#120 - 16 febbraio 2015
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del 31 OTTOBRE quando lascerà  il posto al n. 369. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora per voi : AMICI DEGLI ANIMALI - Vivisezione: Nessuno scopo è così alto da giustificare metodi così indegni (A. Einstein) - Grandezza morale e progresso di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali (Gandhi) - La compassione e l'empatia per il più piccolo degli animali è una delle più nobili virtù che un uomo possa avere (C. Darwin) - Fintanto che l'uomo continuerà a massacrare gli animali non conoscerà  ne salute, ne pace (Pitagora) - Tra tutti gli animali l'uomo è il più crudele. E' l'unico ad infliggere dolore per il piacere di farlo (M Twain) - A forza di sterminare animali si è capito che anche sopprimere uomini non richiedeva grande sforzo ( E.da Rotterdam) . -
Alberi

Alberi monumentali d'Italia

Al centro del parco regionale

Grande Roverella di Monteveglio

Da 1000 anni sulle terre di Matilde di Canossa

di Federica Fasciolo

Siamo nel cuore dell'Emilia Romagna, in provincia di Bologna.
A pochi passi dalla città, un piccolo parco tutto da scoprire...
Morbidi rilievi punteggiati di vigneti e ceraseti, aspri calanchi, splendide fioriture di bucaneve e di orchidee, boschi e sorgenti.
In più una importante pagina di storia.
Sulla cima del colle, il castello e la millenaria Abbazia di Monteveglio... edificata sulle terre che ricordano la vittoria di Matilde di Canossa su Enrico IV. L’imperatore infatti venne sconfitto nell’assedio della rocca matildinica Monteveglio avvenuto nel 1092.

Ora vi invitiamo a Immergetevi in questo suggestivo paesaggio in cui la storia, la natura e il lavoro dell'uomo si fondono in un'armonia di colori e di forme.

Grande Roverella di MonteveglioGrande Roverella di Monteveglio

Proprio ai confini con il Parco Regionale Abbazia Monteveglio e proprio vicino a quest’ultima, si erge una imponente roverella che serviva a delimitare i confini di proprietà.
La pianta si trova lungo l’antico confine del podere San Teodoro, che verso monte è sottolineato da altre grandi roverelle. In passato era piuttosto diffusa la consuetudine di contrassegnare i limiti di proprietà con grandi esemplari di quercia.

La nostra maestosa roverella, quercia tipica dei nostri boschi collinari, spicca al margine del manto buscato che riveste gran parte delle pendici del colle di Monteveglio, in questo punto formato soprattutto da robinie e sambuchi.
Non sono riportate le misure della pianta nè dell'età, ma a giudicare dalla foto e dalla presenza delle roverelle sul territorio fin dai tempi di Matilde, non si sbaglia di certo a indicarne una età di circa 1000 anni.

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