#356 - 1 ottobre 2024
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 30 ottobre quando lascerà il posto al numero 357. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Storia

NOTE SULLA
MEMORIA DEI GIORNI

-Debuttano i Peanuts: Su sette quotidiani statunitensi viene pubblicata per la prima volta la striscia di fumetti Peanuts, con testi e disegni firmati da Charles Monroe Schulz.
Si presentano per la prima volta ai lettori Charlie Brown (ispirato all'infanzia dell'autore) e il cane Snoopy (che in questa prima fase si comporta come un cane normale e non manifesta i suoi pensieri), con i loro inseparabili amici Shermy e Patty. Più tardi arriveranno Schroeder, Lucy van Pelt e suo fratello Linus, piccolo saggio che non si stacca mai dalla sua "coperta di sicurezza" (da cui l'espressione d'uso comune "coperta di Linus").
Nata in origine con il nome di Li'l Folks (“personcine”), la striscia era comparsa in precedenza nella tavola domenicale di un piccolo giornale del paese natale di Schulz. Con il passaggio dell'autore alla grande azienda United Feature Syndicate, il nome cambia in Peanuts nonostante la contrarietà dell'autore stesso.
Pubblicata in Italia dal mensile Linus e tradotta in 21 lingue, diverrà una delle più celebri strisce a fumetti della storia, anche e soprattutto per le problematiche sociali e culturali sapientemente rappresentate nella costruzione dei vari personaggi, accomunati da un marcato anticonformismo.
Ciò sarà ancor più evidente nell'arco di tempo tra il 1965 e il 1980, considerato dallo stesso Schulz l'epoca di massima espressione. I Peanuts debutteranno in tv per la prima volta nel 1959, in un cartone animato in bianco e nero. A loro saranno dedicate numerose pubblicazioni e nel 2010, in occasione del 60° anniversario, sarà coniata una moneta commemorativa (del valore di un dollaro) dalle Isole Vergini Britanniche.

-Gandhi: Politico e filosofo di rilievo mondiale, nato a Porbandar, in India, e morto, assassinato, a Nuova Delhi nel 1948. Nel mondo ha lasciato un segno tangibile ed è conosciuto, soprattutto, con il nome di Mahatma (grande anima).
Brillante avvocato, la sua professione lo portò a scontrarsi con le questioni razziali legate al dominio britannico, contro cui ispirò un vasto movimento di protesta pacifica, riuscendo ad ottenere l'indipendenza del suo paese.
La filosofia del maestro e la sua opera hanno ispirato i grandi movimenti pacifisti e di difesa dei diritti umani e civili. In India il giorno della sua nascita è festa nazionale e l’ONU ha dichiarato il 2 ottobre la “Giornata Internazionale della nonviolenza”.
Un film sulla vita di Gandhi è il pluripremiato Gandhi (1982), vincitore di 8 Premi Oscar (tra cui miglior film), diretto da Richard Attenborough e interpretato da Ben Kingsley, entrambi premiati con una statuetta (miglior regista e miglior attore).

-Le due Germanie si riuniscono: A circa un anno dalla caduta del Muro di Berlino, le due Germanie tornano ad essere una sola nazione. In questa data i cinque "lander" (Brandeburgo, Meclemburgo-Pomerania Occidentale, Sassonia, Sassonia-Anhalt e Turingia) della Repubblica Democratica Tedesca (nota come Germania dell’Est) firmano il Trattato di unificazione, aderendo alla Repubblica Federale di Germania (l’ovest).
Tecnicamente si tratta di un'annessione dell’est da parte della Germania Occidentale e questo provocherà nei tedeschi della RDT un iniziale malcontento. Il processo che ha fatto maturare questa decisione ha avuto il suo punto di svolta nel 1985, con l’avvento della politica riformista di Michail Gorbačëv, che oltre a cambiare la fisionomia dell'Unione Sovietica ha ispirato un movimento di riforme nei paesi posti sotto l'influenza dell'ex Urss.
L'ultimo via libera all'unificazione era arrivato il 12 settembre 1990 con la firma del Trattato sullo stato finale della Germania da parte di Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Unione Sovietica, con quest'ultima che aveva dato il via libera all'entrata della nuova Germania nella NATO, purché non venissero stanziate truppe nella parte orientale.
Nel dicembre dello stesso anno si terranno le prime elezioni libere, cui prenderanno parte tutti gli elettori tedeschi, premiando la coalizione di governo guidata dal Cancelliere Helmut Kohl. L'enorme gap economico e industriale tra ovest ed est si ridurrà gradualmente negli anni, come pure tenderà ad attenuarsi lo spopolamento dell'est, inizialmente povero, in favore dell'ovest ricco.

