In occasione del 5 Giugno: Giornata Mondiale per l'Ambiente
“Non si può salvare il Pianeta
danneggiando il Paesaggio e la Biodiversità”
Eolico e Fotovoltaico
Hanno avuto luogo a Roma gli Stati Generali contro l’eolico ed il fotovoltaico a terra promossi dalle associazioni ambientaliste che fanno parte di #CoalizioneArt9.
L’iniziativa ha avuto pieno successo considerando che, in appena 20 giorni sono state raccolte quasi 500 adesioni, di cui 90 tra sindaci e amministratori locali e 120 tra Comitati, Associazioni culturali, imprenditoriali e Aziende agricole.
Alla presenza di oltre 250 delegati, sono intervenuti sindaci e amministratori locali della Tuscia, del beneventano, del foggiano, del Salento, della Sicilia con la provincia di Trapani in prima linea, della Sardegna, aggredita da ogni parte da gigantesche pale eoliche e da campi sterminati di pannelli solari, della Basilicata con tanti comuni che subiscono ormai il secondo assalto ai loro crinali, della Campania con l’Irpinia e il beneventano, della Calabria con la provincia di Catanzaro e l’eolico off-shore, dell’Abbruzzo e del Molise, già coinvolto nei decenni passati e ora minacciato da ulteriore sviluppo di grandi impianti, dell’Umbria e delle Marche, e, infine, dell’Appennino tosco emiliano con il Mugello, la Valmarecchia e Montefeltro.
Tutti gli intervenuti agli Stati Generali hanno concordato che, anche approfittando della campagna elettorale per le elezioni europee, sia giunto il momento di richiedere ai partiti una profonda revisione delle politiche per le fonti rinnovabili, abbandonando i progetti di espansione sul territorio degli impianti eolici e fotovoltaici a terra in assenza di qualsiasi pianificazione. “Non si può salvare il Pianeta danneggiando il Paesaggio e la Biodiversità”. Questa la rivendicazione dei territori e le comunità aggredite, che denunciano i gravi danni economici, sociali e ambientali causati dalle speculazioni dei rinnovabilisti.
Pertanto, sono state ribadite le richieste:
1) che i pannelli fotovoltaici debbano essere installati solo sulle superfici edificate, sulle aree degradate o nelle aree di bonifica, al di fuori dei centri storici;
2) che debba essere cancellata ogni forma di incentivo e bandita ogni forma di speculazione a spese delle comunità locali;
3) che gli impianti energetici da fonti rinnovabili possano essere insediati solo ed esclusivamente nelle Aree Idonee definite dalle Regioni, in base a linee guida, senza produrre ulteriore consumo di suolo;
4) che nelle more dell’individuazione delle aree idonee si sospendano nuovi insediamenti;
5) che vengano abrogate le norme che consentono gli espropri di terreni agricoli per la realizzazione di progetti di rinnovabili.