Ibernazione
di Dante Fasciolo
Un centinaio di persone o poche più
hanno deciso di vivere oltre la vita concessa:
si faranno ibernare per tornare al mondo,
forse tra qualche centinaio di anni,
quando la scienza avrà trovato il modo possibile.
Un gesto non solo per aiutare la scienza,
ma una sfida che parte dalla curiosità ,
sfiora la speranza, l’onnipotenza,
supera la paura dell’esistenza, accentua
il desiderio egoistico di vivere ancora.
Non c’è dubbio: questa idea dell’ibernazione
è affascinante ed intrigante,
mette a nudo la fragilità umana destinata alla morte
e al contempo la tenace resistenza
a vivere ancora fisicamente.
In pochi si accorgono che la nostra vita terrena
è già ibernata da lungo tempo,
congelata laddove dovrebbe essere fuoco,
laddove dovrebbe essere presente
per dare senso e responsabilità alla vita che ci è data.
Congelata sui fronti di assurde guerre,
congelata di fronte allo strapotere economico-finanziario,
congelata di fronte alle ingiustizie,
di fronte alla povertà , all’ignoranza, alle negazioni,
alle disuguaglianze che avvelenano i popoli.
Ibernarsi allora è solo una fuga,
fuga dalla capacità di rinascere ora e subito,
rinascere nel segno vero di risurrezione
che libera l’uomo dalle paure e guarisce le ferite dell’anima
di quanti soffrono le storture del mondo.
“Io sono la via, la verità , la vitaâ€
“Chi rinasce in me vivrà per sempreâ€.
Sono parole da tenere presenti
in questo tempo che invita alla Risurrezione,
in questo tempo in cerca di pace