#352 - 1 giugno 2024
AAAAAATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà in rete fino alla mezzanotte di martedi 31 dicembre quando lascerà il posto al n° 359 - mercoledi 1° dicembre 2025 - CORDIALI AUGURI DI BUON ANNO e BUONA LETTURA - ORA PER TUTTI un po' di HUMOUR - E' da ubriachi che si affrontano le migliori conversazioni - Una mente come la tua à affascinante per il mio lavoro - sei psicologo? - No architetto, mi affascinano gli spazi vuoti. - Il mio carrozziere ha detto che fate bene ad usare WathsApp mentre guidate - Recenti studi hanno dimostrato che le donne che ingrassano vivono più a lungo degli uomini che glielo fanno notare - al principio era il nulla...poi qualcosa è andato storto - una volta ero gentile con tutti, poi sono guarito.
Storia

NOTE SULLA
MEMORIA DEI GIORNI

-Marilyn Monroe: La prima icona della cultura pop e la prima vera sex symbol. Nata a Los Angeles e morta il 5 agosto del 1962 in circostanze sospette, ha avuto una fulgida quanto breve carriera di attrice e cantante. Intorno alla sua morte aleggiano numerose congetture, anche se è probabile che sia dovuta ad un'overdose di barbiturici.
Tra i film più importanti cui ha preso parte: A qualcuno piace caldo (1959), per il quale vinse il Golden Globe come migliore attrice. Molti ricordano il suo intervento canoro alla festa per il compleanno del presidente Kennedy, dove cantò "Happy Birthday, Mr. President". Ancora oggi Marilyn è un’icona di sensualità ed eleganza.

-L’Italia diventa una Repubblica: In questo giorno (e nel successivo) si tenne un referendum per chiedere al popolo italiano quale forma di stato intendesse dare al Paese liberato dalla dittatura fascista e dall'occupazione nazista.
Tra le due opzioni monarchia o repubblica, i cittadini scelsero la seconda con 12.717.923 voti a favore contro 10.719.284 a sostegno del regime monarchico. L'esito ebbe come primo effetto l'esilio dell'allora Re d'Italia, Umberto II, insieme con l'intera famiglia di casa Savoia, ai cui eredi maschi sarà concesso di rientrare soltanto a partire dal 2002.
Il 28 giugno dello stesso anno, Enrico De Nicola fu designato Capo Provvisorio dello Stato dall'Assemblea Costituente, assumendo in seguito, con l'entrata in vigore della Costituzione del 1948, le funzioni di Presidente della Repubblica Italiana. Da allora il 2 giugno fu scelto come data celebrativa della nascita della nazione, istituendo la Festa della Repubblica.
Spostata per alcuni anni alla prima domenica di giugno, nel 2000 fu riportata al 2 giugno. Il cerimoniale tuttora vigente prevede la deposizione di una corona d'alloro al Milite Ignoto, presso l'Altare della Patria, e una parata militare alla presenza delle più alte cariche dello Stato. Di particolare effetto l'esibizione delle Frecce Tricolori.

