Maestri vetrai...
...delle cattedrali - ricordi di fotografia di Santi Visalli
La mia passione per le Vetrate incomincia molto presto, da quando all’età di circa otto anni, andavo a giocare con mio cugino Ninì. Il padre Peppino assieme al fratello lo zio Stella (Stellario) avevano un negozio di vetri specchi e cristalli all’ingrosso.
Vendevano principalmente ai costruttori e tra i vari prodotti che offrivano, c’erano anche vetri colorati e i listelli di piombo per i vetrai.
Per tenere calmi noi bambini, gli zii ci davano gli scarti dei vetri colorati e i listelli di piombo a forma di H per inserire il vetro.
Poi con un martellino di gomma molto dura, noi dopo aver inserito i vari pezzetti di vetro colorato martellavamo il piombo per bloccare il vetro.
Finito l’inserimento di alcuni pezzi di vetro di colore diverso li alzavamo all’altezza degli occhi e guardavamo verso il sole inebriati di luce variopinta.
Stefano da Pandino e Francesco Zavattari due dei grandi Maestri Vetrai del 400. Le loro opere hanno quasi sempre raffigurato Angeli, Madonne e Santi. Io da giovane e poi da adulto ho sempre ammirato queste opere sia nelle nostre Chiese, sia nelle nostre Cattedrali. Mi ricordo quando da giovane aiutavo a servire la messa nella chiesa di Santa Caterina a Messina era un grande dipinto della Santa con degli angeli attorno... Quando mi inginocchiavo stavo molto attento a coprirmi le scarpe con l’abito da Chierichetto, perché le mie scarpe erano bucate. Avevo solo un paio di scarpe nere con la punta quadrata.
Scarpe a tutto fare, giocavo al pallone correvo e poi li lucidavo quando uscivo con i compagni o andavo a scuola. Quando pioveva gli mettevo dentro due pezzi di cartone per non farci entrare l’acqua. Queste scarpe me li aveva portate la zia Paola, che venne rimpatriata da Asmara, Eritrea.
La zia Paola con il marito erano andati in Africa quando Mussolini voleva allungare lo Stivale. Rimpatriata era stata bloccata al Nord con altre signore, e quindi aveva avuto l’opportunità di acquistare per noi al Sud poche cose d’abbigliamento.
Quando in America mi venne assegnato, da una grossa casa Editrice, il compito di fare dei libri d’architettura sulle più grandi città americane, mi veniva quasi spontaneo di fotografare le vetrate delle Cattedrali delle città dove lavoravo per questi libri.
La cosa curiosa è che, in due delle più importanti Cattedrali americane a Washington e San Francisco, incontrai delle figure molto familiari ma inusitate come soggetto religioso. Ad esempio a Washington, alla National Cathedral, una delle vetrate aveva al centro un un pezzo di roccia portato dagli astronauti dalla Luna. Mentre due delle vetrate della Grace Cathedra di San Francisco, una raffigurava l’Astronauta John Glenn e l’altra Albert Einstein con la sua famosa formula E=mc2.