Piccola storia di Babbo Natale o Santa Claus o San Nicola... chiamatelo come volete
A Rovaniemi
Nel gran villaggio di Babbo Natale
di Roberto Bonsi
Tra poco più di due settimane arriva la tanto attesa e più bella festa dell’anno, quello che sta oramai per lasciarci. Questa festa come tutti noi siamo a conoscenza è quella del Santo Natale Per questa giornata o meglio per la sua Vigilia è anche atteso un personaggio molto amato dai piccoli ed apprezzato dai grandi che in cuor loro sono comunque rimasti quei “fanciullini” di pascoliana memoria che abbiamo appreso studiando sulle antologie scolastiche.
Il personaggio del quale stiamo avviandoci a scrivere è naturalmente Babbo Natale. Quella dei prossimi giorni a venire è una festa cattolica, una ricorrenza cristiana, ma che ha anche delle lontane origini pagane, Chi sarà mai Babbo Natale? Egli un vecchietto molto in là con gli anni, ed è canuto di capelli e forse è ormai quasi calvo, ma ha una lunga barba bianca come la neve, e fin dalla sua prima comparsa aveva un abito con berretto, giaccone e pantaloni, tutti color verde speranza, e con degli ampi risvolti di pellicciotto bianco anch’esso color della neve.
Dove vive Babbo Natale? Per la tradizione occidentale ma perlopiù europea, egli vive in una località chiamata Rovaniemi, un piccolo e fiabesco villaggio posto nei pressi della cittadina di Napapiiri nella macroregione della Lapponia in terra di Finlandia ed ormai in prossimità del Circolo Polare Artico. Come cercare di andare alla sua affannosa ricerca o meglio come ripercorrere i suoi passi a ritroso? Strano a dirsi basta una slitta o una più moderna e veloce motoslitta, la prima elencata è principalmente trainata da quei magnifici cani che sono gli husky, oppure, come la leggenda od ancor meglio, la “fiaba natalizia” vuole, vi sono a volte al traino delle vere renne.
Una volta giunti sul posto, basta rivolgersi ad una qualsiasi delle agenzie turistiche e che si occupano del noleggio di slitte e motoslitte con tutte le istruzioni e le necessità del caso, per compiere un’ impresa di questo tipo che è a prima vista ardua e quindi di certo non facile, e che è pure da collocarsi in un più ristretto ambito di gare sportive. Esiste anche un treno che dalla capitale finnica porta sin lì, e che è anche in pieno collegamento con l’ampia rete ferroviaria europea. Vi sono anche dei voli diretti e no, che dalle principali capitali del nostro continente, puntano su Rovaniemi. Per attuare questo tipo di discorso fortemente legato ad un viaggio–avventura, tra le tante vogliamo segnalarvi il sito: Get your guide, il quale vi fornirà la massima assistenza per poter realizzare quanto vi preme.
Ora però giriamo simbolicamente pagina e torniamo al Babbo Natale di sempre. Se lui è stato da noi additato come vestito di verde, perché ora si veste di rosso? A domanda si risponde che ciò fu dovuto a delle pubblicità. Come voi saprete Babbo Natale è nato in Europa anche se molti altri Stati o continenti che siano, hanno sempre tentato di contendersi e quindi di accaparrarsene il primato ed il mito. La differenza sta che grazie alle promozioni su citate furono gli U.S.A. a godere del buon inizio di questo leggendario e pressoché universale personaggio. Tutte le generazioni apparse su questa nostra Madre Terra almeno fino all’avvento dell’immaginifico Babbo Natale han sempre “bevuto”, e qui è il caso di scriverlo, che questo tracagnotto e robusto “dispensatore di doni”, non fosse mai stato rosso e bianco per volontà della Coca-Cola, così come sempre si è saputo.
E’ palese che per gli adulti Babbo Natale non esiste, in quanto egli è solo il frutto della fantasia per dare delle opportunità di gioia immensa ai bambini di tutto il mondo, ed è anche una sorta di metodo educativo per iniziarli alla loro crescita ed alla vita. Nel corso degli anni ’30 questa storiella del rosso e bianco, scrivendo del tutto e del suo immediato contrario, quella su Santa Claus fu solo una grossa mossa pubblicitaria per abbinare il tutto ai colori di questa bevanda. Santa Claus era vestito di quei colori ancora prima della pubblicità su citata.
