#352 - 1 giugno 2024
AAA ATTENZIONE - Questo numero rimarrà in rete fino alla mezzanotte del 31 gennaio, quando lascerà il posto al numero 360. Ora MOTTI per TUTTI : - Finchè ti morde un lupo, pazienza; quel che secca è quando ti morde una pecora ( J.Joyce) - Lo sport è l'unica cosa intelligente che possano fare gli imbecilli (M.Maccari) - L'amore ti fa fare cose pazze, io per esempio mi sono sposato (B.Sorrel) - Anche i giorni peggiori hanno il loro lato positivo: finiscono! (J.Mc Henry) - Un uomo intelligente a volte è costretto a ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti (E.Hemingway) - Il giornalista è colui che sa distinguere il vero dal falso e pubblica il falso (M. Twain) -
Religione

Evento singolare
Come si vive la realtà sulle virtù cristiane

Deposizione ok

di Amanzio Possenti

Deposizione ok

Molti fatti, spesso inattesi e sorprendenti, comunque legati alla quotidianità, ci vedono talvolta coprotagonisti e li accogliamo per necessità o per convenienza, per simpatia o per desiderio di condivisione. Questa sembra essere la regola. Ma cosa si può dire quando ti capita qualcosa di molto raro, ad esempio la deposizione come teste in un processo di tipo ecclesiastico, diretto a stabilire e riconoscere pubblicamente la santità o meno di un defunto (Servo di Dio), sul quale si sta procedendo all’accumulo di notizie, di realtà di vita cristiana e di accertamenti sulle virtù? Penso che si tratti di un’esperienza unica per un laico: quanti si stima possano essere i casi, in Italia, che richiedano testimonianze su processi diocesani verso cause di beatificazione? Non molti, credo. Da qui la singolarità dell’evento.
Ebbene è capitato a me, pochi giorni fa, convocato quale teste, a Bergamo, nel processo diocesano riguardante don Bepo Vavassori ,1885-1975,nativo di Osio Sotto e deceduto a Bergamo, Servo di Dio, primo passo verso la beatificazione.
Si sa che la Chiesa cattolica procede con molta attenzione al recupero della memoria e con doverosa cautela. Il processo muove dalla diocesi competente - in questo caso, Bergamo - dalla quale tutti gli atti raccolti sono poi trasmessi all’apposita congregazione vaticana.

Deposizione ok

Don Bepo è stato un prete notissimo, attivo e benvoluto, lo raccontano i volumi che lo riguardano: parroco di montagna in alta Valle Brembana, cappellano in guerra, padre spirituale in Seminario, direttore del quotidiano ’L’Eco di Bergamo’(1929-1932), fondatore del Patronato San Vincenzo (‘istituzione - scrive il volume ‘Don Bepo,’edito da SeE Sesaab - che accoglie bambini e giovani nello stile di San Giovanni Bosco’ - e il collegato ‘Conventino, servizio di supporto psicologico e un centro per le adozioni internazionali), il Servizio Esodo (vicinanza ai senza dimora), formazione professionale e ospitalità a lavoratori senza alloggio e accoglienza a minori in difficoltà. E poi le missioni in Bolivia, a Cochabamba. Tanto fu lo zelo di don Bepo - e dei successori - da essere benevolmente soprannominato ’il don Bosco bergamasco’.

Deposizione ok

Prima della deposizione ero stato interpellato nell’ottobre 2021 dal vicepostulatore della Causa monsignor Arturo Bellini, nei giorni scorsi la convocazione. Ebbene ho vissuto l’esperienza del cosiddetto ’teste audendi’, ovvero di colui che racconta ’per sentito dire’, non da testimone diretto che ha conosciuto e frequentato il Servo di Dio. Molto semplice questa fase, caratterizzata nel mio caso (presso i Preti del Sacro Cuore di Bergamo) dalla presenza di due sacerdoti addetti e dalla notaia, per la trascrizione delle domande e delle risposte, queste ultime rilette, per essere certi della loro esattezza. Poco più di un’ora e mezza, conclusa dalla firma apposta ad ogni fine foglio con le mie dichiarazioni.
D’ora in avanti saranno ascoltati altri testimoni (ero il ventiduesimo) secondo un calendario prestabilito e la commissione storica: a quel punto - difficile dire quando - il faldone dell’indagine diocesana bergamasca sarà trasmesso a Roma per le competenze vaticane.

Deposizione ok

AAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo giornale no-profit è realizzato da un gruppo di amici che volontariamente sentono la necessità di rendere noti i fatti, gli avvenimenti, le circostanze, i luoghi... riferiti alla natura e all'ambiente, alle arti, agli animali, alla solidarietà tra singoli e le comunità, a tutte le attualità... in specie quelle trascurate, sottovalutate o ignorate dalla grande stampa. Il giornale non contiene pubblicità e non riceve finanziamenti; nessuno dei collaboratori percepisce compensi per le prestazioni frutto di volontariato. Le opinioni espressi negli articoli appartengono ai singoli autori, dei quali si rispetta la libertà di giudizio (e di pensiero) lasciandoli responsabili dei loro scritti. Le foto utilizzate sono in parte tratte da FB o Internet ritenute libere; se portatrici di diritti saranno rimosse immediatamente su richiesta dell'autore.