#136 - 5 ottobre 2015
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero rester in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascer il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, pu durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni pi importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perch (Mark Twain) "L'istruzione l'arma pi potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perch i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civilt di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bens nella capacit di assistere, accogliere, curare i pi deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civilt di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosit, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Cultura e Società

Ciclo dalle pagine del diario "Conoscenda" dell'editrice Conoscenza,
interamente dedicato al 750° anniversario della nascita di Dante Alighieri

testi - vignetta di Staino - illustrazioni di grandi artisti

La libertà in Dante

Libertà va cercando, ch’è si cara,
come sa chi per lei vita rifiuta
(Purg 1)

dice Catone a Dante. Catone, com’è noto, si uccise per non vivere sotto la dittatura di Giulio Cesare: Ma come si concilia questo alto senso della libertà con l’architettura complessiva della Divina Commedia ove non solo l’uomo ma tutto, natura compresa, è emanazione della volontà di Dio? Non è solo la questione del libero arbitrio ma anche quella degli impedimenti limitanti la libertà umana. Dice Dante di Dio:

Nel suo profondo vidi che s’interna,
legato con amore in un volume,
che vola a la giustizia sanza squaderna
(Par.XXXIII)

La libertà in DanteLa libertà in Dante

Dunque in Dio è, come in un unico libro, tutto quello che si apre nell’universo.E altrove:

***Non v’accorgete voi che noi siam vermi
nati a formar l’angelica farfalla,
che vola a la giustizia sanza schermi? (Purg. X)

Sulla questione della libertà Dante torna più volte nella Commedia ma il vincolo divino appare sempre molto forte: E’ nel De Monarchia che, infine, giunge a dichiarare i principi e i limiti della libertà umana:

Occorre sapere che vi sono certe realtà, quali le realtà matematiche, fisiche e divine, che, non essendo assolutamente soggette al nostro potere, noi possiamo soltanto conoscere,ma non fare. Vi sono invece altre realtà che, essendo soggette al nostro potere, noi possiamo non solo conoscere, ma anche fare. (De Monarchia, libro I, II)

La libertà in DanteLa libertà in Dante

Ne consegue che la trasgressione, quindi il peccato, secondo Dante non è l’esercizio della libertà sulle cose che si possono fare ”ma solamente il trapassar del segno”,(Par.XXVI) come fa dire ad Adamo. C’è poi un corollario: di più si può essere liberi con la fantasia, con la scienza e la conoscenza. Nel canto XXXIII della Commedia però compare il limite invalicabile: allo stesso Dante la fantasia viene meno di fronte a Dio, lo vede ma di lui non sa dire.
Le spiegazioni di questo possono essere molto diverse, perfino laiche.

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