La ditta White Rock Beverage che vendeva dell’acqua minerale, nel 1923 si mise a produrre il ginger ale, ma non si indicarono i titolari di quell’azienda, entrando nel merito di Santa Claus. Solo nella seconda metà del l’ottocento un illustratore tedesco-americano, Thomas Nast, per l’appunto, nell’ illustrare un libro di fiabe, disegnò un Santa Claus prima maniera, molto simile a quello dei giorni nostri. Pare che ancor prima che il farmacista statunitense John Pemberton creasse la Coca-Cola, il panciuto ma anche paffuto Babbo Natale uscito dalla matita di Nast, fosse già presente. E’ sfatato così un qualcosa da tempo immemorabile saldamente ancorato nelle nostre menti. Ad onor del vero Babbo Natale diffuso in gran parte del nostro globo terracqueo, lo fu grazie alla campagna internazionale voluta sempre dalla Coca-Cola, e gli fecero indossare il vestito rosso. Tale campagna venne affidata al fumettista Haddon Sundblom, questo alla fine dell’anno 1931. Abbiamo scritto di Santa Claus abbandonando per un istante il nome precedentemente espresso e che ci riguarda in quanto è beninteso nella nostra lingua. Ma chi è Santa Claus? Facile anzi quasi scontato a dirsi, in quanto è il nome che gli anglofoni danno a Babbo Natale.
Esistono poi i già citati connotati fideistici di tal nome, in quanto lo stesso personaggio si rifà alla persona o meglio al personaggio storico: di San Nicola, allora vescovo di Myra, in Turchia, oggi chiamata Demre.
San Nicola rispetto a Babbo Natale è realmente esistito, ed egli fu considerato il santo portatore dei doni e protettore dei bambini. Particolarmente devoti a questo santo sono i baresi, ma in particolare tantissimi fedeli delle Puglie, in Venezia e nelle sue aree lagunari e nella zona di Trieste, comprendendo anche il Trentino-Alto Adige. Lo scrittore anglo americano Mark Twain amava ogni volta scrivere ad una delle sue tre figlie, sul come gestire il periodo di Natale in tutti i suoi particolari. Il suo altrettanto illustre collega anch’egli inglese, Charles Dickens, il popolarissimo autore di David Copperfield e di altri suoi successi editoriali dell’epoca ma anche odierni, scrisse un romanzo breve di genere fantastico, il quale fu intitolato Il Canto di Natale, e lo si può trovare per l’appunto anche ai nostri giorni, sia come libro, che come rappresentazione teatrale ed altro ancora.
Ora però abbiamo perso di vista il nostro caro, caro Babbo Natale, in questi giorni assai “busy” ed in procinto di iniziare i suoi spesso perigliosi viaggi in lungo ed in largo sul nostro pianeta. A dir il vero egli sta ancora organizzandosi per compiere quanto su detto. Ah!. Bambini. Mamme, papà, nonni e zii, ora per vostra comodità vi scrivo l’esatto indirizzo dove potete inviare la fervida richiesta dei giocattoli e di tutto quanto desiderate possedere e così goderveli per queste Feste ed anche dopo nei nuovi giorni che verranno. BABBO NATALE / SANTA CLAUS, SANTA CLAUS’S MAIN POST OFFICE , 96930 Napapiiri (Rovaniemi) - North-Pole (Circolo Polare Artico) AK 99705. Aah! Ci si raccomanda di non dimenticare di apporre il consueto francobollo, diversamente Babbo Natale si vedrà costretto a pagare una piccola multa, e non potete fare una figura così barbina.
A Rovaniemi , il centro di circa 60.000 abitanti a soli 8 chilometri da Napapiiri, in questi giorni c’è davvero molto fermento, in quanto bisogna accontentare tutti e non sbagliarsi lasciando indietro qualcuno. A chi si pone in cattiva luce, da questo Paese che vi invitiamo a presto visitare per la sua natura prorompente e per le apparizioni dell’Aurora Boreale, Babbo Natale, senza sé e senza ma, consegna del nero carbone ed oggi come ieri, tra i tanti è la malversazione e le storture della politica avversa alla reale volontà delle popolazioni che merita cotanto.
Per finire avvisiamo che Babbo Natale ha anche una sua linea telefonica, che corrisponde al numero: +1 (605) 313-4000. Visti gli odierni tempi per così dire … “ fluidi”, è dal 2021 che sui principali canali tv della Norvegia, viene irradiato uno “Spot” delle Poste reali norvegesi, che riguarda un bacio omosessuale tra Babbo Natale ed un uomo di mezza età. Che dire?. Noi preferiamo il nostro amico Babbo Natale, Santa Claus, San Nicola, allegro e spensierato vicino a noi e sopratutto a tutti i bambini. Sarebbe pure giusto non accusare di misoginia il nostro Babbo Natale dalla barba bianca e dal carezzevole sorriso, quindi sin dall’inizio avrebbero dovuto dare una tiratina d’orecchi a chi lo ha inventato.
A quando una “Supermamma” per queste Feste???. No! Non la Befana che poi arriverà!. Dunque, BUON NATALE!!!.