Move Zanzibar
gli acrobati della leggerezza
di Stefano Pancera
Zanzibar offre sorprese autentiche oltre il turismo di massa, come il progetto “Move Zanzibar” a Jambiani, creato dal tanzaniano Clalence Lutumo. Questo centro comunitario è nato per dare ai giovani locali uno spazio dove crescere attraverso la ginnastica acrobatica, la musica e la disciplina, offrendo opportunità di sviluppo personale lontano dalle influenze esterne.
Zanzibar non è solo “resort e turismo di massa che avanzano” ma per fortuna questo piccolo arcipelago sull’oceano indiano riserva ancora – per chi vuole – delle piacevoli sorprese.
Sono da poco passate le 10 del mattino quando arrivo a Kibigija, – sulla spiaggia di jambiani- uno dei villaggi più remoti e meno battuti dal turismo di massa nella parte sud-orientale di Unguja. Qui è l’oceano che regola i ritmi del tempo e del lavoro.
Un semplice edificio colorato, tetto in makuti e lamiera azzurra. A fianco quello che potrebbe sembrare il cortile di una grande scuola elementare recintato tra quattro mura piene di murakes colorati. Siamo al Move Zanzibar dove una cinquantina di ragazzi saltano cantano ballano : stanno provando dei numeri da acrobata, attorno un’atmosfera frizzate piena di vita. Ispirare, educare motivare crescere, potrebbe essere questo il motto di questo centro di formazione-movimento che unisce i giovani di Jambiani.
In un arcipelago dove gran parte delle infrastrutture turistiche sono di proprietà o gestione di imprenditori non africani (molti gli italiani) questa è una iniziativa interamente locale : nata da un ragazzo tanzaniano per altri ragazzi tanzaniani.
Clarence, un tempo ragazzo di strada, è arrivato qui dal continente cinque anni fa, mosso dalla volontà di offrire ai ragazzi opportunità di crescita attraverso l’attività pratica: la ginnastica acrobatica. Nei primi tempi, lui e i ragazzi si riunivano ogni giorno in una spiaggia diversa, cercando di attrarre sempre più partecipanti.