Capire l'Islam: consapevolezza del peso della variabile cultural-religiosa*
Fondamentalismo:
Stereotipi scardinati
di GianCarlo Salvoldi
Tra le tante, scelgo tre notizie che, poichè avevano un significato sconvolgente, sono state rapidamente rimosse dalla cronaca.
Una è la strage nel campo palestinese di Yarmuk, in Siria, la seconda il linciaggio di dodici migranti neri cristiani su un barcone, la terza è l'arresto della sanguinaria cellula di terroristi islamici basata in Sardegna.
Ciascuna delle tre notizie porta il messaggio che non siamo in grado di capire il mondo islamico, perchè utilizziamo una chiave di lettura sbagliata.
La strage di Yarmuk non è opera nè di Israele, nè degli USA, nè degli europei "crociati".
A Yarmuk arabi hanno massacrato arabi, musulmani hanno massacrato musulmani, compiendo sia crimini di guerra che crimini contro l'umanità , e, proprio loro, hanno fatto al popolo, il più oppresso al mondo insieme a quello del Tibet, quello che rinfacciano sempre agli occidentali.
Poichè la realtà è lì dura come un sasso e non può essere sbagliata, se i conti non tornano vuol dire, in tutta evidenza, che siamo noi a leggerla male.
E i conti non tornano: Yarmuk sgretola gli stereotipi interpretativi che leggono tutto solo in chiave economica, sociologica, e politica. E' evidente l'importanza del colonialismo, dei despoti del "socialismo arabo", della lotta per il controllo del petrolio, della questione israelo-palestinese: ma non spiega come tutto ciò abbia portato al bagno di sangue di Yarmuk. Che invece si spiega chiaramente, fuori da quegli schemi novecenteschi, prendendo in considerazione la variabile religiosa, che l'Occidente secolarizzato e materialista considera irrilevante, e alla quale non vuole riconoscere il ruolo che ha.
E' evidente che l'ISIS strumentalizza in maniera pesante e volgare la religione, ma è altrettanto evidente che l'Islam è intriso di una religiosità che pervade la cultura, la società , l'economia e la politica. E se noi vogliamo capire l'Islam, è da qui che dobbiamo partire, sapendo che cinquanta Stati islamici non hanno mai ratificato la "Dichiarazione dei diritti universali dell'uomo" proclamata dall'ONU nel 1948.
Ciò ha una ricaduta enorme sulle costituzioni di quei Paesi e sulla cultura di quei popoli. Ed è una delle cause del fondamentalismo religioso, che poi può diventare fondamentalismo politico, e che alla fine genera il terrorismo.
I dodici neri buttati dal barcone ad annegare, non c'entrano col colonialismo nè col petrolio, (e neppure era uno scontro, come dicono i massmedia, perchè non è morto nessun musulmano ) : erano cristiani colpevoli solo di pregare con la Bibbia in mano.
Un capo della cellula terrorista, arrestato nei giorni scorsi in Sardegna, ha ordinato di tagliare la gola a due coniugi islamici colpevoli di essere troppo vicini alla civiltà occidentale: terrore praticato non per lotta di liberazione o lotta di classe, ma per motivi culturali, per odio contro la civiltà occidentale.
E' urgente prendere consapevolezza del peso della variabile cultural-religiosa, perchè diversamente faremo una diagnosi sbagliata dell'Islam, e conseguentemente proporremo terapie inevitabilmente sbagliate, con conseguenze disastrose.