#132 - 22 giugno 2015
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero rester in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascer il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, pu durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni pi importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perch (Mark Twain) "L'istruzione l'arma pi potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perch i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civilt di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bens nella capacit di assistere, accogliere, curare i pi deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civilt di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosit, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Cinema

Youth – La giovinezza

di Federica Fasciolo

Quando un film che sembra aprirsi con dialoghi brillanti ti illude che per tutta la sua durata ti intratterrà con ironia e arguzia e poi non ci riesce, è una piccola delusione. Almeno per noi amanti dei discorsi in stile salotto ottocentesco, dove piccole verità vengono scoperte e il reale carattere dei personaggi si rivela senza finzioni o, perlomeno non eccessivi, stereotipi.

Youth – La giovinezza

Youth, l'ultimo film di Sorrentino (vincitore dell'Oscar con "La grande bellezza" nel 2014 - lo sappiamo già tutti ma deve essere una soddisfazione per lui sapere che in qualsiasi articolo che lo riguardi ciò verrà giustamente ripetuto), racconta la storia di Fred Ballinger, direttore d'orchestra in pensione, e del suo amico regista Mick Boile.
Siamo di fronte a una storia filosofica e ciò sarebbe forse bastato a farmi adorare il film… Se solo fosse stato detto qualcosa su vecchiaia e giovinezza che non immaginassi già o non avessi già sentito. O se tutte quelle massime sulla vita fossero state utilizzate con la giusta misura, anziché essere presenti in ogni singola scena spesso con la naturalezza di un macigno che risale su per una collina da solo sfidando la gravità.

Youth – La giovinezza

I sentimenti raccontati, seppur interessanti, spesso si perdono inoltre in un senso estetico eccessivo che, se in misura minore è apprezzabile, in questo modo finisce per far prendere le distanze dalle vicende dei vari personaggi e da ciò che provano. Spesso non si crede fino in fondo a ciò che sta accadendo, anche e soprattutto quando una delle frasi "argute" è detta da una bambina che nella realtà avrebbe difficilmente potuto pensare una cosa del genere.
Su questa riflessività che spesso rischia di farsi contagiare dall'apatia del protagonista nel modo in cui viene alla luce, si è calcata troppo la mano per poterla considerare realmente apprezzabile. L'occhio attento potrà trarne (o più probabilmente, ricordare grazie a essa) degli insegnamenti, ma solo se da quell'apatia riuscirà a non farsi trasportare troppo.

Youth – La giovinezza

La vecchiaia porta con sé ricordi, rancori, senso di lontananza da tutto. E quando il protagonista dice una romanticheria, forse l'unica della sua vita, che dovrebbe "redimerlo" agli occhi di se stesso, di sua figlia, del pubblico, un po' non ci si crede visto il modo in cui ha passato la sua vita - da una donna all'altra incurante dei sentimenti di sua moglie e sua figlia - un po' si sente quel rancore di non essere stato all'altezza di ciò che aveva la fortuna di avere. O forse era una di quelle romanticherie pensate per sentirsi meno in colpa per i propri errori, o forse ancora, tutto questo insieme...

Youth – La giovinezzaYouth – La giovinezza

La musica accompagna tutto il film, persino in una campagna popolata solo da mucche ogni cosa diventa musica per chi è capace di ascoltarla. O per chi in fondo la passione di dirigere un'orchestra non l'ha mai persa. E non mancano le belle immagini, le storie che possiamo solo immaginare di quella coppia che sta seduta al tavolo del ristorante senza parlare mai, la cantante che un secondo prima è sul palco e un secondo dopo (stavolta con un’illogicità che però rende bene l’idea) mangia una coscia di pollo afferrandola con le mani su cui ancora porta i guanti bianchi con cui si è esibita. O l’amicizia tra Fred e Mick, che si raccontano”solo le cose belle”.

Youth – La giovinezza

Gli attori - Michael Kaine, Harvey Keitel, Rachel Weisz, Paul Dano, Jane Fonda - fanno bene il loro lavoro come ci si poteva aspettare. Anche se, pure nei bei momenti, una certa dose di artificialità non delle interpretazioni ma della scrittura, non manca quasi mai.

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