-Rembrandt: Universalmente riconosciuto quale massimo pittore d'Olanda e tra i più insigni della storia dell'arte europea, è stato uno dei protagonisti assoluti dell'arte del Seicento, il cosiddetto "secolo d'oro olandese".
Nato a Leida, nel sud dell'Olanda, e morto ad Amsterdam nell'ottobre del 1669, caratterizzò la sua tecnica pittorica attraverso l'uso del chiaroscuro e del sapiente contrasto tra luci e ombre ripreso dal Caravaggio.
Degli oltre duemila disegni eseguiti, restano numerosi ritratti (e autoritratti, uno dei quali è conservato agli Uffizi di Firenze) e diverse opere che ritraggono eventi storici o aneddoti legati alla Bibbia e alla mitologia.

-Dirottata l’Achille Lauro: La tranquilla crociera nel Mediterraneo degli oltre 700 passeggeri del transatlantico Achille Lauro viene drammaticamente interrotta dal blitz di quattro terroristi.
Il commando, composto di quattro elementi (di cui uno minorenne) imbarcatisi a Genova con passaporti falsi, irrompe alle 13 nella sala pranzo iniziando a sparare in aria e ferendo nella confusione un marinaio. Al momento del dirottamento a bordo della nave ci sono 320 membri dell'equipaggio, guidati dal comandante Gerardo De Rosa, e 107 passeggeri, dal momento che gli altri 670 sono sbarcati per una visita guidata al Cairo.
L'obiettivo iniziale dei terroristi è di compiere un attentato nello scalo israeliano di Ashdod, ma scoperti dagli ufficiali della nave mentre nascondevano delle armi, decidono per il dirottamento. L'allarme captato da una nave svedese arriva alle autorità italiane nel primo pomeriggio e in serata la notizia viene data in TV, in primis dal Tg1 diretto da un giovanissimo Enrico Mentana.
Si viene a sapere che i quattro sono membri del Fronte per la liberazione della Palestina (frangia estrema dell'OLP presieduto da Yasser Arafat) e chiedono in cambio la liberazione di 50 palestinesi detenuti in Israele. Scartata l'ipotesi di una soluzione di forza per l'estrema rischiosità della situazione - i terroristi sono pochi ma armati per compiere una strage - il Governo italiano, in contrasto con gli USA, apre le trattative trovando un alleato nello stesso Arafat, che prende le distanze dai dirottatori.
Nel frattempo, di fronte al diniego della Siria ad autorizzare l’attracco (d'accordo con l'Italia), il commando individua un passeggero ebreo con passaporto americano, disabile, Leon Klinghoffer, e lo assassina gettandone il cadavere in mare.
La situazione sembra sbloccarsi con l'intervento di Abu Abbas, emissario di Arafat, che convince i 4 a consegnarsi alle autorità egiziane con la promessa di un salvacondotto. L'Italia, che secondo la versione ufficiale ignora l'uccisione del passeggero, dà l'ok all'operazione tra le proteste dell'amministrazione USA guidata da Ronald Reagan, che invece è decisa a mettere le mani sui terroristi e sullo stesso Abbas. Così l'aereo su cui sono imbarcati questi ultimi viene intercettato dai caccia americani e costretto ad atterrare alla base aerea di Sigonella (in Sicilia).
Qui si scatena una vera e propria crisi diplomatica tra gli Stati Uniti e l'Italia, che con il presidente del Consiglio Bettino Craxi dice "no" allo storico alleato che chiede la consegna dei terroristi. Solo quando questi ultimi verranno presi in consegna e arrestati dalle forze dell'ordine italiane, l'Egitto lascerà partire l’Achille Lauro trattenuta fino a sabato 12 ottobre.
Finisce un incubo durato sei giorni che segnerà un passaggio storico importante nei rapporti tra l'Italia e gli Stati Uniti, nell'ambito della delicata questione mediorientale.

