#122 - 9 marzo 2015
AAAAAATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà in rete fino alla mezzanotte di martedi 31 dicembre quando lascerà il posto al n° 359 - mercoledi 1° dicembre 2025 - CORDIALI AUGURI DI BUON ANNO e BUONA LETTURA - ORA PER TUTTI un po' di HUMOUR - E' da ubriachi che si affrontano le migliori conversazioni - Una mente come la tua à affascinante per il mio lavoro - sei psicologo? - No architetto, mi affascinano gli spazi vuoti. - Il mio carrozziere ha detto che fate bene ad usare WathsApp mentre guidate - Recenti studi hanno dimostrato che le donne che ingrassano vivono più a lungo degli uomini che glielo fanno notare - al principio era il nulla...poi qualcosa è andato storto - una volta ero gentile con tutti, poi sono guarito.
Fotografia

Un'esposizione che anticipa gli eventi della gallery dedicati al rapporto tra fotografia e musica

Leica Galerie Milano
L’epoca d’oro del Rock nelle fotografie di Jim Marshall

Like a Rolling Stone

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Il fotografo del Rock Jim Marshall è in mostra alla Leica Galerie Milano con le sue opere più significative, fino all'11 aprile.
Quando la musica era Rock, amore e vera rivoluzione di ritmo e stile di vita, condividendone genio e sregolatezza, Jim Marshall ha documentato il fermento di un'epopea che non ha mai smesso di rivivere in scatti capaci di 'accendere' l'immaginario, al pari della visione della Stratocaster in fiamme di Jimi Hendrix sul palco del Monterey Pop Festival, o quel dito medio mostrato da Johnny Cash durante il leggendario concerto nelle prigioni di Folsom e San Quentin.

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Foto capaci di cogliere le molteplici sfumature e spontaneità di uomini (e donne) travolti e stravolti dallo star system, mettendo a frutto la luce d'ambiente e la libertà di muoversi, guadagnata dalla capacità del fotografo di entrare in sintonia con il ritmo della musica sin da quel Fillmore district di San Francisco nel quale era cresciuto, culla del rock degli anni sessanta e sede del leggendario Fillmore West di Bill Graham.
“Quando fotografo le persone non mi piace dare alcuna indicazione. Non ci sono parrucchieri né make-up artist in giro. Sono come un giornalista, solo che uso una macchina fotografica; reagisco ai miei soggetti nel loro ambiente, e se va bene, mi immergo a tal punto nella situazione da diventare un tutt’uno con la mia fotocameraâ€.

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Il puntuale testimone di momenti di “indifesa intimitàâ€, colti tra Janis Joplin e Grace Slick *nell’unica sessione fotografica realizzata insieme (1967), o con la sola Janis con in mano una bottiglia di Southern Comfort, da Brian Jones e Jimi Hendrix a passeggio nel dietro le quinte del Monterey Pop Festival, a John Coltrane a casa del critico Ralph Gleason (1960), dal giovanissimo Bob Dylan che fa rotolare un pneumatico lungo la strada di New York (1963) a Miles Davis in versione boxeur (1971) o al primo festival sull’isola di Wight.
Lo chief photographer dei tre giorni di pace e musica di Woodstock che ha immortalato l'esibizione degli Who all’alba, gli Allman Brothers dal Fillmore East di New York alla copertina del celebre At The Fillmore East (1971), oltre ad essere l'unico fotografo che il 29 agosto del 1966 ha avuto il permesso di accedere al backstage dell’ultimo concerto dei Beatles al Candlestick Park di San Francisco, continuando a fotografare i Red Hot Chili Peppers, Ben Harper e Lenny Kravitz.

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Uno sguardo unico dietro l'obiettivo Leica, sin dall'acquisto della sua prima M2 nel 1959, che ha seguito per anni i Rolling Stones nei loro tour, vivendo i loro momenti pubblici e più privati più da amico che da fotografo.
Il fotografo che ci lascia un patrimonio di storia della musica e del costume tale da meritare un Trustees Award nel corso della 56° edizione dei Grammys del 2014, a quattro anni dalla scomparsa in un hotel di New York all’età di 74 anni.
Una leggenda del rock al pari dei musicisti e i ritmi che lo hanno animato, protagonista di The Haight : Love, Rock, And Revolution di Jim Marshall e Joel Selvin, edito da Barnes and Noble nell'ottobre 2014 .

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