Silenzio
di Dante Fasciolo
Sferraglia insistentemente
l’inutile uso degli attrezzi obsoleti
del confronto dialettico televisivo
che nulla ha di umano rispetto
e di costruttivo dialogo.
Spazi assordanti per sopraffare
l’altrettanto feroce avversario
quando argomenti di vaglio
si inabissano nelle inconsistenti menti
avvezze solo al turpiloquio ideologico.
Rumori che devastano idee,
che mortificano intelligenze,
che ripetono all’infinito il ritornello
più utile al momento, elaborato
da abili cuochi dissimulatori di parole
sperdute nel labirinto dell’inettitudine.
Attoniti ascoltiamo: rumore, rumori…
e la mente, ribelle, tonifica il pensiero
provvidenzialmente… avanza ora
un silenzio ristoratore, che auspica
un minuto, un solo minuto nel giorno
assordante della comunicazione.
Un solo minuto di “Silenzio”,
come un profondo respiro,
come un tergicristallo dell’anima:
scorrono a stacco immagini del quotidiano
dramma dell’esistenza dell’uomo,
le stesse che non vorremmo mai vedere…
Senza parole, solo silenzio… muto silenzio:
come un tergicristallo dell’anima e del cuore
che ridà senso, vitalità, luce alla coscienza.