Tappeti rossi

Testimone del nostro tempo,
resterà nella nostra mente
anche dopo che sarà spolverato
e arrotolato di nuovo.

Ha fatto in bella mostra in Alaska
il suo dovere di onorevole accoglienza
accompagnando passi imperiosi,
e sottolineando autorità e potere.

Ma…il suono di circostanza,
il fervore dell’incontro,
le promesse scritte nell’aria
non hanno distratto le menti.

Quel colore rosso vivo altro non è
che il sangue, ancora calpestato,
di 1000 e 1000 e più 1000 morti
per una guerra insensata e disumana.

E un’eco lontana portata dal mare
si appaia: un terrificante tappeto di terra
intrisa di sangue che grida tra macerie
di case distrutte e corpi esanime.

Nella terra che fu dei Padri
una cieca furia distruttrice
cancella il suo Dio e ne prende il posto…
visione effimera di comando.

In molti nel mondo bestemmiano,
in molti pregano, in molti ignorano.
Nel grande circo umano
un tragico clown e un funeste trapezista
si dividono la scena:
esorcizzano il dolore e l’impotenza,
gelano il sangue nelle vene…

…ma verrà il giorno del risveglio,
il giorno ardimentoso di ciascuno e di tutti
e spazzerà via questo inutile ciarpame
che gestisce la vita del mondo
con vigliaccheria.