-Disastro del Vajont: È un tranquillo mercoledì autunnale a Longarone, piccolo centro della valle del Vajont (nel bellunese), con tutti gli abitanti raccolti nelle case e nei bar davanti alla TV, per il match di Coppa dei Campioni tra il grande Real Madrid di Puskas e Di Stefano e gli scozzesi dei Glasgow Rangers. Passate le 22 succede qualcosa 200 metri più su che mette in allarme il guardiano della diga: un pezzo del Monte Toc sta franando, ma nessuna comunicazione arriva a valle. Le lancette segnano un quarto alle 23 e un sordo boato scuote la tranquillità delle popolazioni locali. In pochi attimi una fiumana di fango e detriti si abbatte sui centri abitati di Longarone, Erto e Casso cancellandoli e trascinando corpi e cose per decine di metri. Duemila le vittime di quella che nei giorni successivi si profilerà come una tragedia annunciata, fatta di dati occultati, perizie abbandonate nei cassetti, voci e denunce di giornalisti e cittadini colpevolmente ignorate. La diga costruita alla fine degli anni Cinquanta dalla SADE, uno dei colossi elettrici più potenti e influenti dell'epoca, si era rivelata un progetto folle fin dai rilievi effettuati prima dell'inizio dei lavori. Tuttavia che quel terreno fosse franoso i contadini della valle lo sapevano da sempre. Emblematico il caso di una perizia in cui veniva simulato l'effetto di una frana sulla diga: non era mai arrivata al Ministero dei Lavori Pubblici e l'autore, Lorenzo Rizzato dell’istituto d'idraulica di Padova, la recupererà dal cassetto il giorno dopo la tragedia, consegnandola alla stampa.
Il processo farà emergere la triste verità di omissioni e complicità tra impresa, funzionari pubblici e periti, concludendosi con la condanna a 21 anni di galera per tutti gli imputati (uno si suiciderà prima del verdetto). Alla tragedia saranno dedicati due film nel 1997 e nel 2001.

-Inaugurato il Cristo Redentore di Rio: Una delle sette meraviglie del mondo, simbolo della città di Rio de Janeiro e del Brasile. È la statua del Cristo Redentore, inaugurata il 12 ottobre del 1931 dall'allora presidente della nazione carioca, Getulio Vargas.
Alta 38 metri, domina dal monte Corcovado lo splendido panorama della baia di Rio. L'opera, voluta già intorno al 1850, fu proposta dall'arcidiocesi di Rio nel 1921 e inizialmente si pensò a una figura diversa, e cioè ad un Cristo che raccogliesse nelle mani un globo, posto su un basamento che rappresentasse il mondo.
Alla fine si optò per la versione con le braccia aperte, a simboleggiare una sorta di benvenuto universale, valido sia sul piano religioso che turistico. Visitarla fino a pochi anni fa significava salire 222 gradini, che la dividono dalla stazione della linea ferroviaria. Nel 2002 si è provveduto a costruire otto scale mobili e tre elevatori panoramici.
È stata più volte danneggiata da temporali. Il caso più recente risale al gennaio del 2014, quando un fulmine ha provocato il distacco di un dito della mano destra.

