà Millenaria viene citato più incisivamente nella lacerazione di Egitto con i quattro frammenti centrali (Eliopoli, Fenice, Nilo, Alessandria) e quelli laterali(Iside e Osiride), i quali rievocano l'esempio di una gtrande civiltà che nonostante il glorioso passato e le mitologiche tradizioni, giunge sino al suo lacerante contemporaneo.
Una eloquente composizione (Inquinitas,Tasti,Eurobowling, Emodendron) vive ed interpreta il presente: testimonia l'impotenza e il condizionamento dell'essere umano di fronte ad una società intorpidita, stereotipata, priva di sensibilità e spiritualità .