#336 - 23 settembre 2023
AAA ATTENZIONE - Questo numero rimarrà in rete fino alla mezzanotte del 31 gennaio, quando lascerà il posto al numero 360. Ora MOTTI per TUTTI : - Finchè ti morde un lupo, pazienza; quel che secca è quando ti morde una pecora ( J.Joyce) - Lo sport è l'unica cosa intelligente che possano fare gli imbecilli (M.Maccari) - L'amore ti fa fare cose pazze, io per esempio mi sono sposato (B.Sorrel) - Anche i giorni peggiori hanno il loro lato positivo: finiscono! (J.Mc Henry) - Un uomo intelligente a volte è costretto a ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti (E.Hemingway) - Il giornalista è colui che sa distinguere il vero dal falso e pubblica il falso (M. Twain) -
Televisione

Televisore gioia e dolore

Zapping

Frammenti semiseri di cronaca televisiva

di Luigi Capano

“Donne! E’arrivato l’arrotino! Donne!”: l’abbrivio esortativo non è un rigurgito “sessista” – virgolettiamo, con un pizzico di imbarazzo, il soverchiante aggettivo plurisibilante, tanto caro ai dilaganti feticisti dei diritti…ci siamo cascati anche noi che giurammo e spergiurammo di mai accoglierlo nel nostro vocabolario – ma, più urbanamente, un chicca estrapolata dal programma “Uno mattina in famiglia” che, nuovamente, propone la rubrica domenicale, utilissima, “Pronto soccorso linguistico”, curata, fino alla scorsa stagione, dal professor Francesco Sabatini, già Presidente dell’Accademia della Crusca, al quale è appena succeduto, nel ruolo sia accademico che televisivo, il professor Paolo D'Achille, esordiente in TV proprio la domenica appena trascorsa.
Si è parlato, tra i vari temi affrontati, del vasto lessico relativo ai mestieri. Da qui la riproposta del celeberrimo frammento audio che ci ha riportati, proustianamente, in illo tempore, quando lo psichismo umano era meno inchinevole allo sconquasso emotivo e difficilmente sarebbe andato in frantumi per colpa del vocabolario. E come non riandare, con anacronistica pindarica impudenza, inseguendo a ritroso i decenni e i barbagli di una memoria che non sempre ci assiste, al vecchio film comico “Totò e Cleopatra” e alla gustosissima gag sui traci e sui proci? Ma evitiamo di indugiare oltre e di sollecitare oltremisura i nervi riottosi di qualche malcapitato lettore.

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Si sta facendo a gara ad invitare, nei salotti mediatici, il personaggio del momento, il generale Roberto Vannacci, uomo d’azione, paracadutista della “Folgore”, che ha ricoperto delicati ruoli di comando durante la guerra in Afganisthan ed in Iraq. La pubblicazione del suo libro, “Il mondo al contrario” ha polarizzato l’opinione pubblica, scatenando una simpatia silente, a giudicare dalle vendite a quanto pare straordinarie, e un’avversione rumorosa e decisamente aggressiva. Lo abbiamo visto, in settimana, ospite di Mario Giordano e di Bianca Berlinguer sulle reti Mediaset. Ciò che colpisce di quest’uomo, al di là di come si vogliano giudicare le sue tesi – non proprio ideologicamente in linea con i tempi, ma questo non è detto che sia un male - è la lucidità e la pacata fermezza con cui chiarisce e difende il proprio pensiero. Vero è che la Berlinguer ha scelto un detrattore francamente inadeguato, il giornalista di Repubblica Stefano Cappellini la cui dialettica corriva e astratta rabberciata con frasi fatte e rifatte avrebbe potuto indirizzarsi contro qualsiasi ipotetico nemico ideologico.

Vannacci è in grado di tenere desta l’attenzione e di suscitare interesse. Una qualità che invano abbiamo cercato negli interventi, sempre un po’ spocchiosi, della prematuramente defunta Michela Murgia, intellettuale e opinionista dal pensiero ideologicamente scontato e, per quanto ci riguarda, inutile.

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Con rinnovato interesse abbiamo assistito alla ripresa della storica trasmissione Elisir, dedicata alla medicina e condotta da Michele Mirabella e da Benedetta Rinaldi , un programma che ha il gran pregio di avvicinare gli spettatori, con rigore e leggerezza, al complesso universo dell’arte medica fornendo loro numerosi strumenti di comprensione. Che Ippocrate lo assista e ne abbia cura!

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