#327 - 1 aprile 2023
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Ambiente

Pietrelcina, pale eoliche (di 200 metri) davanti a casa di Padre Pio.
L'ira del vescovo e dei frati: «Fermatevi, una follia»

La lettera-appello dell’arcivescovo di Benevento Accrocca
e del provinciale dei cappuccini. «Potrebbe essere l’estrema unzione
per il territorio». Anche i sindaci contro il progetto di 9 strutture a
tre chilometri dall'abitazione natale del Santo.
La società: «Pronti a un tavolo»

Vescovo verso eolico

Di Riccardo Bruno

Nella terre di Pietrelcina, a pochi chilometri dalla casa dove nacque Francesco Forgione, che poi diventerà Padre Pio, potrebbero sorgere 9 pale eoliche dell’altezza di 200 metri. Non esattamente dei campanili. Per questo contro il progetto «Andromeda» che da tempo vede contrari comitati civici e sindaci, si è aggiunta adesso anche la voce ufficiale della Chiesa locale. In una lettera aperta firmata dall’arcivescovo metropolita di Benevento, Felice Accrocca, e dal ministro provinciale dei Frati minori cappuccini della provincia di Sant’Angelo e Padre Pio, Francesco Dileo, si esprimono «le forti perplessità che il progetto suscita, non solo perché non tiene conto di quelle che sono la vocazione e le potenzialità del comprensorio pietrelcinese, ma anche perché avrebbe ricadute negative sul territorio stesso e sulla sua popolazione».

L’arcivescovo Accrocca ribadisce al Corriere che non «pur comprendendo la necessità di i ncrementare le energie rinnovabili», questo progetto sarebbe «un cazzotto allo stomaco, un danno a un territorio già provato». «Celentano cantava l’albero di 30 piani — aggiunge l’arcivescovo —, questi sarebbero alberi di 70 piani. Ci chiediamo perché realizzarli in un territorio già povero di infrastrutture per colpa di errori del passato, la cui unica possibilità di riscatto sta proprio nella ricchezza del paesaggio, nell’enogastronomia e nel turismo religioso legato a San Pio». Accrocca ricorda «i molti luoghi deturpati dalle pale eoliche, tutti concentrati in un piccolo perimetro: il laghetto di Decorata, i paesaggi del Fortore, le zone dell’Alto Tammaro. Quando viaggio la sera vedo le luci rosse in cima alle pale e mi sembra un cimitero. Ho l’impressione come si stia dando l’estrema unzione a questo territorio».

Il progetto, presentato da PLC Power, di un impianto di 9 generatori eolici di 6,69 Megawattora, per un totale di 60 MW, è giunto alla fase della Valutazione dell’impatto ambientale (Via) che dovrebbe concludersi entro aprile. Il mese scorso è scaduto il termine per presentate le osservazioni, tra cui quella decisamente contraria del Comune di Pietrelcina. «È folle — protesta il sindaco Salvatore Mazzone — p revedere un impianto a tre chilometri dalla casa natale di Padre Pio, a 300 metri dallo zoo di Pesco Sannita che attrae molti visitatori, e a 7 chilometri dalla Chiesa di Santa Sofia, patrimonio Unesco».

La casa natale di Padre Pio in vico Stgorto a Pietralcina Il Comune di Pietrelcina — così come quelli di Benevento e Pesco Sannita interessati dalle opere collaterali — ha mosso sia rilievi tecnici che di carattere economico e culturale. «Le spoglie di Padre Pio sono a San Giovanni Rotondo — aggiunge il sindaco Mazzone — chi viene qui lo fa perché cerca meditazione e spiritualità, questo è un luogo dell’animo. Un progetto di questo tipo non è coerente con la strategia di sviluppo avviat a, sono nate nell’ultimo periodo molte strutture ricettive che sarebbero a rischio. Mi chiedo cosa si sarebbe detto se un tale opera fosse stata pensata in Costiera Amalfitana oppure vicino alla basilica di Assisi».

Dal canto suo, la PLC Power in questa fase non vuole fare commenti ma fa sapere che sono aperti più tavoli con i diversi soggetti interessati. Sul piatto anche una serie di misure di compensazione per i territori, su cui si sono innestate inevitabili schermaglie politiche. I pellegrini invece, riuniti pochi giorni fa in gruppi di preghiera, non hanno dubbi: «Coprire con l’ombra delle gigantesche pale eoliche la terra sacra calpestata da San Pio sarebbe una vera violenza».

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