#128 - 11 maggio 2015
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrŕ  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerŕ  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, puň durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni piů importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchč" (Mark Twain) "L'istruzione č l'arma piů potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non č un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchč i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltŕ  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensě nella capacitŕ  di assistere, accogliere, curare i piů deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltŕ  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo č un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminositŕ , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Editoriale

EXPO 2015

di Dante Fasciolo

Il cibo occupa la scena della comunicazione.
Mai come in questo ultimo periodo di tempo
si è parlato così tanto del cibo e dell’alimentazione.
Non sempre a proposito, anzi…

Ma tant’è, non bastassero le mielose trasmissioni TV,
le cui rappresentazioni tutto fanno
meno che dare un senso al bisogno di nutrirsi
e all’opportunità che tale bisogno sia commisurato
a prodotti, a regole di mercato ed etica sociale…
ecco piombarci addosso, dopo mesi di
bombardamento mediatico dell’attesa,
l’Expo milanese con la sua roboante macchina pubblicitaria,
con la sua prepotente moltiplicazione di appelli,
con il suo apparato affaristico-commerciale,
col suo insieme di eccessiva affabulazione.

“Nutrire il pianeta - Energia per la vita”
lo slogan che accompagna la kermesse milanese
esce mortificato
dai mastodontici padiglioni
dove ardite, improbabili architetture; mal digerite culture;
rattoppate presenze stilistico-artistiche
vogliono far credere che la fame nel mondo sarĂ  eliminata,
che la ridistribuzione alimentare
sarĂ  equa e raggiungerĂ  ogni lontana esistenza,
che ciascun uomo di questa terra
avrĂ  calorie sufficienti ed equilibrate per vivere,
che ogni produzione sarĂ  salvaguardata,
che le multinazionali dell’agro-alimentare
rinunceranno ai vergognosi, rapace profitti,
che i campi saranno dati a chi li lavora,
che i contadini potranno benedire il frutto del loro lavoro
e conservare i loro semi per la prossima stagione.

Ben venga l’Expo 2015
per chi crede e per chi lavora in questo senso:
una “Carta di Milano” è stata copiosamente firmata.
Sapremo a breve se le intenzioni vedranno la luce.

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