#125 - 30 marzo 2015
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Fotografia

Organizzata dalla Santa Marinella Viva e dal Nordic Film Fest

Casa del Cinema - Roma

I 100 anni di ingrid bergman

...Intermezzo, Casablanca, Per chi suona la campana, Notorious...

di Federica Fasciolo

I 100 anni di ingrid bergmanI 100 anni di ingrid bergman

In occasione del centenario della nascita dell’attrice Ingrid Bergman, nata in Svezia il 29 agosto 1915, l’associazione Culturale Santa Marinella Viva in collaborazione con il Nordic Film Fest e il giornalista Rosario Tronnolone organizzerà una mostra fotografica presso la Casa del Cinema di Roma dall’8 aprile al 23 maggio c.a.

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La mostra fotografica comprenderà 2 sezioni:
-Ingrid Bergman a S.Marinella, mostra curata dall’Associazione Culturale S.Marinella Viva – 30 immagini di Ingrid Bergman durante le estati degli anni ’50 presso Villa Bergman/Rossellini al km 58 della Via Aurelia di S.Marinella, una cittadina balneare del litorale nord di Roma, che raccontano una donna felice insieme ai suoi figli, ma anche insieme ad attori di lustro come Gregory Peck, Alberto Sordi, Rock Hudson, nelle quali l’attrice appare in tutta la sua semplicità e naturalezza.

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-I 62 volti di un attrice, mostra a cura di Rosario Tronnolone– immagini che ritraggono l’attrice nei suoi 62 films.
La mostra sarà arricchita da alcuni dipinti dell’attrice della pittrice Ombretta Del Monte di Civitavecchia (RM) e da alcuni abiti ispiranti all’attrice realizzati da alcuni costumisti di S.Marinella: Anna Rotella, Teresa Venuto e Stefano Gagliano.

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Una mostra fotografica per ricordare Ingrid Bergman, un’attrice dalla carriera per molti versi unica nel panorama cinematografico del ventesimo secolo, tesa a confrontarsi con le poetiche più originali e dissonanti della sua epoca.
Scoperta nella nativa Svezia da Gustaf Molander, si trasferì ben presto a Hollywood, dove lavorò con Curtiz, Cukor, Milestone e Fleming, e fu musa ispiratrice di Alfred Hitchcock. Restia a lasciarsi imprigionare nel cliché che Hollywood le aveva costruito addosso, la Bergman alternò ruoli di virgineo candore con altri di dolorosa abiezione, reiterando più sottilmente la cifra dell’estraneità: la nazionalità disparata dei suoi personaggi hollywoodiani serviva indubbiamente a giustificarne l’insolita pronuncia dell’inglese, ma sottolineava anche l’estraneità della donna all’ambiente circostante e la provvisorietà della sua presenza.

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Se dunque l’incontro con Rossellini e il successivo Viaggio in Italia suscitarono tanto scalpore fu perché ci si era lasciati rassicurare dalla luminosa serenità dei suoi sorrisi e non si era stati capaci di leggere tra i fotogrammi dei finali dei suoi film più famosi (Intermezzo,Casablanca, Per chi suona la campana e Notorious) l’immagine reiterata di una donna in partenza, di una donna in fuga, in treno o in aereo, a cavallo o in automobile, tesa ad un inarrestabile ricominciare.
Anche Rossellini la utilizza come testimone di una alterità, e sottolinea l’estraneità della profuga nell’isola vulcanica, della moglie del diplomatico nei caseggiati della periferia romana, della turista inglese nel meridione d’Italia, della voce recitante nell’opera musicale.

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Il ritorno al cinema internazionale la vede impegnata con registi come Renoir, Donen, Lumet e Minnelli, fino all’ultimo film girato con il connazionale e omonimo Bergman, malinconica sonata a due voci, che si chiude con un monologo rivolto ai contorni sfumati del suo viso riflesso nel finestrino dell’ennesimo treno.

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Questa mostra è il ritratto sfaccettato di un’attrice dal volto di eccezionale trasparenza emotiva, eppure mai completamente raggiungibile, il cui mistero si chiude intatto e indecifrabile proprio quando sembra aprirsi alla lettura più intima. Un omaggio doveroso ad un’attrice e ad una donna di immenso talento e di fascino incomparabile.

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