In cordiale collaborazione con l'Associazione dei Borghi del Respiro
Premio per l'Ambiente 'Gianfranco Merli' del Movimento Azzurro 2021
Ovindoli
Ovindoli è un comune della provincia dell'Aquila in Abruzzo. È una rinomata località turistica invernale ed estiva dell'appennino abruzzese.
Il paese, incluso nel territorio del parco naturale regionale Sirente-Velino, è circondato dai gruppi montuosi del Velino, della Magnola e del Sirente e sorge a circa 1400 m s.l.m. nel settore meridionale dell'altopiano delle Rocche, lungo la catena del Sirente-Velino, a circa dieci chilometri dalla sottostante piana del Fucino.
La val d'Arano e i territori limitrofi del monte Tino (Serra di Celano) e delle gole di Celano sono indicati dal 2005 tra i siti di interesse comunitario dell'Abruzzo.
-Clima
Il clima della zona è quello tipico delle aree montane dell'appennino abruzzese. L'inverno è generalmente rigido con il manto nevoso che a volte permane da novembre ad aprile/inizio maggio, a seconda anche dell'esposizione dei luoghi rispetto alla radiazione solare. La chiusura montuosa ad ovest dell'altopiano e l'apertura verso est lo rende particolarmente soggetto alle irruzioni di masse d'aria gelida dai Balcani e dalla Russia. Tuttavia la neve compare più facilmente e più copiosa con le perturbazioni provenienti da ovest. L'autunno è la stagione più piovosa seguita dalla primavera. L'estate è la stagione più secca anche se la notevole altitudine mitiga le ondate di calore.
Per il clima in generale e soprattutto per la qualità dell'aria, Ovindoli è inserito nella lista dei Borghi del Respiro.
-Storia
Molto probabilmente il primo nucleo abitativo si sviluppò in epoca romana intorno alla torre e alla fortificazione di epoca italica, costruito a difesa del passaggio verso l'area vestina e l'altopiano delle Rocche. Il suo antico castello-recinto risalente tra il XII e XIV secolo, insieme a quello di Rovere ebbe una funzione di controllo e di difesa grazie alla sua dominante posizione geografica.
Di certo il borgo venne distrutto durante la guerra sociale tra popoli italici ed esercito dell'impero romano. Sull'origine del nome alcuni studiosi favoriscono l'ipotesi che derivi da "Obinolum", con derivazione da "Ovis" per via dell'attività pastorale che qui si è sempre svolta, sin dall'antichità. Altri storici collegano il nome con "Ovatio", inteso come trionfo dei Marsi ed ovazione per coloro che vennero ritenuti capaci e meritevoli. Lo studioso Walter Cianciusi lo fa derivare da "Pascua ob hinnulos", ovvero "pascoli per muleni".
-Monumenti e luoghi d'interesse
Nei numerosi borghi abruzzesi che occhieggiano dall'alto, numerose sono le chiese presenti a testimonianza di un' antica devozione religiosa; e Ovindoli - unitamente alle sue frazioni - ne annovera alcune di particolare interesse: Chiesa di San Sebastiano, in cui è conservata una Vergine in terracotta policroma ed un San Sebastiano alto più di 2 metri del XVII secolo; Chiesa di Santa Maria di Collemarciano a Santa Jona; Chiesa del Santissimo Salvatore a San Potito; Chiesa della Madonna della Neve a San Potito, risalente al XII secolo; Chiesetta dell'Alpino, posta nel parco pubblico "La Pinetina".
Tra le Architetture civili si distingue Casale delle Rocche, struttura riedificata nel corso degli anni ottanta situata in un'area montana impervia ed isolata. Il casale originario venne fatto edificare dai Torlonia nel 1939 e fu utilizzato come avamposto dai tedeschi nel corso della seconda guerra mondiale, acquisendo il nome di "Nido d'Aquila". Nel 1967 venne acquisto dall'Opus Dei che lo amministrò per diversi anni.
