#308 - 4 giugno 2022
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno sabato 30 novembre quando lascerà  il posto al numero 358 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Diario

Il Diario "Conoscenda" '22 ideato per insegnanti e studenti
è dedicato all' Ariosto con l' Orlando Furioso e ad altri canti

Il sublime valore dell’amicizia

Conoscenda 2022 - Ariosto - 6

Interventi di Francesco Sinopoli - Ermanno Detti - Francesca Baldini

illustrazioni di Alberto Ruggieri

Il tema del valore autentico e disinteressato dell’amicizia, che solo ha modo di rivelarsi nelle avversità, gode di una lunga tradizione letteraria.
Ariosto se da un lato appare disincantato e ironico circa una bontà data per scontata, dall’altro mostra di credere ancora nella possibilità di manifestare in modo schietto e sincero tutta la varia gamma dei sentimenti umani.

Conoscenda 2022 - Ariosto - 6Conoscenda 2022 - Ariosto - 6

Alcun non può saper da chi sia amato,
quando felice in su la ruota siede;
però c’ha i veri e i finti amici a lato,
che mostrali tutti una medesma fede.
Se poi si cangia in tristo il lieto stato,
volta la turba adulatrice il piede;
e quel che di cor ama riman forte,
et ama il suo signor dopo la morte.
Se, come il viso, si mostrasse il core,
tal ne la corte è grande e gli altri preme,
e tal è in poca grazia al suo signore,
che la lor sorte muteriano insieme.
Questo umil diverria tosto il maggiore:
staria quel grande infra le turbe estreme.
Ma torniamo a Medor fedele e grato,
che ‘n vita e in morte ha il suo signore amato.

Orlando Furioso, XIX, 1, 2

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