Pietro Garofalo
Scultore di anime
di Amanzio Possenti
La morte improvvisa in Sicilia, nel paese natale di Floridia (Siracusa), dello scultore professor Pietro Garofalo ha suscitato dolore non solo a Bergamo dove abitava con la famiglia ma anche nel mondo dell’arte nazionale.
Scultore di rango, con numerose mostre anche all’estero, classe 1951, personaggio e autore con forti riconoscimenti della critica, aveva esposto recentemente in una mostra al Principato di Monaco con il Gruppo Fara di Bergamo.
Definito ‘scultore di anime’ poichè molte delle sue opere rappresentavano ‘l’uomo interrogante’ sempre con lo sguardo rivolto verso il Cielo, dopo gli studi all’istituto statale di Siracusa, aveva frequentato l’Accademia di Belle Arti di Roma, attratto dal fascino della scultura che gli si era manifestato fin da bambino, e perfezionato sotto la guida di due Maestri eccezionali, Greco e Fazzini.
Dopo la prima personale nel 1969 a Floridia, dal 1970 l’avvio di mostre di alto profilo scultoreo: la prima di esse al Palazzo delle Esposizioni a Roma, alternando poi fra il 1971 e il 1977 la scultura e i viaggi culturali con iniziative d’arte tra la Sicilia, Roma e Milano. Infine il trasferimento in terra lombarda. Di allora datano mostre importanti a Londra di disegni (nei quali eccelleva, pur se la scultura rappresentava il suo territorio linguistico-culturale preferito),e altre personali internazionali, a Budapest nel 2012 e ad Istambul nel 2014,in un crescendo di successi e di attenzioni da parte della critica.
Originale l’attività di illustratore, per esempio nel libro ‘Figli e Padri’ del pittore-scrittore bergamasco Pino Viscusi che, da amico, lo ricorda scultore di alto rango, uomo semplice, buono, riservato.
Da sottolineare di Garofalo l’opera inaugurata nel 2006 sulla collina di Valgrande di Palazzago (Bergamo), esposizione permanente suggestiva patrocinata dal Comune di Palazzago e dalla Provincia di Bergamo, costituita da più sculture all’aperto, che richiamano quelle romaniche del periodo longobardo.
La esposizione è stata rinominata dal poeta Pasquale Emanuele ‘l’Agropoli di Pietro Garofalo’ .Negli anni lo spazio di Valgrande è divenuto anche un luogo di eventi e incontri di artisti.
Fra i protagonisti dell’arte contemporanea, esprimeva la sensibilità dell’artista autonomo e molto personale; in lui i valori plastici si coniugavano con quelli morali ed esistenziali, artista di potenza compositiva e di forte ricerca di spazi e volumi.