“Il mio impegno di cittadino europeo nelle sfide della società”
“E’ il momento dell’unità. Ci salveremo solo insieme”! (Davide Sassoli)
Giornata dell’Europa 2024 a Roma - Insieme per l’Europa
Cittadini europei
Quanto cittadini e comunità italiane sono protagonisti della democrazia Europea?
Un segnale non certo positivo il continuo calo dell’afflusso alle consultazioni elettorali europee.
Ora siamo davanti ad un bivio: questo protagonismo diventa cruciale.
E’ quanto è emerso dall’indirizzo di saluto dei
rappresentanti delle istituzioni europee, il dott. Fabrizio Spada, il dott. Vito Borrelli e dalla
relazione del giornalista Claudio Sardo, intervenuti all’evento promosso per la Giornata
dell’Europa 2024 a Roma il 10 maggio dal comitato romano della rete europea “Insieme per
l’Europa”.
Sullo sfondo dell’inquietante panorama internazionale, Sardo ha posto in luce con forza questa responsabilità. Non ha taciuto di fronte a quella che ha definito “crudele volontà di potenza”, “violazione del diritto internazionale”, manifestate dai conflitti in corso a est e a sud dell’Europa. Ed ha ricordato che, dopo “aver conosciuto l’abisso” e “toccato con mano la volontà di potenza, la follia razzista e la smania distruttrice nel secondo conflitto mondiale, “è da una promessa di pace scambiata tra i popoli, che è fiorita l’Europa”. Un’Europa che “è più dell’Unione Europea, più dell’Euro, è una civiltà, un grande patrimonio etico e sociale”. Di qui l’urgenza di una “democrazia che sia strettamente connessa al grado di giustizia e di libertà, fattori che dipendono anche dalla coscienza dei cittadini, dal modo di vivere della comunità, dai valori di solidarietà che insieme – comunità e cittadini – esprimono”, divenendo “artefici del proprio futuro”. E sono proprio i giovani che, davanti a un pubblico vivamente partecipe, hanno testimoniato questo impegno fattivo. Come Giulia Cavalea che si è presentata quale “Ambasciatrice dell’Unione Europea” nelle scuole medie. Un’iniziativa lanciata in nome di Antonio Megalizzi, giovane giornalista appassionato di Europa, vittima dell’attentato a Strasburgo del 2018. Un sogno il suo portato avanti da giovani grazie a una fondazione che porta il suo nome, “nata per rispondere con amore all’odio terrorista”.
Quanto fondamentale sia la formazione europea delle giovani generazioni è stata testimoniata anche da un’insegnante, Paola Aloi e da due giovani del liceo Augusto di Roma. Citiamo solo la partecipazione al Festival del Mediterraneo (Marsiglia, settembre scorso), in dialogo con coetanei di culture, lingue, religioni diverse. Un viaggio che, a detta dei giovani, ha lasciato un ricordo profondo che ha inciso nella loro vita. Un’esperienza eloquente di fronte ad un Mediterraneo che richiama il dramma degli immigrati su cui il relatore ha avuto parole forti: “L’accoglienza e la solidarietà – aveva ribadito - sono sentimenti europei, mentre alzare i muri e respingere senza umanità costituiscono uno snaturamento di noi stessi”.
Un’apertura che si direbbe connaturale ai giovani che più di tutti percepiscono quanto “i popoli
sono ormai continentali”, come aveva detto Sardo in conclusione, auspicando “che prosperi la
vocazione e il carisma di unità in nuove forme creative”.
Lo ha testimoniato un’altra giovane,
Fabiola Marotti che ha assunto il ruolo di “ambasciatrice del Mondo Unito”, iniziativa nata dalla
ong New Humanity del Movimento dei Focolari, aprendo un ampio panorama dell’alleanza dei
giovani con l’Unione Europea. Citiamo solo il progetto interamente finanziato dalle istituzioni
europee: il “Corpo europeo di Solidarietà e Servizio Civile in Europa".
Fabiola aveva citato un passaggio di David Sassoli da lei intervistato tre anni fa: “i progetti politici
vivono anche di spiritualità”.
L’evento di Roma ha avuto una profonda nota di spiritualità nella seconda parte che ha visto il
pubblico trasferirsi nella storica chiesa contigua, dedicata a s. Maria in Campitelli. Qui è venuto in
luce il volto ecumenico di Insieme per l’Europa, reso visibile lì davanti all’altare dai rappresentanti
delle Chiese ortodosse, anglicana, cattolica, luterana, riformata, metodista, battista, evangeliche
indipendenti.
A detta di molti, si è sperimentato fraternità, comunione illuminate dalla riflessione affidata al
teologo ortodosso Vladimir Laiba sul mistero dell’essere costituiti “molti in un solo Corpo” dal
comune battesimo. Nella preghiera, per voce dei laici è stato invocato l’aiuto dell’Alto per attuare
obiettivi comuni: vita, famiglia, creato, fratellanza, solidarietà con i poveri e gli emarginati, l’unità
tra le Chiese, le radici cristiane dell’Europa, la giustizia. E la pace.
Emozionante, sullo sfondo di quanto si sta vivendo in Terra Santa, il Padre nostro in ebraico, eseguito dalla cantante lirica Lisa Daniele, e poco prima, il brano al pianoforte che esprimeva una preghiera araba, suonato da Mirna Okzan, giovane siriana. Particolarmente toccante lo scambio tra i presenti di un piccolo pane, un significativo gesto di pace che manifestava l’unità. Quell’unità che deve abbracciare tutta l’Europa perché, come ha ancora detto Sardo, è “l’unica possibilità per consentire alla nostra civiltà di reggere l’urto e la velocità delle trasformazioni”.
(info. Ufficio Stampa – Carla Cotignoli – 348 102 3407)