#332 - 10 giugno 2023
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Giornalismo

Una lunga carriera tra giornalismo e musica

Daniele Rubboli

Le scelte della vita si devono fare all'inizio

di Roberto Bonsi

All’incirca sei anni orsono, il giornalista, scrittore, regista di opere liriche, nonché presentatore, ed ogni tanto anche “cantattore”, Daniele Rubboli, fu intervistato nella sua terra natale, il modenese, e fu invitato così a parlare del suo privato e soprattutto della sua professione.
Tale incontro avvenne e prese corpo nel locale di una nota azienda agricola nei pressi di Modena, città della “Ghirlandina” e della “Secchia rapita”, ed è apparso “online” sul sito web dell’Associazione Culturale: “Amici della Musica - Mirandola”, questo a cura della collega Lisa Menditto.
Dal “fiume di parole” che uscirono dalla bocca del collega Rubboli, sollecitato da colei che lo stava intervistando, venne così fuori anche questa sua frase dal sapore veritiero: “Le scelte della vita si devono fare all’inizio”.
I giovani, terminate le cosiddette: scuole dell’obbligo, con l’aiuto dei genitori, ed eventualmente anche degli insegnanti, ed in particolare facendo leva sulle loro vaghe o già impostate aspirazioni, si guardano attorno, e tentano di verificare su se stessi le svariate ipotesi per il loro futuro più o meno imminente. Daniele Rubboli, ha anche affermato che nello scorrere della vita stessa, il destino può porre ostacoli di ogni genere anche sul fronte del lavoro, come per altri diversificati motivi, ed un’eventuale ricerca dello stesso in una età non più giovane ed anche superati gli “anta”, non è facile da attuarsi, ma diventa anche uno stimolo, una sfida con se stessi, e quindi ha presentato alla sua interlocutrice di allora ed ora a noi, una sua marcata tesi che però giace da sempre nel pensiero di ognuno; ma anche il suo esatto contrario, quindi il classico “rovescio della medaglia”.

Daniele RubboliDaniele Rubboli

L’occasione ci è data dopo aver di recente dato alle stampe per conto della Casa editrice. Artestampa di Modena, una sua ennesima “fatica”, dove, quasi vicino a quella fatidica età della vita che è il compimento degli ottant’anni, Daniele Rubboli ha …”intinto” per così dire, la sua … penna, per realizzare un libro intitolato: Cento vite in una (Memorie e amicizie di un giornalista da teatro) pagg. 216, e così tra le diverse altre attività, egli riesce pure bene nel suo preciso intento di incanalarle tutte senza dispersione alcuna, con l’intelligenza e l’acume che da oltre due quarti di secolo gli sono facilmente riconosciute, in ogni ambito nel quale egli è riuscito ed ancor oggi riesce a primeggiare.

Nel suo nuovo libro il Rubboli narra di sé, della sua vita familiare e delle sue gioie, ma anche delle difficoltà e delle frustrazioni nel suo vivere quotidiano, specie quelle in ambito lavorativo, sul come costruirsi una vita di lavoro autonoma senza “gangli” padronali, e che dia costrutto ma anche soddisfazioni. Si può ben dire che il buon Daniele ce l’ha fatta ed è andato avanti per la sua strada, quella che gli si poneva davanti agli occhi e di fronte alla sua immaginazione. Ha fatto incontri davvero importanti, specie nel contesto del mondo del Melodramma, nel quale egli è riconosciuto come un suo autorevole esponente, anche a livello internazionale. Il suo fare eclettico lo ha visto in qualità di docente di “Storia della Musica” presso l’Università Statale di Milano, ed ha reso partecipi del suo mondo “melò” gli studenti “over 60) delle Università della “Terza Età” di Chiavari e di Sestri Levante in provincia di Genova.
E’ socio dell’”Accademia Italiana della Cucina” con Sede a Milano, della Confraternita del “Gnocco d’Oro” e della Corale: “Gioacchino Rossini”che si trovano sempre in quel di Modena. Rubboli ha scritto all’incirca una settantina di libri. E’ stato insignito della “Medaglia d’Oro” dei Giornalisti della Lombardia per i cinquant’anni di … “militanza” compiuti in seno a questo nostro bel mestiere.
Nato a Modena il 22 aprile 1944 , prima di tornarvi una volta per tutte, cosa che ha fatto di recente, ha vissuto nella Bassa modenese, a Roma, a Ferrara, a Milano e a Villabassa in provincia di Bolzano (n.d.a.: paese di montagna dove il noto compositore e direttore d’orchestra l’austriaco Gustav Mahler trascorse per soli tre anni l’estate), questo nei primi del Novecento. Recenti libri scritti da Daniele Rubboli, sempre per le Edizioni “Artestampa” di Modena, sono: Lieti calici (Un viaggio nella musica dal Lambrusco allo Champagne), e: L’Italia delle Maschere, nonché numerose biografie dei “grandi” artisti del “Belcanto” del passato.

Daniele RubboliDaniele Rubboli

Nel 1971 a Daniele Rubboli fu assegnato il Premio Giuseppe Ungaretti che lui ritirò nel corso di una cerimonia in Campidoglio a Roma, mentre l’anno dopo vinse il Premio Internazionale di Giornalismo in quel di Tarquinia in provincia di Viterbo.
Rubboli ha lavorato per diverse testate nazionali, questo ancor prima di mettersi in proprio, e su tutte spicca il settimanale: TV, Sorrisi & Canzoni. -E alla Gazzetta mi venne a cercare anche un ragazzino biondo, un pò spettinato, che si chiamava Vasco Rossi. Era di Zocca, e su consiglio del proprio maestro Antonio Bononcini, mi portò il suo primo 45 giri per una recensione. Fu quello il mio unico contatto con Vasco Rossi …” (Tratto dal libro: “Cento vite in una (Memorie e amicizie di un giornalista da teatro)”. Un saluto caro a questo personaggio di rilievo, grande amicone dalla “pacca sulla spalla”, uomo di cultura, intelligente ed arguto, al quale diciamo che molti di quelli da lui menzionati e descritti su questo libro, sono … usciti dallo stesso, per dire a lui: -”Forza e coraggio, avanti sempre…!!!.”-.

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