In occasione del 19 agosto : Giornata Mondiale della Fotografia
Quella poesia appesa al collo
di Dante Fasciolo
Tempi duri per le macchine fotografiche e, ahimè, ancor più per i fotografi.
Pesanti, appese al collo e con i teleobiettivi alla cinta, la figura stereotipa del fotografo girandolone è praticamente scomparsa. Non più amate macchine fotografiche...hanno ceduto il passo ai telefonini sempre più prepotentemente attrezzati per fotografare.
Ora leggeri, senza tante attenzioni tecniche, duttili e capaci di sfornare foto ritoccate, modificate, financo già stampate come una volta succedeva con le gloriose Polaroid... i telefonini spadroneggiano spavaldi, e i possessori, presuntuosamente ne elogiano i pregi atteggiandosi a consumati professionisti. Vanagloria.
E' pur vero che ora tutto corre più veloce, che la tecnica ci spinge oltre ogni immaginazione, che la riflessione sul da farsi si è perduta per sentieri obbligati... bene! anzi, male!
Anche chi possiede i moderni telefonini con tre/quattro obiettivi incorporati, presto dovrà riporli nel cassetto; e se vorrà essere "a la page", dovrà munirsi di ancor più costosi e ammalianti strumenti portatili con incorporata la IA (che non è il suono originario e primitivo del raglio di un asino), miracolosa "Intelligenza Artificiale" che tutto ci risolverà... nel nostro caso creerà per noi splendite foto al solo comando vocale... bene! anzi, male!
Comunque, tra chi inneggia a questo progresso e chi ci vede un disastroso pregresso, c'è ancora nell'aria una "Intelligenza Umana" che almeno non rinuncia a ricordare - seppure con buon umore - la gloriosa macchina fotografica del bel tempo che fu.
Ecco, dunque, per gli irriducibili appassionati (ormai rari) la serie di vignette stilate dall'intelligenza umoristica di un grande, - e per questa intrinseca qualità umorista di punta del nostro giornale - Lucio Trojano.