#322 - 21 gennaio 2023
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Fotografia

Racconti di fotografia

Marcella

Classe 1919, segni particolari: carattere al titanio

Un meritato ricordo

di Guido Alberto Rossi

La settimana scorsa Marcella Pedone è partita per il suo ultimo viaggio a quasi
104 anni, qualche giorno prima eravamo stati al telefono una buona mezz’ora e mi aveva raccontato che stava lavorando ad una nuova mostra fotografica che le avrebbe dedicato il Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, a cui lei ha donato tutto il suo straordinario archivio fotografico e filmato, le sue macchine fotografiche e le sue due roulotte.

MarcellaMarcella

Marcella è stata sicuramente una delle più grandi fotografe editoriali Italiane, purtroppo poco conosciuta dal grande pubblico e poco considerata dai sempre soliti critici imbratta carta. Sicuramente ogni italiano che è andato a scuola dagli anni 50 e anche oggi quelli che sono sui banchi hanno imparato e tuttora imparano la geografia e la botanica grazie alle sue immagini pubblicate sui libri scolastici di tutti gli editori nostrani.

Marcella

Purtroppo il suo nome è sempre stato scritto in fondo al libro e a lei, con il suo carattere maremmano non è mai importato nulla di fare cadere dall’alto il suo lavoro e tirarsela come invece fanno molte capre fotografiche che se la tirano per aver azzeccato qualche scatto, mentre Marcella aveva sempre scattato immagini uniche, un po’ come per un cecchino che ogni colpo è nel centro del bersaglio.

Marcella

Aveva iniziato a fotografare negli anni 50, girando l’Italia ed il mondo da sola e con macchine fotografiche di grande formato che pesavano quasi più di lei. Credo che non ci sia angolo dell’Italia che Marcella non abbia fotografato. Aveva ormai più di sessant’anni quando ha scattato un servizio sulla caccia al camoscio in alta montagna, portandosi nello zaino le sue macchine fotografiche 6X9, che come peso ed ingombro sono quasi come il camoscio stesso.

Marcella

Nonostante pesasse forse quaranta chili bagnata, aveva una resistenza che ho visto in pochi giovani baldi e forti, se si metteva in testa che doveva scattare una foto da un certo punto, non c’era terreno che poteva fermarla. Era uno spirito libero che amava la natura, era convinta che non eravamo soli nell’universo e odiava i medici e le medicine, preferiva curarsi a modo suo (ovviamente quando possibile).
L’anno scorso le era venuta un’ulcera purulenta ad una gamba e nessuna pomata era riuscita a migliorare la situazione finché lei non usò degli impacchi con le foglie d’oro, (antico sistema dei faraoni egiziani) e guarì.

Marcella

Potrei scrivere mille pagine di tutte le sue avventure, comprese quelle legali contro editori disonesti, che erroneamente pensavano di fregarla perché era una donna.
Con le sue 170.000 diapositive che ha lasciato nella mani del museo, siamo sicuri che il patrimonio che ci ha lasciato non andrà a fare muffa in qualche cantina ma vedrà la luce con diverse mostre.

Marcella

Vi racconto di Marcella perché oltre ad essere stata una grande fotografa e mia amica è stata la prima fotografa che ho reclutato nel 1976 a Camogli mentre ambedue fotografavamo la sagra del pesce fritto e io avevo appena aperto la mia prima agenzia fotografica, la Action Press. Abbiamo lavorato insieme fino al 2014 quando ho ceduto la mia ultima agenzia.
Grazie Marcella!

MarcellaMarcella

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