30 artisti d'oggi riflettono sull'acqua
De Aqua
di Dante Fasciolo
La Federazione Unitaria Italiana Scrittori è la promotrice di una interessante
mostra d'arte dedicata all'acqua.
All'iniziativa realizzata a Roma presso la Galleria d'Arte l'Angelica vi partecipano 30 artisti i cui lavori sono stati accolti con entusiasmo e viva considerazione da un folto pubblico di conoscitori d'arte e appassionati intervenuti numerosi all'inaugurazione
il 3 aprile scorso.
Oltre l'attenzione all'acqua, fondamentale elemento per la vita dell'uomo e del pianeta, e sulle problematiche che presenta nel suo insieme, la Fuis propone: Incontro sui "Diritti d'artista e tutela della proprietà intellettuale, il dititto di seguito, la contrattualistica e Federintermedia;
nello spazio dedicato ai poeti e alla poesia: lettura di testi dedicati all'acqua; presentazione di un testo dal titolo
"Gli artisti di oggi e l'Arcadia".
Questa iniziativa a cura di Stefania Severi assume un particolare significato: l'impegno degli artisti e il dovere dell'arte testimoni di valori unanimamente riconosciuti.
Ad accompagnare una selezione delle immagini si propone il testo di una simbolica Letter@perta ad una goccia d'acqua, le cui parole sottendono il rispetto e la difesa di tutti noi cittadini respondabili verso un bene prezioso.
letter@perta
ad una goccia d’acqua
Ti incontro in ogni ora della giornata, e ti seguo.
E vivo con distratta assuefazione i gesti che accompagnano la tua presenza;
mentre leggo nella tua fisionomia i tratti della storia dell’Uomo sulla Terra.
Sei precipitata dall’Alto all’Alba della Vita insieme a miliardi di tue compagne,
hai confortato il respiro del suolo e ti sei rifugiata tra rocce materne,
e il tuo lento cammino ha dato senso al ciclo della tua rigenerazione.
Ti sei arricchita di nutrimenti salutari per gli uomini, gli animali e le piante,
e hai imprigionato le scorie dannose della loro vita spesso disordinata.
E hai sopportato pesi e responsabilità mantenendo una sincera vocazione al bene.
E’ vero, hai alimentato fiumi, laghi e oceani;
hai accarezzato i fiori dei prati, e maturato il grano dei campi,
ti sei immolata agli assetati, e hai curato le ferite della carne;
sei stata invocata e idolatrata secondo gli umori del momento,
ma pochi uomini hanno sentito il bisogno di proteggerti.
Nei secoli hanno viziato i tuoi sentieri, ti hanno frenata e imprigionata,
ti hanno costretto a servire interressi esclusivi,
e ti hanno abbandonata al tuo destino quando, esausta, non hai potuto più reagire,
e gonfia di veleni sei scivolata, tuo malgrado, nell’immenso mare,
in cerca di una purificazione capace di cancellare dal tuo cuore
la crudeltà dell’uomo che ti ha asservito con stupidità.
Hai ritrovato sollievo e autenticità fra leggere, aeree nubi fraterne,
e hai scorazzato per il cielo giocando tra i mulinelli dell’aria,
e hai sorvolato gioiendo il saluto di spumeggianti onde oceaniche,
e hai sofferto vedendo deserti infuocati e aride zolle senza vita,
e bambini il fila al pozzo, per un secchio d’acqua fangosa:
unico “oro” per la vita mortificata di ogni giorno, di ogni ora
di un’esistenza che sprofonda nel baratro di sguardi attoniti,
privati della dignità e del sogno.
E allora sei di nuovo precipitata, e la foga della tua rabbia e della tua passione
ha sollevato l’onda, ha invaso la terra, ha violentato e distrutto.
Ti sei ribellata agli abusi, hai costretto gli uomini a guardarti in faccia,
e se anche ora ti hanno maledetto, hai ricordato loro che sei un “bene” per tutti,
e che nessuno ha il diritto di strumentalizzarti o farti proprietà esclusiva,
riconoscendo tuo unico padrone l’unicità del servizio
nella prospettiva della giustizia, della solidarietà, della pace.