Sala Alda Merini - Spazio Oberdan - Provincia di Milano
Francois Truffaut
di Federica Fasciolo
Dal 17 settembre al 5 ottobre 2014 presso Spazio Oberdan Milano, Fondazione Cineteca Italiana presenta François Truffaut, la retrospettiva completa dedicata al regista e critico cinematografico francese scomparso 30 anni fa dopo aver realizzato 21 lungometraggi, alcuni memorabili, altri importanti, tutti belli.
La rassegna che la Cineteca di Milano gli dedica intende riproporre tutti i suoi lungometraggi in versione originale con sottotitoli in italiano, da quello d’esordio, I quattrocento colpi (1959), uno dei film che diedero inizio alla Nouvelle Vague, formidabile stagione che rivoluzionò la storia del cinema e di cui Truffaut fu uno dei massimi esponenti, a Finalmente domenica! (1984), rivisitazione d’autore del genere noir e forse estremo omaggio di Truffaut al suo amato Alfred Hitchcock.
Cinema e vita furono per Truffaut una sola cosa, poiché sempre il cinema fu vissuto come rifugio e salvezza fisica, prima ancora che come professione. Nel corso di una molteplice attività , sviluppò un percorso lucido e coerente, forte come il suo amore di cinéphile e rigoroso come la sua militanza di critico, in un continuo confronto con i classici, riletti e reinventati in una personalissima poetica fondata su quattro grandi amori: i libri, le donne, i bambini, il cinema. Vinse al Festival di Cannes il premio per la regia con Les 400 coups (1959; I quattrocento colpi) e nel 1974 l'Oscar per il miglior film straniero con La nuit américaine (1973; Effetto notte).
Adèle H., una storia d’amore (L’histoire d’Adèle H.)
Ambientata a metà ‘800, la storia di Adèle Hugo, figlia del grande scrittore Victor e innamorata di un ufficiale inglese con cui ha avuto una relazione. Lui non vuole più saperne di lei, ma Adèle lo insegue prima in Canada e poi alle Barbados, per finire internata in una casa di cura.
L’amore fugge (L’amour en fuite)
Ultimo capitolo delle avventure di Antoine Doinel, qui ormai trentacinquenne. Divorziato, Antoine tenta un bilancio della propria vita, soprattutto sentimentale. Ma oltre a incontrare le donne del passato, ne conosce una nuova, e al solito se ne innamora.
Gli anni in tasca (L’argent de poche)
A Thiers, piccolo villaggio nel centro della Francia, le amicizie, le prime passioni sentimentali, i conflitti reciproci e con gli adulti di un gruppo di ragazzi della scuola media affidati a un nuovo insegnante.
Baci rubati (Baisers volés)
Terzo film della saga Doinel, in cui il giovane Antoine, reduce dal servizio militare, si improvvisa investigatore privato. Prima si invaghisce della donna che dovrebbe sorvegliare, quindi, diventato riparatore di televisori, incontra l’amore vero.
Antoine e Colette (Antoine et Colette, ép. de L’amour à vingt ans)
Ancora Antoine Doinel alle prese con l’amore. L’oggetto del desiderio è questa volta Colette, ma “l’amore a vent’anni†è sempre difficile.
La calda amante (La peau douce)
La storia di un adulterio fra un intellettuale e una giovane hostess. Dopo l’iniziale entusiasmo, la relazione si fa sempre più stanca, ma la moglie dell’uomo è decisa a non passare sopra al tradimento.
La camera verde (La chambre verte)
Ambientata negli anni Trenta, la storia di un uomo solitario, Julien, che vive in provincia e che non riesce ad accettare la morte della moglie Julie. Così trasforma la cappella in cui la donna è sepolta in una sorta di santuario, convinto che i morti non vadano dimenticati, contro la consuetudine della elaborazione del lutto che conduce all’oblio. Al suo fianco una donna che sembra condividere le sue ossessioni e che gli resterà accanto fino alla fine
Le due inglesi (Les deux Anglaises et le Continent)
Due giovani amiche, Anne e Muriel, invitano Claude (da loro ribattezzato “il Continenteâ€) nella loro casa di vacanze in Cornovaglia. Qui il ragazzo si innamora di Muriel, diventando però l’amante di Anne una volta tornato a Parigi.
Effetto notte (La nuit américaine)
Un film che racconta la lavorazione di un film, dal primo giorno delle riprese all’ultimo. I dubbi e le riflessioni del regista, le bizze degli attori, i rapporti più o meni difficili fra i membri della troupe.
Fahrenheit 451 (Fahrenheit 451)
In una immaginaria e dispotica società sospesa tra passato e futuro, leggere è un reato e i libri vengono bruciati. Uno degli uomini incaricati dei roghi si innamora di una donna che fa parte dei clandestini amanti della lettura, della quale scopre a sua volta il piacere.