-Inizia lo sbarco in Normandia: Operazione Overlord. Nome in codice dello sbarco militare più imponente della storia, che oltre a determinare le sorti della Seconda guerra mondiale, influì sulla geografia politica dell'Europa fino al crollo del Muro di Berlino.
Nell'inverno del 1943, gli Alleati concordarono la necessità di aprire un secondo fronte occidentale dopo quello aperto nell'Italia meridionale, per accerchiare le truppe naziste e liberare Parigi. Nel contempo, si voleva controbilanciare l'offensiva sovietica da est, guardando già agli equilibri politici dei futuri accordi di pace.
La strategia iniziale fu quella di far credere che lo sbarco sarebbe avvenuto nella zona del Pas de Calais, quando il vero obiettivo era in realtà la Normandia, nel nord della Francia. Dopo uno slittamento di data di due giorni, dettato dalle cattive condizioni meteorologiche, l'"ora X" scattò all'alba del 6 giugno 1944. Alle 6.30 arrivarono a Utah Beach (nome in codice di una delle cinque spiagge interessate dall'operazione) i primi reparti dei due eserciti, statunitense (al comando del generale Dwight Eisenhower) e anglo-canadese (agli ordini del generale Bernard Law Montgomery).
I nazisti, e lo stesso Hitler, convinti fino all'ultimo dell'impossibilità di effettuare lo sbarco in Normandia, si trovarono sorpresi dal numero eccezionale di uomini e mezzi della compagine alleata: più di 7.000 vascelli (di cui 4.000 mezzi da sbarco) e 130 navi da guerra per il bombardamento navale, scortati da 12.700 aerei. Tuttavia la situazione si presentò tutt'altro che agevole, in particolare nella spiaggia di Omaha (Bassa Normandia) dove gli alleati registrarono il maggior numero di perdite (3mila vittime su 10.300 dell'intera operazione; quelle tedesche intorno ai 9mila).
La resistenza delle truppe germaniche fu così tenace che la liberazione di Parigi avvenne soltanto tre mesi più tardi (25 agosto). Passato alla storia come il «D-Day», lo sbarco in Normandia ha ispirato negli anni un'ampia produzione pubblicistica e cinematografica. Tra le pellicole più recenti c'è Salvate il soldato Ryan (1998) del regista Steven Spielberg, premiato con quattro Oscar (Migliore regia, Migliore fotografia, Miglior montaggio, Miglior sonoro) e apprezzato dalla critica per aver reso con crudo realismo la fase più drammatica dello sbarco.

-Delitto Matteotti: «Uccidete pure me, ma l'idea che è in me non l'ucciderete mai». Così il politico socialista Giacomo Matteotti si rivolse alla Camera dei Deputati, quasi presagendo il disegno criminoso del regime fascista di cui denunciò violenze e abusi fino all'ultimo giorno di vita. Disegno che fu messo in pratica un pomeriggio di giugno da cinque membri della “polizia politica”, che dopo averlo rapito nella zona del Lungotevere (testimoni due bambini), lo accoltellarono e abbandonarono il cadavere nelle campagne della Capitale.
L’episodio, di cui Mussolini stesso ammise la responsabilità, segnò uno spartiacque nella lotta al regime, coalizzando i partiti d’opposizione che abbandonarono per protesta il Parlamento (passata alla storia come Secessione dell'Aventino ed entrata nel linguaggio politico). Il governo ne approfittò per approvare leggi più restrittive nei confronti della stampa e della libertà di associazione.
Da allora Giacomo Matteotti fu assunto a figura simbolo dell’antifascismo, ricordata nella toponomastica italiana e nelle commemorazioni ufficiali delle vittime del fascismo.

-Alberto Sordi: L'essere italiano nel bene e nel male. È stata la cifra distintiva della cinquantennale carriera di attore e regista dell'Albertone nazionale, tra i maggiori interpreti della commedia all'italiana.
Nato a Trastevere, nel cuore della vecchia Roma, Alberto Sordi visse la romanità come un tratto imprescindibile della sua personalità artistica, dando continuità alla grande tradizione capitolina iniziata con Aldo Fabrizi e Anna Magnani.
Dopo gli esordi come doppiatore negli anni Trenta, durante i quali prestò la propria voce a Oliver Hardy del famoso duo comico Stanlio & Ollio, e le prime comparsate in pellicole di poche pretese, raggiunse la fama tra il 1952 e il 1955 con personaggi che incarnavano i vizi dell'italiano medio: dal ruolo di approfittatore in Lo sceicco bianco all'infantile de I vitelloni (entrambi diretti dal grande Federico Fellini), fino al simpatico e celebre scansafatiche di Un americano a Roma (1954).
Gli anni Sessanta e Settanta lo consacrarono come attore completo, capace di alternare parti di grande intensità drammatica, come i protagonisti di di Detenuto in attesa di giudizio (1971) e Un borghese piccolo piccolo (1977), ad altre di geniale comicità, passando con disinvoltura dall'espressione dialettale all'italiano più forbito.
Tra gli aspetti peculiari del modo di recitare: la straordinaria capacità di trasformare le fattezze del viso e la gestualità, ora abbrutendosi ora ingentilendosi; il tono stentoreo della voce, affinato attraverso l'esperienza di doppiatore e macchiettista radiofonico, che sfruttò anche con l'eseguire alcune colonne sonore dei suoi film e canzoni irriverenti cantate in TV.
Preso a modello da numerosi attori, su tutti Carlo Verdone considerato da molti il suo erede naturale, Alberto Sordi fu insignito di numerosi riconoscimenti, tra cui 11 David di Donatello e un Leone d'oro alla carriera nel 1995. Scomparso nel febbraio 2003, le sue spoglie riposano nella tomba di famiglia, presso il cimitero monumentale del Verano.

