Terra ferita
di Dante Fasciolo
Velocemente e con furia, l’acqua
ha conquistato tutti gli spazi
che le è stato possibile raggiungere.
Poche altre volte, come in questi giorni,
e così impietosamente.
Terre coltivate e strade di città,
case contadine e palazzi del potere,
senza riguardi, invasi e prigionieri.
Uomini fiaccati fianco a fianco,
paura e sgomento nello sguardo.
Strisciante è la tragedia e sfugge
di fronte ai drammi dei singoli,
un richiamo in nome della natura
e una riflessione sulla vita unitaria
smarrita nel tempo e nelle opere.
Uno spicchio di terra che soffre
si fa paradigma di un intero disagio,
e il pensiero corre veloce
lungo le rotte infinite
ai confini terrestri e mentali.
L’intera Terra, microcosmo satellite
della grande stella Sole,
donata agli uomini perchè ne traessero vita,
e ne conservassero eterne peculiarità:
aria, acqua, suolo…
e vi infondessero pensiero e creatività
nell’armonia… questa stessa Terra
registra un prevedibile caos.
Le armoniose superfici del pianeta
mostrano i solchi del malessere:
le ferite inferte dagli uomini,
voraci e incuranti, egoisti e classisti,
cinici rapinatori irrispettosi.