-Wojtyla è eletto Papa: «Anche non so se potrei bene spiegarmi nella vostra... la nostra lingua italiana. Se mi sbaglio, mi corrigerete!». Sono le prime parole da papa di Karol Wojtyla, eletto con il nome di Giovanni Paolo II.
È il 264° pontefice della Chiesa cattolica e anche il primo non italiano dal lontano 1523 (fine del pontificato di Adriano VI, olandese di origine). L’esito del Conclave, inaugurato il 14 ottobre, tiene col fiato sospeso una gremitissima piazza San Pietro, colorata di bandierine con i colori del Vaticano e di fazzoletti bianchi.
C’è grande attesa da parte dei fedeli e della stampa mondiale di conoscere il successore dello sfortunato Giovanni Paolo I, morto dopo solo 33 giorni di pontificato, tra sospetti e veleni. C’è bisogno di una personalità forte capace di affrontare il momento difficile sia all’interno della Chiesa, sia sul piano internazionale, dove regna un clima di guerra fredda tra l’Occidente e i regimi comunisti. C’è bisogno soprattutto di un uomo del dialogo.
Alle 17,17, dal camino collegato con la storica stufa della Cappella Sistina esce una fumata di colore bianco. I giochi sono fatti e subito iniziano a rincorrersi le voci su chi possa essere il nuovo Vescovo della Chiesa di Roma: il dubbio è tra il conservatore Giuseppe Siri e il progressista Giovanni Benelli.
Un’ora e mezza dopo, dalla loggia della Basilica di San Pietro si affaccia il cardinale protodiacono Pericle Felici che, con la storica formula dell’Habemus Papam, annuncia l’elezione di Wojtyla. Un nome talmente poco conosciuto che qualcuno arriva a credere che sia di origine africana.
Fin dal saluto, solitamente in silenzio, Giovanni Paolo II rompe con la tradizione salutando i fedeli con un breve discorso e inaugurando quel filone comunicativo che caratterizzerà il suo pontificato. Il 25 gennaio dell'anno seguente inizierà (direzione Santo Domingo, Messico e Bahamas) il primo di una lunga serie di viaggi apostolici, che lo porteranno a dialogare con le diplomazie e le culture di tutto il mondo.
L'attentato di cui sarà vittima, il 13 maggio del 1981, non ne frenerà l'azione di contrasto al comunismo e al capitalismo sfrenato, nondimeno la politica di dialogo interreligioso, a partire dalla storica visita alla sinagoga di Roma (primo pontefice dai tempi di San Pietro) nel 1986, dove si rivolgerà agli ebrei definendoli i «nostri fratelli maggiori». Su altri aspetti - contraccezione, aborto e omosessualità - sarà criticato per le sue posizioni conservatrici.
Dopo la morte, il 2 aprile 2005, sarà fatto beato dal suo successore Benedetto XVI e, il 27 aprile del 2014, sarà proclamato santo da papa Francesco.

-Carlson inventa la fotocopiatrice: Una matrice caricata elettrostaticamente che, al posto del normale inchiostro, utilizza una polvere nera (più tardi denominata "toner") per imprimere su un foglio di carta i caratteri neri di un documento originale, precedentemente impressi su di essa.
Funzionava così il dispositivo messo a punto dal fisico americano Chester Carlson nel garage della sua abitazione, nel quartiere newyorchese del Queens. Dopo vari tentativi, il 22 ottobre 1938 riuscì a farlo funzionare, producendo la prima fotocopia chiamata allora "elettrofotografia".
Il metodo di Carlson, ribattezzato xerografia (dal greco xeros, "secco", ossia non basato sull'utilizzo di inchiostro liquido), fu portato al successo dalla Haloid, una piccola società di Rochester che entrò in possesso del brevetto; la stessa più tardi, insieme alla società inglese Rank Organization, diede vita a Rank Xerox, storico marchio nel settore delle fotocopiatrici.

