Letizia Cavallo pittrice
Spontaneo, un respiro profondo.
Un tuffo nella memoria del verde.
Ora, immersi nella visione di immagini,
percepiamo il riscatto della meraviglia,
troppo spesso sopita nel grigio quotidiano.
Verdeblu, contrappunto improvviso,
segna virtuosamente
un nuovo percorso percettivo,
dipana il sottile filo di poesia
che lega disegni e opere pittoriche
che l’artista ha inteso mostrare
nella loro sommessa trepidazione
percepibile nelle tremule sfumature:
musica e profumo liberatosi
dall’abbraccio di tronchi arborei
corposi e fragili,
forti e frementi
vitali, fioriti, palpitanti.
Ecco i girasoli, segugi della luce,
luminosi, sembrano assecondare
la loro tendenza eliotropica.
E l’arioso Pittosporum
puntare all’alto…moderno Icaro
temerario per mostrare il suo fiore.
Poco distante, prepotente s’affaccia
una Monstera orgogliosa di mostrare
le sue foglie frastagliate, come le piume
che ornano i costumi delle giovani guatemalteche,
fascino della sua culla tropicale.
E ancora, eretta e sontuosa
appare la verdissima Kalanchoe,
deputata a diffondere e difendere
l’intensa vita vegetale e gli umori
dei parchi del Madagascar.
Lunga la sequela delle 39 tele,
dipinte con maestria dall’artista
Letizia Cavallo:
tratti significanti, intriganti colori,
ampie pennellate guidate
sulla scia della gradevolezza.
Tenerezze e incanti involati
traspirano sapienza e maturità artistica,
animo, spirito, coscienza, pensiero
si materializzano in figura umana,
presente nuda, perfetta simbiosi,
nel lussureggiante verdeblù
testimonianza dell’indispensabile vita vegetale
per una corretta vita umana.