Il Bel Paese
I dati Istat
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di certosino
I dati Istat sull’Italia a fine 2024 offrono un quadro che può impensierire anche se alcuni dati non sono nuovi. Comunque è un Paese che, pur stentando ad essere riconosciuto nei suoi aspetti chiaroscuri, dispone di risorse capaci di ridare slancio laddove è necessario.
Si segnalano situazioni di criticità: la riduzione nel numero di abitanti (ora siamo sotto la soglia dei 59 milioni), decremento costante della natalità (solo 370 mila nascite), ampia la forbice tra neonati e defunti.
Da registrare due curiosità: oltre ventitremila i centenari, gli over 80 più numerosi dei bambini. Parecchi gli elementi di discussione, tuttavia il Paese conserva evidenti positività che vanno rivalutate, a cominciare dalla ‘disponibilità al fare’ dei cittadini e la loro fantasia creativa.
Cresciute le famiglie indigenti (povertà assoluta, 2,2 milioni di famiglie, ovvero 5,7 milioni di persone, dato molto preoccupante), in aumento le famiglie con una sola persona, nuove mamme solo con 1,18 figli; gli arrivi dall’estero hanno riguardato 455 mila nuovi cittadini a fronte dei 156 mila connazionali che hanno lasciato il Paese nativo. Nuzialità in calo, coppie con figli solo il 28,24%, in crescita le coppie non coniugate. Economia: il Pil(Prodotto Interno lordo) pari allo 0,7%, inferiore rispetto a Francia e Spagna.
Sono dati che confermano un Paese fra stasi e sviluppo, che talvolta fatica riproponendo antiche situazioni (il lento pur se costante decollo del Mezzogiorno ) e problematiche legate al potere d’acquisto (alcune categorie sociali ne soffrono parecchio).
Se non è l’Italia dei tempi grassi, piace segnalare l’ok ‘positivo’ dell’agenzia americana ‘Mody’ e il livello della occupazione, motivi che inducono prospettive confortanti in un Paese che si sviluppa in modo egregio pur tra difficoltà.
Occorrono impegni idonei e rilancio di nuovi stimoli, considerata la presenza dei mezzi necessari al proseguimento positivo del cammino. Nei momenti critici, il Bel Paese ha dimostrato di saper cambiare passo, valorizzando storia, cultura, capacità e competenze, nostri invidiabili patrimoni.
L’obiettivo è raggiungibile secondo le aspettative comuni, nostre in primo luogo e dell’Europa della quale l’Italia è senz’altro un motore di alta spinta dinamica.