Il maestro milanese attinge alle antiche leggende Inca
per indagare sul senso stesso dell’esistenza.
La leggenda di Potosi'
un meraviglioso viaggio nei colori di Sergio Toppi - Edizione NPE
Sierra Nevada, 1496. Un ragazzo senza nome, maltrattato dal padrone per guadagnarsi un tozzo di pane, sfila il rosario delle sue giornate privo di speranze e prospettive future.
Ma l’incontro inaspettato con un misterioso personaggio cambierà il suo destino. A un tratto nel suo petto fiorirà un sogno, una ragione di vita, una meta da raggiungere: la montagna d’argento, la sua montagna.
Tra luci ed ombre del passato, Sergio Toppi ci conduce in un incredibile viaggio sul monte che è stato prima emblema di grande ricchezza e poi di schiavitù: il Potosí. Atmosfere esotiche e dal sapore antico, che attingono alle leggende Inca per indagare sul senso stesso dell’esistenza.
La ragione principale della ricchezza di Potosí fu la scoperta delle risorse di argento al monte sul quale si distendeva la città.
Nel Cinquecento, infatti, i conquistadores spagnoli vi si insediarono per sfruttare il tesoro conservato nel sottosuolo. In pochi decenni la città si ingrandì enormemente e, a ottanta anni dalla sua fondazione, divenne il centro più popoloso e ricco d’America.
Di contro, le comunità indigene, furono sottomesse alla schiavitù e decine di migliaia di nativi cominciarono a morire per le condizioni disumane cui erano sottoposti nelle miniere.
Le antiche leggenda Inca, cui si è ispirato Sergio Toppi per la realizzazione de La leggenda di Potosí, narrano che sul monte si udissero alcuni voci misteriose che intimavano i minatori di abbandonare gli scavi, poiché quell’argento era destinato ad altri padroni.
Pubblicata per la prima volta in Spagna nel 1992, questa meravigliosa opera del maestro torna a splendere in una nuova edizione cartonata dai colori abbaglianti. Pubblicata da Edizioni NPE.