Ovindoli conserva anche architetture militari: Torre medievale circolare di Santa Jona fu costruita a cominciare dal XIII secolo dai conti Berardi, signori di Celano, per rafforzare il sistema difensivo della Marsica. Era posta in allineamento visivo con le altre strutture simili situate sulle montagne circostanti il lago Fucino, in particolare con le torri di Venere e Sperone, con il castello di Celano e verso l'altopiano delle Rocche con le strutture militari di San Potito, Ovindoli e Rovere. Intorno ad essa dal Basso Medioevo si sviluppò il nucleo urbano contemporaneo di Santa Jona.
Nella frazione posta tra Celano ed Ovindoli sono presenti a strapiombo sulla roccia i resti del Castello di San Potito risalente all'XI secolo. Edificato con una fora a nido d'aquila sul colle Antonino è dominato dal Pizzo di Ovindoli (1181 m s.l.m.) In decadenza almeno dal periodo dell'eversione feudale venne gravemente danneggiato dal terremoto della Marsica del 1915.
I ruderi dell'antico castello di Ovindoli sono situati nella parte alta del paese. La struttura militare edificata dai conti dei Marsi svolgeva operazioni di difesa e controllo della via di passaggio tra la Marsica fucense e la conca aquilana.
Devozione civile alla montagna, Ovindoli ha un Monumento all'Alpino risalente al 1929, realizzato in posizione dominante rispetto al nucleo abitato dallo scultore Domenico Umberto Diano.
Non si possono dimenticare i Siti archeologici: In località Piana dei Santi sono emersi i resti della villa di epoca imperiale di San Potito attribuita a Lucio Vero. Gli scavi, effettuati a partire dal 1983, hanno riportato alla luce i resti di quella che fu una grande villa, edificata nel I secolo d.C. e dotata di preziosi pavimenti a mosaico. In località Pago e Colle Bernardo sono tornati alla luce altri reperti archeologici e i resti della domus.
Altrettanto preziose le Aree Naturali: Parco naturale regionale Sirente-Velino; Monte Magnola; Pizzo di Ovindoli; Val d'Arano e imbocco delle gole di Celano.
Di alto valore naturalistico e sportivo al contempo, l'Altopiano delle Rocche-Stazione sciistica. Situata a circa due chilometri sopra l'abitato del paese su una quota che varia dai 1450 ai 2060 m s.l.m. del monte Magnola, rende Ovindoli un punto di attrazione per gli sport invernali assieme alla vicina stazione invernale di Campo Felice. Le due stazioni insieme a Campo Imperatore costituiscono il comprensorio sciistico Tre Nevi dotato di skipass unico.
La stazione, progettata alla fine degli anni cinquanta, dispone di 21 piste da sci per un totale di oltre 30 chilometri, ampie e di varia difficoltà adatte alla pratica degli sport alpini invernali come sci, telemark e snowboard e di diversi impianti di risalita.In quota, a 1980 m s.l.m., è presente il "Magnola Snowpark" lungo la pista "Anfiteatro". È composto da quattro linee, tre dedicate allo slopestyle e una al jibbing. In quota sono presenti quattro rifugi montani.
Tra le tante curiosità che hanno accompagnato negli anni la vita di Ovindoli e del suo circondario, ricordiamo:
- Il 20 gennaio di ogni anno si celebra la festa patronale in onore di san Sebastiano, patrono del comune.
- Alcune scene del film La strada di Federico Fellini, che gli valse l'oscar al miglior film straniero nel 1957, sono state girate ad Ovindoli.
- Ovindoli è citato nel film Vacanze di Natale.
- Nel 2011 ad Ovindoli è stata girata l'ultima puntata di Un medico in famiglia 7, puntata nella quale Lele (Giulio Scarpati) e Bianca (Francesca Cavallin) si sposano.
- Sono state girate qui alcune scene del film di Stefano Incerti, Neve del 2014.
- Nel 2006 Max Tortora ha proposto nel varietà Suonare Stella una canzone intitolata A Ovindoli, una reinterpretazione in chiave ironica di The Lion Sleeps Tonight della band The Tokens.
- Nel febbraio 2016 le piste da sci di Ovindoli e di Campo Felice hanno ospitato i campionati mondiali studenteschi di sci alpino e sci nordico organizzati dall'ISF.
Infine, da segnalare che Ovindoli è Gemellato con ; Bandiera dell'Italia Valmontone, dal 1987; Bandiera di Malta Tarxien, dal 2005; Bandiera dell'Argentina Ushuaia, dal 2012.