#349 - 6 aprile 2024
AAA ATTENZIONE - Questo numero rimarrà in rete fino alla mezzanotte del 31 gennaio, quando lascerà il posto al numero 360. Ora MOTTI per TUTTI : - Finchè ti morde un lupo, pazienza; quel che secca è quando ti morde una pecora ( J.Joyce) - Lo sport è l'unica cosa intelligente che possano fare gli imbecilli (M.Maccari) - L'amore ti fa fare cose pazze, io per esempio mi sono sposato (B.Sorrel) - Anche i giorni peggiori hanno il loro lato positivo: finiscono! (J.Mc Henry) - Un uomo intelligente a volte è costretto a ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti (E.Hemingway) - Il giornalista è colui che sa distinguere il vero dal falso e pubblica il falso (M. Twain) -
Editoriale

Un bivio, una scelta

di Dante Fasciolo

C’è un disagio, credo, in ciascuno di noi
spettatori inermi di fronte agli avvenimenti quotidiani
che con evidenza danno il senso malato di una società planetaria.

C’è un bivio, e una scelta:
dare una risposta ferma e decisa alla protervia di chi
vuole piegare un popolo, più popoli, anche fratelli, con la forza e la violenza:
una risposta fatta di bombe e cannoni;
o abbracciare fino in fondo la via della pace
con una risposta degna dell’essere umano, oggi con forza invocata
da Francesco, Papa della Chiesa Universale.

Si dice che rivoluzioni e guerre si mettono in moto
per “salvaguardare il futuro dei figli”,
parole false, contraddette, per lo più, dalla storia:
sono proprio i figli a pagare le conseguenze
di false “rivoluzioni” e “false o giuste guerre”.

Credo, che anziché di un bivio, oggi sia tempo
di parlare di un incrocio pericoloso
che richiede attenzione e decisione che valgano
per l’oggi e per il futuro,
capaci di riconoscere i tanti errori del passato:
quando si sono imposti confini innaturali,
quando si sono favoriti ed armati conflitti interni agli stati,
quando si sono sottratte risorse per immeritati arricchimenti,
quando la tecnologia ha mortificato l’uomo,
quando la forza ha sovrastato il diritto,
quando l’uno ha discriminato l’altro.

Per superare lo scontro in atto, all’incrocio della maledizione,
occorre una mobilitazione totale, un salto di qualità,
una visione di un orizzonte vitale
perseguito con un impegno per una vita nuova
che si sforzi di riconoscere le ragioni vere della convivenza.

“Sono forse io il custode di mio fratello?”
Si, se non si vuole che la storia di Caino e Abele
continui ancora senza vergogna, nella terra dell’uomo.

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