Finalmente domenica (Vivement dimanche)
Un agente immobiliare viene accusato dell’omicidio di un suo amico avvenuto durante una battuta di caccia. Sarà la sua segretaria, bella, fedele e innamorata di lui, a tirarlo fuori dai guai.
Jules e Jim (Jules et Jim)
Jules, austriaco, e Jim, francese, continuano a darsi del lei ma sono amici per la pelle. La Prima guerra mondiale e l’amore per la stessa donna li separerà , ma per unirli ancora di più.
La mia droga si chiama Julie (La sirène du Mississippi)
Il protagonista, Louis, è un ricco avventuriero proprietario di una fabbrica di sigarette nell’isola di Réunion. Decide di sposarsi, e lo fa con una francese conosciuta per corrispondenza. La donna è bella, anche troppo, e infatti scappa con i soldi. Ma Louis la insegue, la ritrova, la perdona e, per proteggerla, arriva a uccidere un uomo.
Mica scema la ragazza (Une belle fille comme moi)
Una giovane donna, Camilla, detenuta in attesa di processo per omicidio, e un professore di sociologia, Stanislao, che la prende come soggetto per un trattato sulla criminalità . Stanislao, innamoratosi di lei, riesce a dimostrare la sua “innocenzaâ€. Scarcerata, la donna tradisce l’ingenuo professore, che finirà a sua volta in prigione con l’accusa di aver ucciso un uomo.
Non drammatizziamo… è solo questione di corna (Domicile conjugal)
Ritorna Antoine Doinel, ormai “adultoâ€, sposato e con un figlio piccolo. Un giorno incontra un’affascinante giapponese e con lei inizia una relazione. Scoperto dalla moglie Christine e cacciato di casa, si stufa presto dell’avventura esotica e fa di tutto per farsi perdonare. Così i due coniugi ricominciano a vivere insieme. E a litigare.
I 400 colpi (Les 400 coups)
L’inizio della saga di Antoine Doinel, qui ragazzino di dodici anni che non sopporta i soprusi della scuola e di una famiglia che non lo ama. Il suo spirito ribelle lo porta a commettere un piccolo furto, per il quale finisce in riformatorio. Ma riuscirà a fuggire, correndo incontro alla libertà e ad altri formidabili film.
Il ragazzo selvaggio (L’enfant sauvage)
Francia, 1798. Un medico parigino che si occupa di giovani sordomuti riesce a farsi affidare un ragazzo catturato da alcuni contadini nei boschi, dove viveva allo stato primitivo, e, incurante delle diagnosi pessimiste e sommarie dei colleghi, inizia con lui un paziente e amorevole lavoro di recupero alla vita civile. La storia e il suo protagonista, il dottor Jean Itard, sono realmente esistiti.
Les Mistons (Les Mistons)
I primi turbamenti sessuali di un gruppo di adolescenti che, nell’estate assolata di una cittadina del sud della Francia (Nîmes), passano il tempo a tenere d’occhio e a infastidire una coppia di innamorati.
La signora della porta accanto (La femme d’à côté)
Bernard e Mathilde sono stati amanti. Poi si sono lasciati, così va la vita. Finché un giorno si ritrovano vicini di casa con le rispettive famiglie. Fra loro scoppia di nuovo la passione, violenta, irrefrenabile, al limite dell’autodistruzione.
La sposa in nero (La mariée était en noir)
Un uomo rimane ucciso all’uscita dalla chiesa in cui si è appena sposato. La moglie dedicherà la sua vita alla vendetta contro i responsabili di quella morte assurda.
Tirate sul pianista (Tirez sur le pianiste)
Una “fiaba nera†i cui protagonisti sono un pianista rimasto vedovo dopo il suicidio della moglie e una giovane donna che diventa la sua amante. L’uomo per lei è pronto a tutto, ma la cattiva sorte aleggia sopra di loro.
L’ultimo metrò (Le dernier métro)
Un teatro parigino negli anni bui dell’occupazione nazista. La proprietaria continua ad allestire spettacoli, tenendo l’anziano marito regista ed ebreo nascosto nei sotterranei. L’entrata in scena di un nuovo, giovane attore che si innamora di lei rende la situazione ancora più difficile
L’uomo che amava le donne (L’homme qui aimait les femmes)
Bertrand fa l’ingegnere, ha quarant’anni e una sola passione, ma divorante: le donne. A incontrarle dedica la sua vita, finché non decide di scrivere un libro in cui raccontarsi e riflettere su di sé. Riuscirà a darlo alle stampe appena in tempo, prima di morire in un ultimo, disperato tentativo di raggiungere il suo eterno oggetto del desiderio.
Info: Cristiana Ferrari ufficiostampa@cinetecamilano.it