Termometro del caldo
e della instabilità psicologica
Io, speranza
di Amanzio Possenti
Ci stiamo dicendo un po’ tutti che "una estate così instabile non ce la ricordiamo’" ed è certamente vero con riverberi negativi anche sulla stagione turistica, soprattutto in montagna. E sappiamo bene quanto il cattivo tempo ci nuoccia, anche psicologicamente.
Trasportiamo il discorso su di noi, sulla nostra instabilità, talvolta a fasi alterne: parlo di persone instabili momentaneamente, dunque non soggette ad una instabilità necessaria di speciali terapie. Mi riferisco alla instabilità ..normale, quella della gran parte di fronte a eventi o situazioni imprevedibili.
Aggiungo che questa ’instabilità’ ci accompagna in tutti i frangenti, da quello personale al familiare, dal lavorativo a quello amicale, da quella morale al politico e sociale. Si tratta in definitiva delle nostre incerte risposte ai mille problemi che assillano. Viene fuori tutta la nostra essenza di esseri finiti pur se al proprio interno fiduciosi di superare al meglio quanto sta succedendo. E’ una instabilità che spesso si ricompone presto, segno che - entrata a far parte del nostro io assediato da tumulti interiori, da insoddisfazione, da attese malamente riposte o eccessivamente beneauguranti, da momenti di preoccupazioni o da attimi di sorpresa- può essere contenuta o frenata.
Occorre non concederle troppo spazio, è necessaria una reazione pronta e sensibile, con l’aiuto dell’equilibrio e della saggezza, affinchè la instabilità non si cronicizzi. Deve costantemente emergere la capacità di tornare noi stessi, subito.
Perché ne parlo? Troppo spesso ci lasciamo vincere dalla instabilità, pur transitoria. Se ci studiamo, capiamo che la nostra personalità è fatta per camminare verso il Bene, non lasciandocene mai distogliere. Questo tipo di itinerario è scelta che dona tutto in positivo e verso la quale la tensione va indirizzata. Facendo e ricercando il Bene anche la instabilità si sblocca, aprendo la via alla Speranza, matrice fondamentale con la carità, del cammino cristiano, aperto non solo a se stessi bensì all’altro, al fratello nostro prossimo che magari non riesce a superare la barriera, in verità sormontabile, e si arena e crogiola in una vita senza fede e speranza: che invece illuminano.