-Caso Mattei: In una notte burrascosa, l'aereo partito da Catania e diretto a Linate su cui si era imbarcato il presidente dell'Eni, Enrico Mattei, precipitò nelle campagne pavesi di Bascapè, piccolo comune di 1.800 abitanti circa. Con lui persero la vita il pilota Irnerio Bertuzzi e il giornalista americano William Mc Hale.
Trascorreranno quarant'anni prima che sia fatta definitivamente luce su quel misterioso "incidente", che tale non fu: nel febbraio del 2003 il procuratore di Pavia, Vincenzo Calia, chiese l'archiviazione del caso confermando la natura dolosa dell'incidente, pur nell'impossibilità di individuarne i colpevoli. Una sentenza che in parte rese giustizia a una delle figure più affascinanti e controverse della storia politica ed economica del Bel Paese.
Partigiano cattolico durante la guerra di Liberazione, Mattei fu premiato alla fine del conflitto con la direzione dell’Agip (ente statale per l'estrazione, lavorazione e distribuzione dei petroli). Oppostosi alla messa in liquidazione sostenuta dagli Usa e dalla grande imprenditoria italiana, risollevò l'Agip incentivando l'attività estrattiva e gettando le basi per la nascita dell'ENI-Ente Nazionale Idrocarburi (nel 1953).
Da presidente dell'ENI si propose un più che ambizioso traguardo, che avrebbe potuto cambiare per sempre il profilo economico e politico dell'Italia: raggiungere l'autonomia energetica, acquistando il petrolio direttamente dai paesi produttori e bypassando le cosiddette sette sorelle, ossia le principali compagnie petrolifere statunitensi che monopolizzavano il mercato del greggio.
Per fare ciò aveva bisogno dell'appoggio dell'opinione pubblica, che si conquistò con una mirata campagna di comunicazione che aveva il suo laboratorio fondamentale nel quotidiano Il Giorno, da lui controllato attraverso l'ENI e dove lavoravano grandi firme del giornalismo di allora.
Parallelamente, creò una rete diplomatica che gli consentiva di ampliare i suoi contatti, in particolare con i paesi africani e del Medio Oriente. Tra questi si rivolse a quelli più poveri, puntando sulla comune condizione di difficoltà economica e sul fatto che l'Italia non aveva un passato da potenza colonialista. Dentro di sé si rendeva conto di essere visto sempre più come una minaccia e cominciava a temere per la sua incolumità, al punto di arruolare ex partigiani per la sua difesa. Ciò non impedì il sabotaggio dell'aereo che lo portò alla morte. Al cinema la sua vicenda ispirò a Francesco Rosi il film "Il caso Mattei" (1972), con Gian Maria Volonté nel ruolo dell'imprenditore.
Nel 2014, nel corso di esami condotti dal C.I.S. dei carabinieri di Roma, sono emersi frammenti metallici che hanno rafforzato l'ipotesi della presenza di una bomba a bordo dell'aereo.

-Federico Fellini: Nell'olimpo dei migliori registi di sempre, al punto che l'aggettivo felliniano ovunque rievoca scene immortali che hanno fatto la storia della settima arte.
Nato a Rimini e morto a Roma nel 1993, dimostrò il suo sconfinato estro inizialmente come vignettista del quindicinale Marc'Aurelio, la principale rivista satirica italiana, e poi come autore alla radio. Il battesimo con il set avvenne come sceneggiatore, dapprima di diversi film di Aldo Fabrizi, successivamente di due manifesti del neorealismo, "Roma città aperta" e "Paisà" (per i quali ebbe due nomination all'Oscar), firmati da Roberto Rossellini.
Dopo il debutto alla regia con Luci del varietà (1950), impose la sua poetica visione del cinema, proiettando la cara realtà di provincia in un universo onirico e indefinito. Da "I vitelloni" (Nastro d'argento come "miglior regista") del 1953 ad Amarcord (premio Oscar come "miglior film") del 1973, passando per la La dolce vita e 8½, suo capolavoro assoluto.
Oltre a cinque premi Oscar (l'ultimo alla carriera nel 1993, poco prima di morire), conquistò la Palma d'oro al Festival di Cannes e nel 1985 il Leone d'oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia.

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