Guerra e pace in Ucraina
Terrore e speranza
fra strazio e disumanità
di Amanzio Possenti
Terrore e speranza, due sentimenti che si incontrano nella tremenda realtà della guerra in Ucraina : da una parte l’orrore e l’abisso tragico delle armi, dall’altra l’attesa fiduciosa - nella preghiera - di un segnale di pace che ponga fine allo strazio dei bombardamenti distruttori di vite e di cose.
Mentre il mondo si trova cambiato – nell’esistenza e nella quotidianità civile - dopo queste terribili esperienze belliche e si interroga su quel che sarà ad armi deposte e il bisogno di chiedere aiuto al Signore è una necessità concreta, indispensabile, la guerra rivelala brutalità e la crudeltà di esseri umani nemici che, non riconoscendosi fratelli, commettono le più inaccettabili disumanità giustificandole con raccapricciante ‘criterio’ di forza. La violenza si trasforma in morte e la vita viene cancellata dalla memoria dell’umanità.
Proviamo a fermare il nostro pensiero di persone libere in un Paese senza guerra: osservare, nelle immagini Tv carri armati e pezzi di artiglieria in azione deflagrante e palazzi bucati dai missili, corpi senza vita stragi di bimbi e di civili, esodi biblici di persone in fuga, mentre ci fa piombare in un’angoscia indescrivibile, ci manifesta quanto siano grandi e preziose le nostre libertà e pace, da difendere e conservare tenacemente. Là, in Ucraina, è solo strazio, dolore e panico, vita stentata fra fughe nei rifugi e allarmi in continuazione. E quella certamente non è vita, anche se la strenua opposizione popolare all’invasore Putin-Russia lascia accesa la fiamma di un ritorno a giorni comuni a tutti i popoli liberi, fra lavoro, serenità condivisa, famiglia e speranza.
Di quest’ultima - suffragata dallo spirito misericordioso dei credenti nella preghiera, fonte inesauribile di un domani di convivenza normale e solidale senza violenze nè aberrazioni - si nutre non solo la tormentata Ucraina ma l’umanità tutta, europea e no, posta di fronte ad una guerra atroce e feroce che devasta cuori e sparge terrore. E ‘ non può ignorare la forsennata aggressione ad un Paese ‘amico’, inerme e nettamente minoritario sul piano della difesa armata (salvo l’eroismo del popolo).
L’esortazione accorata di papa Francesco e delle autorità di molti Paesi alla immediata cessazione del fuoco e alla ripresa della via diplomatica incontra un’umanità sconvolta e tuttavia speranzosa di un Bene da ripristinare e da sostenere e amare: la Pace nei cuori e fra i popoli.