Il blu, le nuvole, la pioggia, albe e tramonti... e il clik mancato
La nuvoletta
di Guido Alberto Rossi
La nuvoletta in cielo o una formazione moderata di cumuli o cirri danno ad una fotografia geografica un piccolo plus, specialmente in termini di vendite. Tra due immagini dello stesso paesaggio, una con il cielo completamente blu ed una con qualche nuvola qua e là, magari anche inquadrata scientificamente, vince sempre la seconda.
Ci sono anche volte che le nuvole incominciano a formarsi in modo scenografico e fanno la gioia del fotografo ma poi continuano a formarsi, ingrossarsi e compattarsi e poco dopo piove rovinando il resto di una giornata cominciata bene.
Situazione successa penso troppo spesso a molti fotografi viaggiatori. Le foto che hanno per unico soggetto le nuvole hanno un gran numero di fans. In Inghilterra c’è perfino un club di fotografi specializzati, con tanto di premio annuale per la miglior fotografia.
Molte volte mi è capitato di fare una foto che per sfondo aveva un bel gioco nuvoloso, spesso la situazione era anche illuminata da una luce favolosa e se dopo lo scatto si fosse scatenato il diluvio sarebbe andato bene lo stesso.
Fortunatamente queste situazioni mi sono sempre successe a fine giornata; salvo una volta in Andalusia che dovevo fotografare un allevamento di tori, con tanto di arena privata, dove svolgevano corride a cavallo.
Ero arrivato in tarda mattinata con il cielo completamente blu. Tempo di sellare i cavalli, programmare le situazioni da fotografare e giusto il tempo di fare i primi scatti, che il cielo diventa tutto grigio scuro ed incomincia a piovere per due giorni di fila.
Francamente la cosa mi ha fatto girare le scatole e quando mi viene in mente mi rigirano anche a distanza di anni.
I cieli con belle nuvole e nuvolette non sono un’esclusiva della fotografia: se guardiamo i cieli dei quadri dei grandi pittori troviamo nuvole di tutti i tipi, nei quadri con soggetto religioso abbondano i cieli tempestosi con fulmini e saette così pure nei quadri con generali e cannonate; credo che se Jacque Louis David avesse realizzato il suo famoso dipinto raffigurante Napoleone sul cavallo bianco con un bel cielo celeste omogeneo, invece delle potenti nuvole, l’imperatore che come sappiamo non aveva un buon carattere, come minimo non lo avrebbe pagato.
Se ci fate caso anche le quinte e gli sfondi sul palcoscenico del teatro hanno sempre le nuvolette.
Ma tornando alla fotografia può anche succedere il contrario di avere un bel temporale e poi appena passa, le nuvole incominciano ad aprirsi e assumono dei colori violenti, l’aria è tersa e limpida ed il paesaggio o la città sembrano lavati apposta per la foto.
Ci sono poi le nuvole dell’alba o del tramonto sulle quali si potrebbe scrivere un trattato, quando si fotografa il sole al nascere o al tramonto con un grosso teleobiettivo e c’è qualche bella nuvola intorno è il massimo.
Qualche tempo fa al bar, insieme a dei colleghi in quei discorsi amarcord, parlavamo di quando le foto di nuvole venivano vendute a caro prezzo, (magari anche a venti milioni delle vecchie lire), per essere inserite come sfondo in qualche foto di campagna stampa.
Oggi, il mio amico Franco Bestetti, che è una mago di Photoshop e realizza la post-produzione di quasi tutte le immagini pubblicitarie di un gruppo famoso di auto, con le immagini di nuvole fa dei miracoli e non diresti mai che l’auto della foto della campagna stampa è stata scattata in studio e poi lui ci ha “appiccicato” il cielo e la strada mettendo insieme qualche foto d’archivio.
Quando avevo l’agenzia fotografica e c’erano solo le diapositive, avevamo un intero cassetto del Cardex, pieno di foto di nuvole: di giorno, al tramonto, con effetti e senza e c’era un’archivista di nome Maria che le metteva via con tanto amore che quando veniva un ospite era mio vanto fargli vedere quel cassetto.
Ma le nuvole sono utilissime anche quando si fotografa dal cielo e si vola sopra di loro, se sono sparse possono creare delle situazioni d’ombra a pelle di leopardo che ti permettono di far diventare bella anche la Pianura Padana.
Ma esiste nella mia memoria una foto con nuvoletta che ho mancato, e di cui ancora oggi mi rammarico, per colpa di Laura, Annarita e Fabio. Eravamo in giro per la Puglia e io cercavo di fotografare tutti i trulli che incontravo, mentre loro mi aspettavano quasi pazientemente in auto per ore, ad un certo punto mentre percorrevamo una stupenda strada secondaria, vedo un bel trullo con sopra una nuvoletta perfetta, faccio per frenare e fermarmi quando scopia la rivolta dei passeggeri e non mi permettono di fermarmi, scendere e fare la foto del trullo e della nuvoletta perfetta.
Ancora oggi quando vogliono girarmi il coltello nella piaga, mi ricordano quel “triste“ episodio.