-Istituzione del Corpo dei Bersaglieri: Non c’è parata militare, in particolare quella del 2 giugno, senza la mitica fanfara dei Bersaglieri. Questo corpo speciale dell’esercito italiano nasce in Piemonte per volontà del generale Alessandro La Marmora, che volle dotare la milizia dell’allora Regno di Sardegna, di una fanteria leggera con compiti esplorativi in territorio nemico.
Fin dall'atto costitutivo fu previsto che ogni battaglione avesse al suo interno 13 trombette ed un caporale trombettiere, ossia i componenti della celebre Fanfara, che precedeva ogni attacco o parata. Un suono che restò memorabile nella presa di Roma (o Breccia di Porta Pia) del 20 settembre 1870, che consentì l'annessione della città capitolina all'Italia unita.
Coloro che entravano a far parte del corpo venivano addestrati alla corsa e all'artiglieria leggera, utili per spostamenti rapidi e azioni di disturbo dell'avversario. Nella divisa ufficiale, oltre al cappello nero, con pennacchio venne prevista una divisa blu scuro, oggi uniformata al verde militare classico.

-Fondazione dell’Alfa Romeo: La città di Napoli ha un ruolo centrale nella storia della celebre casa automobilistica italiana specializzata in vetture sportive. Qui, nel 1906, l’imprenditore francese Alexandre Darracq passò dalla produzione di biciclette a quella di automobili, dando vita alla Società Italiana Automobili Darracq.
La lontananza dal cuore del mercato automobilistico, tutto concentrato al Nord, costrinse Darracq a spostare la sede a Milano, realizzando l’opificio del Portello. La forte concorrenza di Renault e della neonata Fiat portarono l’azienda sull’orlo del fallimento e alla successiva vendita, nel 1910, a un gruppo di finanzieri lombardi che le cambiarono il nome in "A.L.F.A.", acronimo di "Anonima Lombarda Fabbrica Automobili".
Cinque anni dopo entrò nel capitale della società l’ingegnere napoletano Nicola Romeo, comportando il definitivo cambio di nome in Alfa Romeo. L’epoca dei grandi successi arrivò negli anni Venti con l’ingresso di piloti del calibro di Enzo Ferrari e Antonio Ascari e con la vittoria del primo campionato del mondo di automobilismo della storia nel 1925. Altri trionfi arrivarono nel dopoguerra, rispettivamente nel 1950 e nel 1951, con le prime due edizioni del Campionato Mondiale di Formula 1.
Passata al Gruppo Fiat nel 1986, la "casa del Biscione" visse una prima fase positiva con la berlina 164 e dal 1997 la svolta decisiva con il lancio della 156, dalla linea più sportiva e dalla tecnologia innovativa. Nel 2010, a celebrazione del centenario, venne presentata la versione moderna della mitica Giulietta, risultata seconda all'edizione 2011 del premio "Auto dell'anno".

-De Nicola primo capo dello Stato italiano: Dopo il referendum che aveva premiato i sostenitori della Repubblica, spaccando in due l'Italia e scatenando le contestazioni dei filomonarchici, l'Assemblea Costituente ritenne opportuno designare come Capo dello Stato provvisorio, una figura che fosse in grado di mediare tra le diverse anime del Paese e raccogliesse il maggior consenso possibile.
Qualità che furono individuate in Enrico De Nicola, avvocato napoletano di idee liberali giolittiane, che già aveva ricoperto il ruolo di Presidente della Camera. Fu scelto come candidatura "terza", anche per via delle sue posizioni monarchiche, in risoluzione della contrapposizione creatasi tra il giurista Vittorio Emanuele Orlando (sostenuto dalla Democrazia Cristiana e dalle forze di destra) e il celebre filosofo Benedetto Croce (appoggiato dai partiti di sinistra e dai laici).
Eletto con 396 voti su 501, De Nicola assunse successivamente il titolo di Presidente della Repubblica italiana con l'entrata in vigore della Costituzione (1 gennaio 1948). Stimato da tutte le forze politiche per l'onestà e la morigeratezza dei costumi, ricoprì altri incarichi di prestigio, tra cui quello di primo Presidente della Corte Costituzionale dal 23 gennaio 1956.

