#347 - 2 marzo 2024
AAA ATTENZIONE - Questo numero rimarrà in rete fino alla mezzanotte del 31 marzo, quando lascerà il posto al numero 362. Ora MOTTI per TUTTI : - Finchè ti morde un lupo, pazienza; quel che secca è quando ti morde una pecora ( J.Joyce) - Lo sport è l'unica cosa intelligente che possano fare gli imbecilli (M.Maccari) - L'amore ti fa fare cose pazze, io per esempio mi sono sposato (B.Sorrel) - Anche i giorni peggiori hanno il loro lato positivo: finiscono! (J.Mc Henry) - Un uomo intelligente a volte è costretto a ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti (E.Hemingway) - Il giornalista è colui che sa distinguere il vero dal falso e pubblica il falso (M. Twain) -
Attualità

Vittime del Lavoro

Tragica emergenza

di Amanzio Possenti

Tragica emergenza

Le vittime del lavoro sono un’emergenza tragica e ampiamente ripetitiva: si susseguono a ritmo raccapricciante. Non passa giorno senza la notizia di una o più disgrazie. Le cause sono le più disparate: da errori umani e dalla (possibile) distrazione alla mancanza di idonei strumenti di sicurezza, da malori repentini ad errori di lavorazione, da imprevedibili e negative circostanze ad un cumulo di sopravvenienze insomma un insieme di concordanti fattori che trasformano la normalità del lavoro in tragedia.

Tragica emergenza

Il moltiplicarsi delle cosiddette ‘morti bianche ’ suscita dolore che diventa strazio per i familiari: una persona cara perde la vita in sciagure spesso incredibili nelle modalità e molte volte ci si chiede - domanda inquietante e imbarazzante- se fosse stato possibile evitarle. Ma non c’è mai una risposta rassicurante, sia per la diversità degli eventi sia per le loro caratteristiche: in fabbrica per un impianto malfunzionante, in un cantiere edile dove cede una struttura portante, in un campo agricolo dove una macchina si capovolge o ribalta all’improvviso, in un fabbricato dove crolla una impalcatura, in un’azienda dove un concorso fortuito determina un incidente grave, in un palazzo in restauro quando qualcosa non fuzionando mette fuori gioco le garanzie della sicurezza.
Il clamore che ne consegue e la sofferenza che colpisce agitano cuore e animo di tutti , nessuno resta indifferente, si susseguono le dichiarazioni di solidarietà e di umana partecipazione,i sindacati esprimono le loro osservazioni anche sui maggiori controlli. I quali ultimi sono del tutto indispensabili ma il numero degli addetti ,per quanto impegnati e attivi, risultano insufficienti rispetto alle crescenti necessità e difatti si parla d nuove assunzioni.

Tragica emergenza

Di certo - tra colpe, responsabilità e disgrazie - urge una nuova politica di difesa dei lavoratori e di analoghe condizioni per le imprese e i datori di lavoro. Occorre dare una sempre più forte ed evidente garanzia di sicurezza, che deve diventare prioritaria in ogni attività, presente come norma ineludibile.
Le leggi già esistono, occorre siano rispettate a garanzia di chi lavora – in qualsiasi tipo di occupazione - ed anche di chi opera quale committente, appaltante o subappaltante.
Il lavoro deve essere un momento di vita, non di morte: le terribili statistiche sul numero ( a centinaia) delle vittime induce a valorizzare al massimo la sicurezza. Che sia al centro in ogni luogo e tipologia e nel fare politico.

Tragica emergenza

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