Il ferro è duro, ma il fuoco lo rende morbido
(Proverbio Popolare).
Tra ferro e fuoco
“Igni ferroque” è una locuzione latina che letteralmente significa “col fuoco e col ferro” per indicare la violenza con cui in guerra si distrugge. Al contrario e quindi con ampio spirito creativo e costruttivo, il Fuoco e il Ferro sono l’anima della narrazione che nella recente esposizione in mostra presso il Museo delle Scuderie Aldobrandini a Frascati ha sottolineato l’incontro tra la produzione pittorica di Anna Morroni e le sculture di Saverio Marrocco.
L’incontro tra pittura e scultura, pur essendo frequente nelle esposizioni, rende sorprendente come le due modalità espressive si esaltino reciprocamente.
Nelle metallurgiche sculture di Saverio Marrocco si avverte a colpo d’occhio la “muscolarità” che ha dato forma al ferro, metallo impiegato in modo predominante nelle realizzazioni, d’altronde il metallo viene asservito alla volontà dello scultore forgiatore tramite il calore di cui la forza è combustibile oltre che comburente. Saverio sa essere anche delicato con le sue creazioni decorando manualmente leggiadre farfalle metalliche di una grazia paragonabile a putti barocchi in ceramica.
Di Anna Morroni, Vittorio Sgarbi scrive: “nel suo fare arte si è cimentata in tutto, sperimentando senza tregua con la sua forza creatrice. Leggende, miti, archetipi diventano per lei i compagni di un viaggiare senza sosta, alla scoperta di nuove terre e confini da superare. È nei colori caldi, pastosi, stesi puri sulla tela, che la sua opera si completa, avvolgendo lo spettatore di calda umanità.”
Agli argomenti di Vittorio Sgarbi, Catia Monacelli aggiunge: “attraversata da una vena forte di dolore è tutta l’opera di Anna Morroni, dalla quale emerge un mondo crudo, popolato da un’umanità dolente, scavata, fragile, in bilico… Nelle linee e nei volumi domina con forza l’influenza di Pablo Picasso, per Anna Morroni solido punto di partenza ma anche porto d’arrivo”
Nelle opere esposte, questo turbinio di emozioni, passioni e visioni scuote i sentimenti come la vampata di calore e luce emanata da un fuoco acceso all’imbrunire.
Non si pensi, per quanto detto, che la traccia contenuta nel titolo riguardi Marrocco alla voce Ferro e Morroni alla voce Fuoco perché, se per Marrocco l’accostamento al ferro è orientato, oltre che condizionato, dalla materia prediletta e per Anna Morroni, come abbiamo visto, il fuoco è la passione che alimenta le sue “esposizioni” su tela… gli accostamenti si incrociano, la stessa fiamma passionale alimenta la produzione di Saverio Marrocco come si può constatare anche nella grande maschera di ferro e vetro dichiaratamente omaggio al genio di Picasso in cui l’amore per la creatività, per la libera espressione e per il sentimento passionale esplode libero e con fragore simile alle fiamme di un fuoco purificatore.
E che dire della potenza contenuta nelle opere di Anna Morroni la quale fa largo uso di elementi materici che imprimono ai soggetti o ai contorni quelle sottolineature determinanti per mostrare la forza e la passione con cui vengono trattati temi a lei particolarmente cari, quali ad esempio: la famiglia, la maternità, l’attualità, il potere. Temi trattati senza compromessi come sa fare il ferro una volta assunta la forma voluta. (Giorgio Bertozzi)