-Disastro ferroviario a Viareggio: Mancano dodici minuti allo scoccare della mezzanotte quando il silenzio della notte viareggina è rotto da una potente esplosione, seguita da altre di minore intensità. Al fragore segue una pioggia di fuoco che tinge di rosso il cielo sopra l'area che si sviluppa intorno alla stazione ferroviaria.
È qui che si materializza il disastro. Dal deragliamento del treno merci n. 50325, proveniente da San Martino di Trecate (Novara) e diretto a Gricignano di Aversa (Caserta), con un carico di GPL. Fatale il cedimento del carrello del primo carro cisterna che porta il convoglio fuori dai binari, provocando uno squarcio in una delle cisterne.
In pochi secondi la fuoriuscita del gas liquido si trasforma in un'infernale arma di distruzione, che cancella nell'immediato le vite di undici persone, portandone a morte altre 20 dopo settimane di sofferenze per le gravi ustioni riportate. Nel computo totale delle vittime vengono inclusi anche due anziani stroncati da infarto per lo spavento.
L'inchiesta giudiziaria che ne deriva porta al rinvio a giudizio per 33 imputati, facenti capo a 9 società (FS, Gatx, Jungenthal, Cima Riparazioni). A gennaio 2017 arriva la sentenza di primo grado, con condanne a sette anni di reclusione per i vertici (in carica nel 2009) di RFI, FS e Trenitalia, confermate nella sentenza di secondo grado emessa il 20 giugno 2019 dai giudici della Corte di appello di Firenze.
La Corte di Cassazione, nel gennaio 2021, ha dichiarato prescritto il reato di omicidio colposo e rinviato il giudizio per un appello bis per valutare la responsabilità per il solo reato di disastro ferroviario colposo.

-Pubblicato il primo capitolo di Harry Potter: Un adolescente occhialuto con una cicatrice a forma di saetta sulla fronte che scopre di avere poteri magici. È il protagonista di Harry Potter e la pietra filosofale, il fortunato maghetto creato dalla penna della scrittrice inglese Joanne K. Rowling.
Un successo inatteso per la piccola casa editrice Bloomsbury che ci ha visto giusto, scommettendo su un'autrice fino a quel momento sconosciuta e che si era vista rifiutare il suo libro da editori più quotati. Del resto, l'allora 32enne, originaria di Yate (cittadina a sud dell'Inghilterra), non aveva pubblicato nulla di suo e l'idea di buttare giù un romanzo le era venuta durante il tragitto da casa alla sede londinese di Amnesty International (dove lavorava come segretaria).
Per questo la Bloosmbury decide di darle fiducia ma optando per la segnalazione del suo nome con le sole iniziali e giocando sul mistero della sua reale identità. Il 30 giugno del 1997 l'opera viene pubblicata nel Regno Unito. Nella storia del piccolo Harry, orfano dei genitori (uccisi dal feroce Lord Voldemort) e che dopo un'infanzia infelice scopre di essere predestinato alla magia, e nell'idea di un mondo reale e di uno magico che convivono in perfetta armonia, risaltano i richiami alle mitologie celtica e greca accanto agli stereotipi classici della letteratura fantastica del passato.
Per la Rowling è l'inizio di un successo planetario che con sette libri, pubblicati nell'arco di dieci anni e tradotti in 80 lingue (finanche in latino e in greco antico), la vede arrivare ad essere la terza autrice donna per numero di copie vendute (500 milioni). Un marchio miliardario reso ancor più redditizio dalle trasposizioni cinematografiche ricavate dalla Warner Bros, con otto film in totale (la trama dell'ultimo libro viene sviluppata in due pellicole).

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